Giochi biblici
Gli americani? Un popolo di bambini giocatori. Sapevo della spettacolarizzazione di ogni evento, perfino di quelli più sacri: chi non ricorda Jesus Christ Superstars? I fumetti con Gesù o le fabbriche di reliquie? Ma addirittura far diventare la Bibbia un gioco da tavolo, non ci volevo credere. Ieri un amico mi ha segnalato un link su Internet: www.discountcatholicproducts.com –ebbene, c’è di tutto. La pubblicità spiega che si può giocare in gruppi di chiesa, in famiglia e con amici: vince chi sa rispondere ai quesiti posti dalle carte; oppure dopo lanciando i dadi se esce una ‘c’, avanti con le rispose che iniziano con questa lettera.C’è anche il gioco di Re Salomone che consiste nella gara di costruire il Tempio mentre i babilonesi cercano di distruggerlo: si mescolano le carte che rappresentano profeti, sacerdoti, re, poi in base alle offerte fatte, su degli altarini, si otterranno i favori per promuovere King David o King Solomon. Beh, nello stesso sito web si possono acquistare anche le medaglie, con l’effige di San Michele o San Cristoforo, per militari impegnati in Iraq; sul retro c’è la scritta: che Dio ci aiuti a servirlo con le armi.
Sarebbe bello che chi predica lo scontro di civiltà, lo continuasse a fare con le figurine e medagliette. I giochi biblici, proposti su Internet, sono fatti per divulgare la conoscenza del Libro; quelli cui assistiamo sono le solite guerre. Ora mentre i vari gadget venduti, sempre su questi siti web, segnalano bisogni di identità e appartenenza per fare salire la spiritualità; per me decade. Diventa tutto un inno al trash. Oggi non ne abbiamo bisogno.
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