sabato, novembre 15, 2003

MYSTIC RIVER



"Mystic River" di Clint Eastwood racconta la perdita dell'innocenza o sarebbe meglio dire la mancanza di innocenza che c'è nella vita di ognuno; in questo caso anche dello spettatore di questa torbida storia descritta senza fronzoli dal film. Infatti, il dubbio, il ribaltamento di verità, il cambiamento delle situazioni lungo il racconto fanno provare, a chi guarda il film, la colpa delle certezze, che ci si costruisce durante la visione, insieme all'adesione dell'ingiustizia finale con cui si chiude la storia. All'inizio del film c'è il rapimento attuato da due pedofili che segneranno tragicamente la perdita d'innocenza di uno dei tre protagonisti principali. Un film cupo dai colori lividi e notturni descrive i sentimenti di odio, amore, vendetta, amicizia in modo essenziale.
Il film è stato tratto dal best seller americano di Dennis Lehane "La morte non dimentica" (edito in Italia da Piemme) e Clint Eastwood è riuscito a farne un piccolo capolavoro cinematografico mischiando i generi: thriller, poliziesco, noir e dramma.
Tre ragazzi divenuti uomini si ritrovano a confrontarsi dopo 25 anni dal tragico episodio che ha visto vittima di pedofilia uno di loro: l'occasione è il ritrovamento del cadavere della figlia di un altro di loro, quello apparentemente più cinico, criminale, ex galeotto, nel giorno della Prima Comunione di un'altra figlia…Nessuno a questo punto è più innocente.
Tre uomini cresciuti e divenuti diversissimi pur girando nello stesso quartiere di Boston, sul Mystic River appunto, il fiume che dà il titolo al film, accomunati da segreti, incubi e soprattutto colpe, si trovano a confrontare le pene personali. Mystic River è anche il fiume dove si dovrebbero lavare quelle colpe ma che invece richiama i delitti: quell'acqua gelida e scura richiama simbolicamente l'inconscio, lo sconosciuto. Quel fiume nel finale inghiotte anche noi; ci lascia con l'amaro in bocca: nel finale con un colpo a sorpresa il delitto viene risolto ma questo non dà né pace né giustizia.
A me rimane la coscienza di avere visto una bella prova d'autore, di un grande interprete del cinema contemporaneo: Clint Eastwood.
Con i titoli finali scopro che anche la suggestiva colonna sonora è di Clint, il cow boy, il pistolero facile che è diventato maturo ed un altro rimanendo sempre un grande artista.

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