mercoledì, aprile 30, 2003

Promemoria del processo

-Vendute e comprate, la lunga storia delle sentenze Imi-Sir di Marco Travaglio - clicca qui per leggere l'articolo

Stasera pago io.

Grande Ilda Boccassini e grande Gherardo Colombo. Grazie a loro alla loro tenacia, capacità inquisitoria, investigativa e processuale sono riusciti a portare a termine un processo che segna un vero passaggio nella giustizia italiana; dalla "legge uguale per tutti" a quella che si voleva e si vorrà fare: la "legge salva potenti".
Questa sera l'Italia degli onesti ha brindato: anch'io avevo in fresco una bottiglia di Pommery di buona annata e alle 23 e 30 circa con la notizia della sentenza milanese, un botto ha dato il segnale per la bevuta.
Bravi Ilda e Gherardo, permettetemi di sentirvi amici, vi diranno comunisti, persecutori, chissà per quanto vi hanno tormentato, ma tirate dritto il lavoro a voi non manca. A proposito grazie anche a Carla Del Ponte, il giudice svizzero che ha preparato le rogatorie con gli atti dei passaggi di miliardi da un conto all'altro - i fatti concreti della persecuzione a Previti.

martedì, aprile 29, 2003

Il 14 Novembre 2002 il Papa chiedeva nel discorso in parlamento un atto di carità verso la parte più debole della società; così diceva: " …E' grande, quindi, il bisogno di una solidarietà spontanea e capillare, alla quale la Chiesa è con ogni impegno protesa a dare di cuore il proprio contributo.
Tale solidarietà, tuttavia, non può non contare soprattutto sulla costante sollecitudine delle pubbliche Istituzioni. In questa prospettiva, e senza compromettere la necessaria tutela della sicurezza dei cittadini, merita attenzione la situazione delle carceri, nelle quali i detenuti vivono spesso in condizioni di penoso sovraffollamento. Un segno di clemenza verso di loro mediante una riduzione della pena costituirebbe una chiara manifestazione di sensibilità, che non mancherebbe di stimolarne l'impegno di personale ricupero in vista di un positivo reinserimento nella società". Oggi a distanza di quasi 6 mesi il Parlamento si appresta a votare il patteggiamento allargato una misura che serve soltanto a salvare dalla galera chi ruba in giacca e cravatta, chi fa reati alla Bossi, chi ha pronti i soldi per pagare tutto…Intanto l'indulto promesso dai parlamentari tutti acclamanti il Papa è sparito. Nessuno ne parla più. Queste sono le radici cristiane di un parlamento? Ma andate a farvi…benedire…
Oggi è uscito il nuovo numero di WEMA.IT.b> Voglio segnalare a tutti un mio articolo che ne richiama un altro di L. Pintor...Splendido: il ritratto della sinistra oggi. Il quadro e le sue potenziali premesse per cambiarsi e cambiare...Leggetelo

lunedì, aprile 28, 2003

Referendum in Liguria... Uno smacco
Oggi la Liguria ha votato il suo primo referendum per abrogare una legge regionale, quella sui "buoni scuola" Pochi lo sapevano e i quotidiani nazionali addirittura l'hanno ignorato. La stampa locale come i telegiornali regionali invece hanno relegato la discussione politica sul quesito referendario in secondo piano. Il risultato del referendum è' stato uno smacco per tutta la sinistra. Ha partecipato al voto solo il 20% degli elettori rendendo nullo l'esito della votazione. Io ora scrivo sull'onda del pessimismo e per sfogare la rabbia, ma non ho ragione di essere diverso. Una forte delusione mi pervade, si poteva credere che la sinistra dopo mesi e mesi di impegno per la pace, per i diritti, per la giustizia, per le sue battaglie contro le false riforme fiscali, scolastiche e istituzionali, raccogliesse qualche frutto. Niente. Cosa pensare? Che non riusciamo più a fare politica e che la banda del centrodestra abbia ormai vinto sulle coscienze e conquistato la società? Eppure nelle ultime manifestazioni in piazza mi pareva di cogliere segnali di riscatto, motivi di cambiamento, invece un 20% di partecipazione ad un momento di decisione democratica mi rattrista e mi dà da pensare sul futuro. Cosa dobbiamo fare?

domenica, aprile 27, 2003

"Armi di distruzione di massa", per quanto tempo siamo andati avanti a discutere su queste armi: da sanzionare, da trovare, da distruggere; tutto come argomento per legittimare una guerra che poi sarebbe questa sì, una vera distruzione di massa, ma fatta con l'assurdo codice cavalleresco della mentalità militare. Intanto si sviluppano epidemie e tragedie umanitarie anche senza bombe chimiche.
Oggi finito di parlare di wars si parla di sars (polmonite atipica) un altro incubo.
Come si è visto poi, la armi di distruzione di massa, erano solo un pretesto per fare una guerra già decisa per altre questioni: ridisegno dello scacchiere geopolitico mondiale da parte degli USA, per il petrolio, per intimorire il mondo arabo da dove è pervenuto l'attacco terroristico dell'11 Settembre 2001 e in ultimo, per dare un senso ideologico e morale, anche per la libertà e la democrazia. Il "casus belli" come si è visto questa volta non ha funzionato: l'ONU che tramite le sue risoluzioni si muoveva correttamente per disarmare l'Iraq, aveva reso non necessario l'uso della forza armata; la pressione dell'embargo decennale con il divieto di volo in vaste zone del pese rendevano l'Iraq non un pericolo per gli altri ma solo una vergogna. La guerra voluta dall'attuale amministrazione USA rivela se ce ne fosse bisogno il dispregio di ogni regola istituzionale democratica. Ma i mezzi sono importanti quanto i fini e visto il mezzo usato per "liberare" l'Iraq di certo non scaturirà niente di buono. Ci sarà ancora da credere a questi potenti? A questi novelli imperatori degli affari senza scrupoli? Chi sarà il nuovo popolo da democratizzare e da sottoporre all'esame degli USA? Io nel mio piccolo mi sto già considerando da solo una canaglia. L'intelligenza però mi trasforma in un costruttore di massa…naturalmente buona. W la pace.
Di Irving Welsh dopo aver visto il film, tratto dal suo primo libro "Trainspotting" ho letto "il Lercio" la storia di uno "sbirro" tutto preso dalla droga, dal sesso e da un mestiere che vive da schifo. Insomma il lercio del libro è Bruce Robertson, il personaggio che racconta, sergente di polizia di Edimburgo. Dopo aver letto il libro molto tosto per non dire crudo; senza concessioni al sentimento, pieno di rabbia e miseria ho pensato quanto, questa che si può definire la trasposizione della realtà intellettuale di oggi, cinismo, arrivismo, ricerca di piacere come potere, possa essere vera.
E' vera. Penso proprio di sì. In tutti gli strati sociali e nelle varie professioni o attività: sia nel sottoproletariato, sia nella borghesia, sia tra gli uomini d'affari e politici sembra che il pensiero sia quello: tutti rottinculo, tutti a muoversi in un mondo dimmerda, gli uomini con l'idea fissa della figa da arruppare e le donne pronte a succhiartelo per demolirti…
I pensieri reconditi, veri, che danno la dimensione del rapporto con il sé prima che con gli altri, ogni tanto affiora, va messo in piazza. Come quel ministro che sbotta: "Quello era un rompicoglioni, pensava solo alle sue cazzate…"; come quel presidente americano intercettato al Watergate: "gli romperemo il culo, gli faremo vedere noi chi siamo…"; come quegli affaristi tangentari: "Macchecazzo rompono questi giudici, bisognerebbe dargli una ripassata…". Questo è il linguaggio che esprime il mondo; esprime la qualità dei sentimenti, l'altra faccia del perbenismo dilagante. L'altra faccia del potere che si dice democratico, ti fa l'occhiolino e poi ti frega sempre. Allora ? E' chiaro di come la guerra sia in fondo poi anche nei nostri pensieri: vedere tutti i porci maledetti attaccati alle poltrone, ai soldi saltare in aria…Bohooom. Tutti devono morire. Tutti.
Diciamo la verità, il fascismo è più potente di ogni democrazia e altra qualità umana. Il fascismo è come una legge naturale: forte, barbaro e insieme accomodante; riesce a dare ordine e valore alle parti più cattive, crudeli e rozze di ognuno. Per questo si sono inventate le razze e le civiltà superiori, si dà per scontato che il ricco e il potente, come il furbo, siano di una specie privilegiata. Ai deboli e poveri poi si fornisce un capo, un bravo padre di famiglia che pensa per loro. Il personaggio designato a ricoprire il ruolo suddetto, di solito diventa una macchietta: dimostra di volere saper fare di tutto. E' un imprenditore e anche un operaio, è un proprietario di ville e anche suo tappezziere, arredatore; è un impresario teatrale e capocomico…Insomma ripete il canone del condottiero. Dietro a questo duce poi si forma una corte che è quella che fa più paura: è formata da servitori attenti a non deludere il padrone e a volte sono tanto solerti nel dimostrare i propri servigi che creano perfino imbarazzo. Dietro a questa corte poi si estende a ragnatela una rete di piccoli interessi dove ognuno trova una nicchia di tranquillità. In alto qualcuno ti pensa ed è bravo, molto bravo, a fare leva su quegli istinti che un'educazione cristiana ha a volte sopito. "Ma che cosa vogliono tutti questi stranieri? - I poveri s'arrangino, anche noi lo eravamo e non ci ha aiutato nessuno- Via le tasse, sono quelle che frenano l'economia; lasciamo fare ai ricchi che creano benessere - Siamo i più forti, dobbiamo dimostrarlo a chi non rispetta le nostre regole. Siamo anche i più tanti, non c'è bisogno di contarci, la pensano tutti come noi - Gli altri raccontano solo bugie - Il 25 Aprile che cos'è? Una festa comunista. Serve solo a loro, quindi non serve a niente. Aboliamola".
Il fascismo così s'insinua nella società, creandosi il terreno per un nuovo duce; certo non sarà nessuno di quelli che ora calcano la scena attuale: o sono d'età avanzata o sono mezze cartucce, ma qualcuno arriverà. Sarà forse tra due o tre generazioni se non prima: si saprà da quanto tempo ci vorrà per cancellare la festa del 25 Aprile.
Il fascismo vive sempre Diciamo la verità, il fascismo è più potente di ogni democrazia e altra qualità umana. Il fascismo è come una legge naturale: forte, barbaro e insieme accomodante; riesce a dare ordine e valore alle parti più cattive, crudeli e rozze di ognuno. Per questo si sono inventate le razze e le civiltà superiori, si dà per scontato che il ricco e il potente, come il furbo, siano di una specie privilegiata. Ai deboli e poveri poi si fornisce un capo, un bravo padre di famiglia che pensa per loro. Il personaggio designato a ricoprire il ruolo suddetto, di solito diventa una macchietta: dimostra di volere saper fare di tutto. E' un imprenditore e anche un operaio, è un proprietario di ville e anche suo tappezziere, arredatore; è un impresario teatrale e capocomico…Insomma ripete il canone del condottiero. Dietro a questo duce poi si forma una corte che è quella che fa più paura: è formata da servitori attenti a non deludere il padrone e a volte sono tanto solerti nel dimostrare i propri servigi che creano perfino imbarazzo. Dietro a questa corte poi si estende a ragnatela una rete di piccoli interessi dove ognuno trova una nicchia di tranquillità. In alto qualcuno ti pensa ed è bravo, molto bravo, a fare leva su quegli istinti che un'educazione cristiana ha a volte sopito. "Ma che cosa vogliono tutti questi stranieri? - I poveri s'arrangino, anche noi lo eravamo e non ci ha aiutato nessuno- Via le tasse, sono quelle che frenano l'economia; lasciamo fare ai ricchi che creano benessere - Siamo i più forti, dobbiamo dimostrarlo a chi non rispetta le nostre regole. Siamo anche i più tanti, non c'è bisogno di contarci, la pensano tutti come noi - Gli altri raccontano solo bugie - Il 25 Aprile che cos'è? Una festa comunista. Serve solo a loro, quindi non serve a niente. Aboliamola".
Il fascismo così s'insinua nella società, creandosi il terreno per un nuovo duce; certo non sarà nessuno di quelli che ora calcano la scena attuale: o sono d'età avanzata o sono mezze cartucce, ma qualcuno arriverà. Sarà forse tra due o tre generazioni se non prima: si saprà da quanto tempo ci vorrà per cancellare la festa del 25 Aprile.