giovedì, settembre 25, 2003

Chi siamo?

Chi siamo? Da un punto di vista fisico siamo frutti di una mitosi; che strano anche qui c'è un riferimento onomatopeico al mito: quello che ci accompagna alla nascita del pensiero si rifà anche a quello fisico.
Così attraverso questo processo di suddivisione cellulare, la mitosi appunto, cresciamo, aumentiamo, cambiamo nel corso della vita diventando frutto di 50 o 60 suddivisioni di quell'ovulo che eravamo. Nella mitosi avviene uno sdoppiamento dei cromosomi con un processo straordinario e molto complicato che genera cellule figlie identiche della madre. Poi abbiamo i "salti quantici" ossia variazioni misurabili solo con la meccanica quantistica. Poi entriamo in gioco noi: noi esseri specchianti; osservatori osservati. Per antonomasia noi siamo il riflesso di una intelligenza che si riflette nelle sue parole, idee, pensieri per cui la coscienza è scienza del sé. Lo stesso procedimento della mitosi è lo specchiarsi cellulare, un riprodursi identico che genera nuova identità.
La riflessione è un esercizio del pensare che ci permette di guardare dall'esterno ciò che avviene all'interno. Tutto in fondo si riflette, rimbalza, ripercorre, attraversa e quello specchio concavo del cielo stellato entra in noi rivelandoci di che materia siamo fatti: polvere di stelle.
Pensiamo ad esempio quante cose ci avvolgono, legano, ingarbugliano; quale incredibile matassa di fili invisibili ci circonda: le onde elettromagnetiche, i campi radio, le cellule di telefonia mobile, le immagini criptate di segni luminosi, i suoni ultra e infrarossi, flussi di segnali bip e bit…
Ecco noi siamo questo: polvere di stelle che si auto-osserva.

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