domenica, agosto 03, 2003

Odio per Castelli


Il ministro della Giustizia, sostiene che c'è troppo odio: "Si prepara un autunno bestiale... In Senato ho visto l’odio negli sguardi di Brutti e Calvi, ho ritrovato questo livore negli articoli di Giorgio Bocca". Lo dice un appartenente alla Lega che fa il diavolo a quattro contro un indultino, che rifiuta di firmare domande di grazia. Lo dice un compagno di partito di Gentilini, di Borghezio, quello che usa epiteti crudeli contro gli islamici; lo stesso partito pronto a sparare sulle navi dei clandestini e fare la devolution con i "fuciletti". Lui il ministro che è stato definito saggio per la giustizia da Berlusconi, ma non sa interpretare la sua legge; lui che sostiene di essere per il dialogo civile con la magistratura milanese e gli invia ispettori a raffica, accusandoli di tutto. Lui dice che c'è odio. Lui che fa l'ironico con il suo viceministro Vietti: mai visto i democristiani dimettersi, e trova la giusta controreplica: neanche i leghisti; come pensa che reagisca l'opposizione? Come minimo lo attacca contestandolo in maniera ferma e decisa.
Ma non c'è a parer mio odio, c'è semmai mancanza di carità, c'è crisi morale, c'è incongruenza tra il dire e il fare e così tutto diventa sproporzionato. C'è nel frattempo un'aspirazione incondizionata alla sicurezza, alla difesa dei potenti, all'uso della forza con chi la dura la vince, mostra una forza che "al bene anela e sempre il male crea". Ecco cosa c'è. Ci sono i padroni, ci sono gli impuniti potenti, c'è una legge che non è uguale per tutti…altro che odio.

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