mercoledì, dicembre 03, 2003

Riforma Gasparri


Approvata la legge sull'emittenza televisiva denominata Gasparri. Ora secondo questa legge avremo uno spazio di libertà maggiore legato alla tecnologia; infatti questa legge punta tutto sul sistema digitale lasciando il resto, ossia l'attuale situazione di duopolio, inalterato. Per la legge di riforma il digitale, con la relativa moltiplicazione di canali televisivi, garantirà il pluralismo tanto evocato dalle opposizioni e chiesto dall'Authority. Ma sarà così? Chi detta la legge vera dell'informazione è sempre il mercato e questo è rappresentato dalla torta della pubblicità televisiva. La legge stabilisce che ogni editore, proprietario di reti televisive, non potrà trasmettere più del 20% della pubblicità totale…Qui sta l'inghippo: il totale non viene prefissato e chi detiene il mercato pubblicitario può aumentare il fatturato senza paura a discapito di chi vuole entrare nel business delle tv. Sapendo che ogni investitore in canali televisivi (in futuro digitali ed in sostanza tematici) deve sperare in un tornaconto pubblicitario, chi darà la pubblicità da trasmettere? Riguardo invece alla tv pubblica il problema si risolve codificando la lottizzazione; grosso modo si avrà un calderone di canali, uno per partito con un consiglio di amministrazione deciso dalle segreterie anche se si dice che la tv pubblica sarà aperta ai privati con la vendita azionaria: però nessuno potrà detenere- per mantenerla pubblica- più dell'1%. Chi sarà quel cretino che dà i soldi a questi politici pensando di fare un investimento non contando nulla?

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