Manifestazione a Roma
Il treno è puntuale, anzi arriva con 30 minuti d'anticipo sull'orario previsto 6 e 45, ma è un treno da pendolari locali "alto basso", non adatto alle lunghe percorrenze: senza spazio per i bagagli, sedili scomodi e passaggi angusti. Questo ha il sapore di un sabotaggio da parte di Trenitalia; possiamo pensare non avessero altri treni a disposizione? Scopro poi che i treni partiti dopo, provenienti da Savona e da Imperia, erano formati da vecchissime carrozze, forse tirate fuori per l'occorrenza ma certo più comode. Noi partiti da Genova arriviamo così distrutti a Roma. A bordo del mio treno non c'è l'entusiasmo di altre volte; questa manifestazione arriva scontata e seppure è un grande ritorno in piazza unitario, c'è la consapevolezza di non contare più come una volta. Ma non è sfiducia nelle proprie capacità: "la lotta paga sempre" era stato insegnato, questo ora va trasmesso ai giovani che sono tanti presenti alla manifestazione. E' per loro soprattutto che si lotta, è per garantire un futuro divenuto economicamente incerto che ci si trova in piazza S. Giovanni a Roma.
Quanti saremo? Circolano i numeri dei sindacati: un milione e mezzo…per la questura 250 mila. Cosa si fa per compiacere il potere: bugie, ridimensionamenti, non sarà certo la disputa su questi numeri a inficiare la protesta contro la finanziaria e la riforma pensionistica; il giorno prima un ministro di questa repubblica ha chiamato "bingo bongo" gli immigrati stranieri, questo è anche il rappresentante politico del ministro del cosiddetto "welfare". Devolution e welfare ci stanno portando tutti ad essere "bingo bongo": lo scherno, l'irrisione per chi è solo proprietario delle proprie braccia e intelligenza è tipico di questo governo; non dobbiamo permettere che continuino a farci del male. Il ritorno ci trova ancora più siamo stanchi, più preoccupati ma contenti di avere fatto una cosa giusta e democratica: l'opposizione ad una finanziaria e una riforma che impoveriscono i lavoratori.
Intanto quello del welfare oggi dice "basta muscoli" e l'altro, quello della devolution, dice "rubano i soldi ai pensionati del Nord"…Mentre il loro capo in giro per il mondo racconta barzellette, poi fa le solite smentisce per le interviste e ha già detto che aggiusterà tutto scrivendoci una lettera…A Roma i lavoratori hanno già dato una risposta.
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