Preghiere
Oggi 15 novembre alla manifestazione per la consegna dei "permessi di soggiorno in nome di Dio" ho ascoltato il padre missionario comboniano di Castel Volturno, Giorgio Poletti, che con parole ferme ha ricordato il dovere, di chi si professa cristiano, ad accogliere i migranti con la loro sofferenza come figli di Dio, come fratelli, come uomini. "Ecco questo è il permesso di restare qui fra noi; un permesso dato non da uno stato, da un governo o in nome di chissà quale legge, ma dato in nome di Dio, affinché il diritto di ognuno sia rispettato…Ecco che gli immigrati poi saranno una risorsa, saranno il nostro futuro". Queste parole hanno risuonato stasera in Piazza Matteotti sferzata dal vento gelido; una piazza usata occasionalmente per parcheggiare le auto degli invitati alla funzione di una nomina cardinalizia nel vicino Duomo di S. Lorenzo. Così prelati, suore e convenuti passavano veloci a fianco del comboniano, accerchiato dagli amici che distribuivano il "permesso di soggiorno", quasi ignorandolo. Don Gallo che accompagnava padre Giorgio lo ha apostrofato: "Allora voi comboniani siete proprio dei sovversivi di Dio; guarda chi siamo. Io sono felice d'essere con te!".
Il permesso di soggiorno distribuito ai passanti era un fac-simile di un permesso originale con le diciture cambiate: Ministero del Regno di Dio - Amministrazione della Pubblica Giustizia - Dipartimento della Pubblica Accoglienza - Permesso di Soggiorno in nome di Dio…Cognome…Nome…
Domani intanto ci sarà la giornata dei Migranti e la chiesa tutta si dedicherà alla preghiera per ricordare le popolazioni straniere; pregherà colui per cui nessuno è straniero. Quella sarà l'ortodossia ma non dite che anche quella di questa sera non è stata una preghiera a Dio.
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