Strana coppia
Ieri sera ho assistito al dibattito "Il carcere irrisolto", tra i relatori c'era una strana coppia: Sergio Segio e Sergio Cusani, un ex terrorista ed un ex corruttore; tutti e due con pene detentive scontate ed ora liberi. Il dibattito, cui presenziava anche don Gallo e Franco Corleone, verteva sulla situazione carceraria e sulla sua utilità istituzionale sempre più in crisi e lontana dalle risoluzioni.
La strana coppia, che sempre più spesso scrive articoli e firma congiuntamente, è ammirevole per l'impegno che profonde, attraverso le loro associazioni, sulla condizione dei carcerati. E' partito da loro due il "Piano Marshall" per le carceri italiane: si sottopose al ministro del precedente governo un piano per recuperare i detenuti attraverso il coinvolgimento di tutte le associazioni, organizzazioni di volontariato, comunità, affinché si potesse operare con risorse della nuova finanziaria coordinando in un "cartello" tutti gli interessati al problema per interloquire con amministrazioni e istituzioni…Chiusa la legislatura e cambiato il governo di questo piano non c'è più traccia.
Ad ascoltarli sull'inutilità del carcere come pena educativa e riabilitativa, pare sconfessino la stessa teoria: a loro è servito, è stato utile; quello che però ripetono chiarisce la contraddizione. In carcere attualmente, fatto salvo una piccolissima minoranza, ci sono solo ladri di polli, disgraziati e poveracci; loro, Segio e Cusani con un retroterra culturale sorretto da una capacità intellettiva utile ad interagire con quella realtà, sono riusciti a maturare un impegno ed una umanità nuova da mettere al servizio ai veri esclusi e bisognosi di questa società malata. Malata poiché, don Gallo lo ha ricordato, la criminalità, il reato, sono sempre il sintomo di una società patologica, il cancro che si nutre delle sue stesse cellule.
Un particolare riferimento d'attualità è stato fatto parlando del provvedimento cosiddetto "indultino": una vergognosa legge, una beffa, che non servirà a niente e nessuno. Con quella legge si è preso in giro i detenuti e anche l'appello del Papa.
Mentre Segio ha parlato elencando cifre, leggi, misure cautelari, vessazioni che continuano a perseguitare i carcerati ed ex detenuti; Cusani sinteticamente ha ricordato come la politica, l'esercizio alto per risolvere i problemi di convivenza e civiltà deve tornare a svolgere la sua funzione: oggi abbiamo non la Politica, ma lo scontro di bande e di interessi precisi a scapito di tutta la società. La politica è dimenticata ha perso il suo fine; oggi assistiamo al degrado in tutti i campi del vivere. Il suo appello mi è piaciuto oltretutto ricordo che lui sosteneva molti anni fa una politica che era soprattutto "partitica", era il mezzo che sostituiva il fine e la tangente il vero sostegno ad un regime di malcostume. Chissà i "mariuoli" di quei tempi che percorso hanno fatto.
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