sabato, luglio 23, 2005

Rinunciare alla violenza

“Rinunciare alla via della violenza”. Breve frase detta dal nuovo Papa Benedetto XVI dopo la strage terroristica di Sharm-el-Sheikh. Un invito penso rivolto a tutti, anche a quelli che pensano di esportare la democrazia con le bombe: quelli che attuano la guerra preventiva; quelli che fanno le missioni di pace entrando a calci in casa degli altri. Quante volte è stato detto che la violenza genera violenza?
Ricordo quella frase detta da Papa Giovanni Paolo II mentre implorava ogni giorno la pace, e si rivolgeva soprattutto ai potenti della Terra: coloro che più che interpretare i sogni nobili dei popoli attuano la legge del taglione.
Il mondo continua nell’errore. Ancora ci domandiamo se esiste una evoluzione umana. Ancora viviamo l’uomo del nostro tempo, quello del poeta Quasimodo: l’uomo della pietra e della fionda; quello visto dentro carri di fuoco a seminare terrore, senza amore e senza Cristo. Come i padri, i figli uccidono come sempre. Allora può trovare realtà l’invocazione del poeta? Dimenticate, o figli, le nuvole di sangue salite dalla terra, dimenticate i padri: le loro tombe affondano nella cenere, gli uccelli neri, il vento, coprono il loro cuore.

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