giovedì, agosto 25, 2022

A chi fa paura la Meloni?

A chi fa paura la Meloni? Fa paura la destra italiana che come diceva Montanelli è sempre stata reazionaria, fascista e mai europea. Ora abbiamo a rappresentarla Giorgia Meloni che politicamente è l'immagine di quanto sia scaduta la nostra classe politica. Io la ricordo quale ministro del governo Berlusconi che organizzava ad Atreju il festival della gioventù e con ospite il suo primo ministro rideva alle sue squallide battute. Alla festa di Atreju poi è stato presente, oltre a Viktor Orbàn, anche Steve Bannon, l'ideologo di Donald Trump. Poi la Meloni è alleata in Europa alla destra più retriva: il movimento spagnolo Vox, Viktor Orbàn, Marine Le Pen...insomma una bella compagnia di reazionari antieuropei.
Inoltre basta poi vedere la lista dei candidati per scoprire quanto il fascismo sia presente nell'ideologia dei candidati, anch'essi tutti di una bassa caratura politica. Nessuno dei candidati ha poi vissuto il fascismo e forse non sa neppure che è stato l'ispiratore del nazismo, che era un fascismo in salsa tedesca. Quindi ci sarà, in caso di una vittoria della destra, data ormai per scontata dai sondaggisti, da scendere in piazza per difendere Costituzione e diritti.
A meno che non vadano alle urne tutti quegli astensionisti che intravedono il pericolo di un neo fascismo che dietro il vecchio slogan di Dio, Patria e Famiglia ci voglia far tornare indietro.

lunedì, agosto 22, 2022

Sintesi di una intervista a Piero Angela di Telmo Pievani su Micromega.

Nel febbraio del 2020 Piero Angela rispondendo a Telmo Pievani in una intervista apparsa su Micromega parlava del web e di come questo strumento facesse crescere la disinformazione. Sul web aumentano le persone che credono in ogni cosa. Telmo Pievani ricorda che nel 2004 gli italiani che dubitavano dell'esistenza dell'Olocausto erano meno del 3%, mentre oggi siamo arrivati al 15%...'Cosa pensi del ritorno di queste forme di negazionismo?'. Piero Agela rispondeva: 'Ancora oggi in America c'è una percentuale impressionante di persone che crede che gli americani non siano mai stati sulla Luna. Come pure c’è gente che non crede ai vaccini. C’è un po’ di tutto.'.

Piero Angela aveva seguito tutto il 'progetto Apollo' che aveva l'obiettivo di portare gli statunitensi sulla Luna e non perchè la cosa le importasse più di tanto ma per vincere la gara con l'URSS. Il progetto Apollo era un progetto militare: il dominio dello spazio era strategicamente fondamentale in quel periodo.
Poi c'era la motivazione, quella che servirebbe oggi per il tema ambientale.
'Perché, se ci si rendesse davvero conto dei rischi che si stanno correndo, potrebbe darsi un impegno forte come quello profuso allora per arrivare sulla Luna. Purtroppo questa consapevolezza non c’è e anche per una ragione psicologica: noi siamo stati abituati, sia geneticamente sia culturalmente, a reagire alle cose che abbiamo davanti e non ai pericoli futuri.'. Si, fatichiamo a pensare ai problemi con un'ottica rivolta al futuro.
'Siamo dentro una sorta di trappola cognitiva che ci paralizza. Ci mancano la lungimiranza e l’immaginazione necessarie, senza contare gli egoismi e le ritrosie a cambiare i modelli di sviluppo e di consumo, le abitudini quotidiane.'(...)'L’interesse per l’ambiente è aumentato perché se ne parla tanto, perché per fortuna c’è Greta Thunberg, e la speranza è che questa volta non si tratti solo di fuochi di paglia. Anche perché le nuove generazioni cominciano a percepire che la questione li riguarda. Chi nasce oggi se lo vivrà tutto il futuro che ci attende...
'.

Piero Angela è stato uno dei primi a fare trasmissioni sull'ambiente; già dagli anni '80, ma ancora prima negli anni '70 quando con Aurelio Peccei e il suo Club di Roma uscì il rapporto 'I limiti dello sviluppo', commissionato dal MIT di Boston. Aurelio Peccei per Piero Angela era una Greta Thunberg ante litteram. Con lui collaborò a molte iniziative. Piero Angela ricorda che da quel rapporto del Club di Roma ad oggi è stata fatta molta strada, ma ancora ne serve e anche se i dati fossero veri solo in parte... 'anche solo per prudenza, è meglio se risparmiamo energia, tanto più che noi non ne abbiamo e quindi diventare perlomeno efficienti è comunque un buon affare'.
Piero Angela si occupava tanto di ambiente anche se aveva la consapevolezza data l'età che la cosa lo riguardasse poco: 'non sarà nei prossimi tre-quattro anni – il tempo che ancora mi rimane da vivere, se va bene – che le cose cambieranno'.
Impariamo da questa bella lezione a guardare il futuro e soprattutto a provare a cambiare il nostro atteggiamento nei riguardi dell'ambiente. Grazie Piero Angela.

venerdì, agosto 19, 2022

Sì, io ci sono passato.
Sì, io ci sono passato.

Se mi chiedi di quella volta che ho ballato
in quella balera in piazza
e ho baciato sul collo una ragazza;
beh, ti dico che mi sono innamorato
e sono arrivato a casa tutto sudato.

Devo saperlo che sono un cuore fragile
e ad innamorarmi di qualcosa era facile.
Ero combattuto e il mio scopo era di farmi accettare,
non intendo a colpi d'accetta, ma dello stato del fare e pensare.
Sentirmi unito a delle persone...per quello aspiro all'unione.
Tutto senza essere una eccezione.

sabato, agosto 13, 2022

Paura del nuovo fascismo?
E' chiaro che il fascismo, che non è solo un movimento politico ma è il più forte attacco alla trascendenza umana, se dovesse tornare come forza politica non lo farebbe con i segni del passato: con i riti e le simbologie del ventennio ma in forma nuova. Politicamente si avrà un attacco ai diritti con elementi di nazional populismo mai sopito come: prima gli italiani; a loro andrebbero riservati i diritti che andrebbero riconosciuti ad ogni essere umano. Il potere accentrato in una qualche figura politica istituzionale, sposterebbe poi la centralità dei partiti a scapito della partecipazione alla democrazia. Insomma chi vince prende tutto. Addio ai poteri bilanciati e ai diversi ruoli dettati dalla nostra vecchia Costituzione. Agli italiani forse tutto questo piacerà...in fondo Piero Gobetti lo avvertì il 23 novembre di un secolo fa, scrivendo su la rivista 'la Rivoluzione liberale', a proposito dello stretto collegamento esistente fra il successo del fascismo e il carattere profondo degli italiani: il fascismo come autobiografia della nazione'. Certo che per il fascismo politico, seppur percorrendo strade nuove, sarebbe necessaria una figura carismatica come lo fu quella di Benito Mussolini. Attualmente questo manca...fortunatamente abbiamo al giorno dì oggi solo mezze calzette e non è pensabile che Berlusconi, Salvini o la Meloni possano rappresentare qualcosa di importante per un nuovo periodo fascista.