domenica, novembre 09, 2003

Consapevolezza



La via per raggiungere la consapevolezza è una strada ardua che presuppone la conoscenza oltre delle nostre capacità anche dei nostri limiti. La raggiunta consapevolezza ci dovrebbe portare a prendere in mano la cloche della nostra vita per volare. Purtroppo spesso si rifugge la responsabilità di pilotare il nostro destino, di guidare le nostre scelte e ci raccontiamo delle bugie.
Dovremo intanto avere una maggiore considerazione di noi: siamo noi i responsabili di quello che ci accade il quale più delle volte diventa fonte per nuova consapevolezza e conoscenza. Se aspettassimo di essere all'altezza per fare qualcosa che ci piace, non faremmo mai niente; continueremmo a delegare gli altri. Poi, sinceramente guardate i politici: credete che quelli siano all'altezza? Osservateli bene; pensate che valgano più di voi? Abbiano più capacità? Forse la differenza è che loro ci credono e pensano che lo crediate anche voi; d'accordo che c'è anche il caso per qualcuno di avere incontrato una "gallina dalle uova d'oro" (tipo Berlusconi), ma resta il fatto della loro credenza nel "fare".
Dobbiamo allora imparare il nostro "fare"; un fare consapevole con la conoscenza del limite che comporti sempre il rispetto per l'altro chiunque sia. Così si scoprono nuove possibilità: un "fare" che ci aiuta a fare a meno di surrogati di potere, di persone, di adesioni e attaccamenti nocivi per sperimentare in modo nuovo l'amore. L'amore del fare e del dare che vale più del ricevere.
Allora forse credendo un po' di più in noi avremo meno bisogno di politici di certe risme: i "ghe pensi mi"; i "sappiamo tutto noi"; gli "ecco di chi è la colpa"…Insomma potremo volare da soli e accorgerci che siamo in tanti a solcare il cielo con "le mani e la faccia dipinte di blu".

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