giovedì, gennaio 29, 2004

Conferme d'esistenza

Spesso ci domandiamo cosa sia a spingere una persona a ricercare il successo, la notorietà e la fama…
Già, la fama, l'essere famosi; l'etimologia lo rivela: la fame. Fame di essere riconosciuti quindi amati e confermati dell'esistenza…
Già, paradossalmente l'uomo ha per sua natura e costituzione il bisogno di conferme d'esistenza che è dato dal vedere ed essere visti. Apparire quindi significa parere agli altri e questo vuol dire avere o cercare spettatori: esibirsi, mostrarsi, essere individuati e percepiti, essere accettati, ammessi, legittimati al bisogno d'amore e al suo appagamento. Ecco allora che cercare di essere amati e accettati ci condiziona molto.
C'è un film di Woody Allen che racconta bene questa dinamica interiore caratterizzandola con la storia di un uomo camaleonte: Zelig. L'irresistibile voglia di farsi amare ed accettare porta Zelig ad assumere le sembianze dell'interlocutore. C'è in tutti noi uno Zelig: è quella parte che sopporta i condizionamenti per farsi accettare e aiuta a confermare la nostra esistenza. Naturalmente la fame di conferma d'esistenza varia negli individui: l'unità di misura per appagare questa fame sono le "carezze" e queste possono essere sia positive che negative; tutto sempre meglio dell'essere ignorati, anche gli insulti. Così c'è chi si accontenta di un "buongiorno" la mattina e a chi non bastano 24 mila baci…
Ecco arrivare allora la TV che è un potente mezzo per la conferma d'esistenza ed un infallibile distributore di "carezze d'ogni tipo: la televisione fa vivere. Le "carezze" poi, di una popolarità immediata data dalla televisione, diventano una droga; qualcuno non riesce più farne a meno. A questo punto riferendomi ai politici: certo "più allodole per tutti" ma soprattutto molte "carezze" per loro; non sarà allora che quella loro tanta fame riveli anche una povertà di sentimenti? Una mancanza grave? Pensateci.




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