giovedì, luglio 31, 2008

Alitalia rialzati e vola?

Alitalia paradigma del disastro italiano. Non solo dietro le ambizioni di uno pseudo-statista si cela il fallimento di un carrozzone italiano, che è fuori dalle regole di mercato, ma anche la prospettiva di uscire dalla visione provinciale di un nazionalismo di bandiera che non è sentito neppure da chi lo promuove.
L’Alitalia salvata da una cordata italiana, sarà comunque piccola per affrontare le sfide di un mercato internazionale. E’ di questi giorni la notizia della fusione tra British Airways e Iberia. La Spagna e l’Inghilterra non ci hanno pensato neppure lontanamente di fermare queste nozze in nome della difesa di una compagnia di bandiera nazionale. Nel frattempo si sta delineando un’intesa tra la United Airlines, alleata con la Continental, e la Lufthansa.
Facendo riferimento al mercato, non dimentichiamo che Silvio Berlusconi ha fatto scappare Air France, e alla faccia delle regole di mercato cui dovrebbe intendersene, ora vuol farne una sulle spalle degli altri e con i nostri soldi. Bravo. Bella trovata. Ma cosa ci si aspettava dal furbone?
Il tempo passa. Sono passati oltre quattro mesi dalle sortite elettorali di Silvio Berlusconi e sono ancora dietro a fare i conti. Gli industriali italiani coinvolti nel salvataggio di Alitalia, prima di metterci del loro vogliono garanzie. Ci saranno le contropartite riconoscenti di Berlusconi ma gli azionisti di quelle imprese non saranno disposti a pagare…come non dovremmo esserlo noi cittadini contribuenti che quando cerchiamo un aereo per spostarci lo cerchiamo conveniente e funzionale.
I 2.100 esuberi proposti da Air France, per la nuova Alitalia diventeranno oltre 5.000 e non è detto che basteranno. I sindacati erano felici dell’intervento di Berlusconi che prometteva un rilancio a meno costi. Ora dopo avere ottenuto un prestito dal governo di 300 milioni di euro a primavera, con l’estate in corso i soldi sono finiti e nessuno ci mette davanti i conti. In questo momento c’è stato il richiamo ai sindacati di accettare il tutto senza critiche. Pagheranno ancora i cittadini alla faccia delle promesse. L’unica cosa certa è lo slogan per il rilancio e di slogan il nostro se ne intende. ‘Rialzati Italia’ era quello elettorale, ‘Io amo l’Italia e volo Alitalia’ è quello nuovo. Ho la sensazione che questa Italia non si rialzi e tantomeno voli.

domenica, luglio 27, 2008

L'evoluzione non ha bisogno di Dio

Un buon argomento per riflettere su questo punto viene fornito dalla discussione a Genova sulla costruzione di una moschea, per permettere ai fedeli musulmani di pregare Allah, che è poi lo stesso Dio d’Abramo pregato dai cattolici e dagli ebrei…insomma il Dio del Libro, quello definito Unico Dio. La discussione è singolare ed è sostenuta per una parte dalla paura dell’altro. Dio in questo caso non aiuta davvero.
In fondo si comprende che chi muove gli uomini non è la ricerca di un consenso divino, ma soprattutto la lotta per accaparrarsi le risorse e vincere la sfida della sopravvivenza. Per questo non esiste uguaglianza e lo stesso Dio diventa molto diverso, diventa di parte…vi ricordate il ‘Gott mit uns’?
Darwin spiega bene questi meccanismi. Il successo riproduttivo degli organismi più adatti a un certo ambiente non è affatto casuale e quello che determina l’evoluzione delle specie è piuttosto semplice. La Natura poi non premia a caso e non indirizza l’evoluzione verso nessuna meta. L’evoluzione è necessaria ma non porta a Dio. Eppure questo Dio, che si rivela nel disegno umano tanto ambiguo, potrebbe essere d’aiuto; basterebbe pensarlo unoo che ride. Una sua risata oltre che rendere superfluo il mondo di là, migliorerebbe quello di qua.
Per ora tutto aiuta a esclamare la frase attribuita a Bunuel: ‘Grazie a Dio sono ateo’.

sabato, luglio 26, 2008

Emergenza clandestini?

Emergenza clandestini?
C’è nel mondo un paese dove sono passate tutte le civiltà; sono passate genti di ogni cultura e colore. C’è nel mondo un luogo che è divenuto unico per ricchezza d’arte, per varietà di lingue, di cibi, di paesaggi, costumi, tradizioni…
C’è nel mondo una regione da dove sono partiti uomini per ogni dove; sono uomini che hanno attraversato montagne, deserti e mari per imparare e portare qualcosa di loro. C’è nel mondo una storia che è diventata Storia di tutta l’umanità.
Sapete qual è quel paese, quel luogo e regione del mondo? E’ l’Italia.
Sapete qual è la storia che continua ad essere Storia? La nostra, la storia italiana.
Eppure per strane onde, per flussi e riflussi, l’Italia riesce a dimenticare d’essere se stessa: quello che ha fatto diventare italiani, quelli che l’hanno raggiunta. Eppure per strane relazioni con se stessi alcuni uomini, dimenticando i loro antenati e inventandosi genie stanziali, hanno creato identità perverse. Eppure non c’erano barbari che non facessero paura; non c’erano stranieri che arrivassero soli: qui trovarono qualcosa che li avrebbe cambiati. Impararono una lingua, impararono a mangiare cibi nuovi; impararono a vedere chiese, palazzi, montagne e mari come mai in nessun luogo ce ne fossero stati.
Qui si sono fermate, e continuano a fermarsi, persone che hanno unito più che geni saperi; condividendo clima, paesaggi e destini. Questa è l’Italia, la mia Italia, ed io non ho paura.

sabato, luglio 19, 2008

Rimpiangere Prodi?

Statali: 400 milioni in meno. Mi sembra che si inizi a rimpiangere il governo Prodi. Vi ricordate il martellamento dell’opposizione nei riguardi di Prodi? Se ne deve andare…il peggior governo dell’Italia. Gli italiano non sono mai stati così male. Tutti slogan che ripetuti ossessivamente diventavano credibili: gli italiani entravano nel clima preelettorale mentre il capo dell’opposizione cercava di fare acquisti di senatori per rendere immediato il voto.
Non che il governo Prodi brillasse di grandi iniziative di rinnovamento e desse segnali di fiducia per il futuro, ma lentamente seguiva un piano di risanamento dell’andamento economico, senza il quale ogni politica diventa una chimera. Il risanamento era seguito da Padoa Schioppa, che aveva avviato un ciclo virtuoso di risparmi senza creare contraccolpi nella base sociale. Un obiettivo a breve sarebbero stati i salari, ma tutto precipitò. La fine come vi ricordate fu salutata dall’opposizione in Parlamento con brindisi a base di champagne.
Ed ora? Lacrime e sangue per tutti. In verità qualche accenno era stato fatto anche da Berlusconi; ma si sa dal riccone per antonomasia non ci si aspetta certo una richiesta di sacrifici: lui ci ha levato subito l’ICI, fra poco ci toglierà il bollo auto e poi ridurrà le tasse. Che bello. Non dobbiamo diventare come lui?
Ho paura che finito il lavoro per rendere impunito lui e la casta dei politici, si richiamerà Prodi. L’Europa ci guarda sempre più preoccupata. Intanto 2 leggi fatte nei 5 anni del governo di Berlusconi sono state bocciate: condoni (pagamento IVA) e assegnazioni frequenze televisive (Rete4). Non parliamo poi di altre leggi bocciate, come l’inappellabilità in caso di assoluzione: alla fine bisogna risultare innocenti. Come dire che in Italia qualcuno sconta le pene…in verità sì, siamo noi fuori dal carcere nel vedere i troppo furbi.

giovedì, luglio 17, 2008

La Costituzione italiana come risorsa

Il recupero dello Stato etico politico voluto dalla nostra Costituzione è la prima risorsa da recuperare. Una risorsa capace di portare nuove capacità di investimento anche finanziario ad un paese, che per pagare un enorme debito pubblico accumulato negli anni da 1980 al 1994, ci fa pagare cifre enormi di interessi facendo tagliare risorse ai servizi.
Ma come può la nostra Costituzione liberare risorse finanziarie? Questo lo ha spiegato il prof. Gianni Marongiu, docente di Diritto Finanziario presso l’ateneo genovese, in un incontro promosso nei giorni scorsi dal circolo territoriale Portoria Carignano del PD e dal Movimento dei Repubblicani Europei.
Sì, per Gianni Marongiu esistono le risorse a costo zero per ripartire: ‘sono risorse recuperabili in ogni luogo dove posiamo lo sguardo, in ogni anfratto. Basta raccoglierle’. Sono risorse che deriverebbero dalla lotta all’evasione fiscale conteggiata in 330 miliardi di euro (4 volte la media europea). Sono risorse recuperabili nel perseguire la corruzione, le varie mafie, a ndranghete e corone unite che controllano il territorio e tassano loro con il pizzo, per cui chi paga quello poi non paga lo Stato. La corruzione è un capitolo dolente, ma è molto rappresentativo dell’andamento economico: chi ha meno corruzione ha proporzionalmente più sviluppo economico. La corruzione significa servizi scadenti, inefficienza amministrativa, mancanza di controlli, perdita di diritti...
Inoltre l’esclusione della tassa burocratica’, quella che ci fa fornire 8 documenti, invece di 3 come ogni stato europeo, utili per aprire una attività, con il recupero dell’assenteismo nel lavoro, che è come una evasione fiscale, dove si percepisce uno stipendio senza lavorare, libererebbe altri soldi.
Anche la certezza del diritto, la giustizia civile, per cui non bisogna attendere 10 anni per una sentenza civile, aiuterebbe a non far scappare delle risorse da parte di investitori stranieri.
Ecco, recuperando il valore etico politico della nostra Costituzione potremmo trovare anche le risorse finanziarie per investire. Un bel invito nell’anno in cui la nostra Costituzione compie 60 anni. L’etica paga sempre. Non mi pare che questo governo si stia muovendo in quella direzione.
Pubblicato da Italians sul 'Corriere della sera' online

martedì, luglio 15, 2008

Il piccolo karma in soccorso?

Ecco a chi bisognerebbe prendere le impronte digitali: ai nostri politici. Dopo l’arresto di Ottaviano Del Turco per mazzette, tangenti per 6 milioni. Purtroppo la ‘casta’ con il suo massimo rappresentante, colpiscono ancora: gli arresti sono dovuti a un teorema, i veri delinquenti sono i magistrati. Gli italiani sono contenti. Un sondaggio di un quotidiano dice che la credibilità del premier passa dal 59% di giugno al 55 di luglio: ha ancora la maggioranza assoluta. Incredibile. Ma cosa deve succedere in Italia per cambiare qualcosa? Bisogna invocare i fucili di Bossi? Andare in pellegrinaggio dalla Madonna? Ancora solo aspettare?
Sì, basta aspettare. Io credo che esista una legge del ‘piccolo karma’ per cui certi comportamenti si iniziano a pagare già in questa vita. Credo che chi vive per il potere, per il denaro e faccia il furbo, paghi. Naturalmente non saranno certo dei magistrati a ristabilire la grande legge dell’armonia, cui il karma è strumento, ma l’introduzione in quelle coscienze di semi generanti cambiamenti di vita.
Corsi e ricorsi, come le coazioni a ripetere gli errori, potrebbero essere letti come la strada per giungere al bene, passando obbligatoriamente dal male…da quel male che viviamo quotidianamente.
Intanto prendiamo le impronte digitali alle nostre ombre, alle parti sconosciute di noi stessi, pensando di controllare quel male solo nostro.

domenica, luglio 13, 2008

Aspetto...cosa devo fare?

Cosa sarà mai stata la ‘coazione a ripetere’ il voto a Berlusconi? Sarà stata la propaganda televisiva e le reiterate bugie contro Prodi? Così dopo circa 90 giorni dal voto ci ritroviamo a rivivere un film già visto: le leggi ad personam e l’economia, le istituzioni e il prestigio internazionale dell’Italia che stanno crollando precipitosamente.
Si dice che in democrazia si ha il governo che si merita; a questo proposito bisogna ricordare che non è Berlusconi il male, ma come sempre il male vince e prolifica nel comune senso del pudore (dove il pudore non esiste), in quella ‘pancia’ conformista per cui è tutto scontato, normale: il mondo è sempre andato così…cosa vogliamo fare? Vince quello.
Per questo io non mi sento di meritare, oltre che Berlusconi, Alfano, Bondi, Bossi, Rotondi, Scajola…ecc. allora cosa posso fare? Niente, devo solo protestare e aspettare. Protesto, sperando che serva a qualcosa, ma il clima è quello che è: quello che si vede in giro è poco edificante e allora aspetto. Nell’attesa vivo e cerco di vivere al meglio: l’amore e le amicizie, buone letture, bei film e teatro. Cerco una qualità della vita migliore; questa non me la dà certo il governo. Aspetto, perché ho capito che l’unica arma che abbiamo contro Berlusconi è il tempo: lui ha 72 anni e per quanto gli interventi di chirurgia estetica e di medicina siano importanti non sono certo eterni. Aspetto, perché ho compreso che i regimi in Italia non durano meno di 20 anni e questo è iniziato già da un bel po’; è iniziato nel 1984 con il decreto di Craxi che salva le televisioni di Berlusconi, che trasmettevano in regime di illegalità: il decreto è un ‘tampone’ che da ‘provvisorio’ diventa ‘transitorio’- in attesa di una legge sulle televisioni. Nel 1990 finalmente si fa la legge chiamata Mammì, che sancisce il duopolio, ricevendo la benedizione della partitocrazia. Il resto è la storia della cosiddetta seconda Repubblica.

giovedì, luglio 10, 2008

Arriva l'estate e insieme...

Raccontatami da un amico cieco:
Quest’anno appena sono andato in spiaggia mi sono messo a gonfiare il mio cannotto, ma subito ho iniziato a sentire un brusio e poi le prime frasi: ‘sporcaccione, porco, mai visto una cosa simile, ci sono dei bambini, vergogna, che schifo’…
Poi si è avvicinato un signore e mi ha detto che stavo gonfiando una bambola di gomma…
‘Porca miseria, allora mi sono trombato il cannotto per tutto l’inverno passato!?!’

martedì, luglio 08, 2008

Che strano paese è l'Italia

Che strano paese è l’Italia; mentre si accusa la ‘casta’, la classe politica, ecco che questa trionfa con Berlusconi, che la promuove invocando blocca processi ad hoc e immunità per le alte cariche dello Stato, ovvero lui medesimo. Mentre si denunciano i corrotti, gli inquisiti, i condannati ed i recidivi che siedono in Parlamento, ecco che si invocano leggi sulla sicurezza attaccando la magistratura politicizzata. Poi arriva la spazzatura e Silvio Berlusconi, che con il fratello Paolo se ne intende -è uscito dal processo sulla discarica di Cerro, in cui era accusato di corruzione, peculato, frode nelle forniture pubbliche, con un risarcimento record, mai visto prima: 50 milioni di euro- annuncia: ‘ghe pensi mi’. La gente ci crede.
Che strano paese è l’Italia, oggi si ha paura di tutto, in primo luogo degli zingari e stranieri: sembrano loro i responsabili di tutto il degrado italiano. Intanto ha successo un libro, Gomorra, di Roberto Saviano che descrive come sia stata interpretata qui in Italia la legge della concorrenza capitalista: l’illegalità alla base di ciò che appare legale. Ancora rifiuti, ancora rimozioni; vanno bene le merci, non le persone. Chi detiene il potere va riconosciuto, l’altro chi è?
Che strano paese è l’Italia, a Genova i portuali scioperano contro la magistratura… Berlusconi non ci aveva ancora pensato, ma uno sciopero contro la magistratura potrebbe venire bene anche a lui. Sciopero delle televisioni. Scene di straordinario conflitto. E se domani scioperassero anche i mafiosi? Intanto per la legge sull’immunità, Berlusconi ha messo premura al Parlamento: la legge è urgentissima poiché si rischia di vedere fare un processo per un atto di corruzione che lo vede imputato. Per un momento non interessano più le priorità dei cittadini: salari, sicurezza, economia, criminalità…ora c’è altro a cui pensare.
*Pubblicato da Italians oggi 9 luglio 2008

sabato, luglio 05, 2008

Dell'amore

Ti ho scritto tempo fa di non rifarti il seno e di non gonfiarti le labbra…di lasciar stare le rughe. Ti ho scritto nel frattempo altre lettere d’amore. Ti ho detto che ti amavo così come sei; che non ti perdevo e tu non mi avresti lasciato.
Quello era tutto, ed era solo niente per quel che sentivo. Sì, perché dell’amore non si può parlare. Dell’amore siamo analfabeti. Dell’amore ci piace sapere tanto e vorremmo conoscere tutto, ma quando lo troviamo l’unica cosa che veniamo a conoscere è la nostra fragilità, la nostra inadeguatezza. E non siamo più competenti di niente; non siamo né professori, né scienziati, ma quali studiosi, esperti o peggio santi…siamo semplicemente degli idioti, idioti naturali.
Di fronte al mistero dell'amore e della natura ogni volta ci sorprendiamo. Così l'altro è giustamente un mistero e quello che amiamo non ci appartiene. Tu non sei mia ed io non sono tuo, noi siamo insieme due piccole luci che s'illuminano a vicenda: due luci che non si possono afferrare. Se poi la mia luce riesce ad illuminare il tuo volto tu di rimando illumini il mio.
No, non esiste l'amore esclusivo. Per questo siamo sempre pronti a ripartire; sempre pronti ad amare. E' per l'amore che continuiamo la storia. E' così che tutto continua.
Scusa la mia pretesa di parlare d'amore, ma di quell'amore che c'è nella nostra vita, vive sempre se qualcuno ne parla.

mercoledì, luglio 02, 2008

Il potere

Il potere…questo benedetto potere, come si concretizza? Semplice fare e farsi chiedere raccomandazioni. Il lavoro di questi solerti uomini di potere alla fine si riduce in uno scambio di favori. Non esiste nessun senso etico del potere: quando arrivi in un dato posto si sa in anticipo che poi si deve rendere il favore. In Italia si è costituita una rete clientelare così fitta e ramificata per cui è difficile uscirne senza una rivoluzione. Destra e Sinistra, come partiti vecchi e nuovi, non ne sono immuni. Questo andazzo è a conoscenza di tutti i cittadini italiani e non servono le intercettazioni telefoniche per averne le prove.
Ora i nuovi padroni dell’Italia vogliono bloccare la magistratura nell’effettuare le intercettazioni, ma è una cosa ridicola poiché per salvare le loro vergogne aiuteranno i criminali di ogni risma.
Se intercettassero il sottoscritto, come penso qualunque altro cittadino onesto, non ascolterebbero niente di particolare: con gli amici, i veri amici, sentirebbero parlare di molte storie di vita, quella che scorre con sentimenti di solidarietà, di amore; ascolterebbero racconti di viaggi, di consigli di libri da leggere e mai di raccomandazioni…si potrebbe obiettare, ma tu chi potresti raccomandare? E a chi? Nessuno. E’ vero, io potrei solo chiederle…e questo è il bello: ho scoperto che non chiedendo sono più ricco di Saccà e Berlusconi. Soprattutto non ho incubi giudiziari.

martedì, luglio 01, 2008

I virus del linguaggio

I virus del linguaggio sono inarrestabili. L’ultimo in ordine di tempo è ‘assolutamente’. Si sente spesso dire ‘assolutamente si’, ‘assolutamente no’ e poi anche solo ‘assolutamente’, che non vuol dire nulla, ma si dice. Di questi avverbi e frasi fatte si infarcisce la nostra lingua quotidiana in modo contagioso. Notate come si dice anche, in questo modo forse per apparire forbiti, ‘quant’altro’? Qualche tempo fa c’era ‘l’attimino’, prima ancora c’era ‘a livello di…’, poco fa e ancora persiste il ‘voglio dire’.
Oggi si parla tanto, si scrive tanto, tuttavia il vocabolario è limitato, ripetitivo e domina un generale abbrutimento della lingua. Evidentemente c’è un plagio dovuto al livello culturale della televisione, per cui viviamo tra parolacce, bestemmie e improperi. Come uscirne? Ma poi perché?
Forse è bene lasciare questa lingua, diventata gergo, proliferare. La vitalità di una lingua comporta anche questo pericoloso imbarbarimento. Il ‘vaffanculo’ che si sente spesso, quasi come il ‘voglio dire’, dice di più di ogni altra cosa…e allora?
La lingua, il nostro modo di parlare, sicuramente è in relazione al nostro modo di essere e di vivere: merda, cazzo, culo, ecc. spesso sono parole improprie al comunicare, ma dicono chi siamo e cosa stiamo facendo, più di ogni altra cosa.
Ecco viviamo e stiamo male. Spero allora che nasca il momento di riscoprire la poesia, il piacere di usare parole belle, profumate, intense con il gusto di trovare quella precisa, coerente, originale. Ecco allora che staremo bene; saremo positivi e il male non ci farà paura poiché avremo molte più parole per tenerlo fuori.