Buon Natale 2003
Dare il Buon Natale a tutti diventa una filastrocca, appare poi scontato e banale come il telegiornale che ci racconta delle feste con il solito rituale; ma si può parlare in modo diverso degli acquisti dei regali? Delle luminarie, del traffico e dello stress? Del pranzo di Natale e degli auguri cantati, degli spot del pandoro comparsi all'improvviso a ricordarci dell'orgia culinaria? Dei torroni, dei dolci, delle noci e fichi secchi mangiati dopo i tacchini, i conigli, gli agnelli e i maiali rosolati?E' festa, è festa, è festa, ma non insistete; è festa ma non spingete: prego signore si accomodi lei. Grazie ma si figuri, oggi siamo tutti buoni.
C'è Babbo Natale, c'è l'albero illuminato, c'è il presepe e il panettone, c'è odore di cioccolato, ci sono gli aranci, i mandarini, l'uva passa e i canditi. C'è tutta la ricchezza che si può desiderare: sorrisi, baci e abbracci; ma dov'è Gesù bambino? Dov'è il neonato?
C'è una statuina da mettere nella culla; troppo poco per chiamarlo Santo Natale. C'è troppo di tutto per non farlo passare. Ad ogni modo non bisogna mancare di dire ogni anno Buon Natale; augurandoci, con la speranza di un tempo che finisce, la bontà di ciò che sta per arrivare.
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