sabato, aprile 30, 2005

Riflessioni sulla democrazia

Io forse non sono democratico. Delle mille facce che compongono la mia anima, prediligo la più piccola: è un piccolo germoglio, la parte che mi fa sognare un mondo irreale fatto di amicizia, bontà e amore. Questa piccola voce è prepotente vorrebbe contare di più; vorrebbe adattare il mondo ad una bella fiaba, ma vincono gli orchi. La maggioranza di quello che compone il carattere e forma la mia persona sociale, quella che si relaziona con gli altri, la riconosco a volte conformista: le piace il gruppo, il consenso, cerca carezze anche artificiali e corre spesso dietro a quello che pensa buono per un interesse che si rivela opportunista e intollerante. Insomma, con l’amore esiste la voglia di sgozzare qualcuno.
A filtrare questo antagonismo, che penso vivano tutti, e renderlo ‘produttivo’ al vivere civile subentra la Politica e i politici. Allora ecco che ammiro i politici, quelli che sanno interpretare i bisogni, i desideri e le mille facce che compongono le persone. Così, attraverso i politici, identifichiamo un ideale, interessi, proposte, cose da fare…essi ci riflettono, ci assomigliano maledettamente: sono parte (divisi in partiti) di noi.
Per questo allora io non mi sento un ‘politico di maggioranza’ e anche se gioisco alla vincita di una parte, perchè penso miei i suoi valori, continuo a sentire l’inadeguatezza e la difficoltà di tradurre in maggioranza sentimenti intimi di bellezza e felicità.
Perciò allora sono grato ai politici, quelli veri, quelli che poi dovranno scrivere leggi chiare, poiché dovranno sostenere atroci contentezze per personali infelicità.
Per questo poi io odio, sì odio, il politico della maggioranza; di quella maggioranza a tutti i costi: quella che vorrebbe imporre modus vivendi in virtù –sic- dei numeri.
Allora forse io non sono democratico: sono solo una persona semplice e se la democrazia mi vorrebbe cambiare, rimango un anarchico…di minoranza.

domenica, aprile 24, 2005

Giorni d'aprile 1945

Giorni d’aprile del 1945: giorni di liberazione e di vita, giorni di commozione infinita…non ci sarà giorno in quel mese, dell’anno 1945, in cui una notizia brutta non sia affiancata da una bella.
Alcune date importanti:
23 aprile liberazione del campo di Flossembürg; evacuato il 20 aprile, coloro che non erano stati incolonnati nelle lunghe marce della morte verso altri Lager furono liberati dall'esercito americano.
Il complesso industriale triestino dell'ex pilatura del riso trasformato in lager, detto anche Riseria di San Sabba, fu liberato il 30 aprile del 1945, dopo che i nazisti abbatterono con cariche di dinamite l'edificio del forno crematorio e la ciminiera. Molti deportati vennero uccisi in Risiera: i loro corpi venivano bruciati nell'essiccatoio del riso, trasformato nel marzo del 1944 in forno crematorio. Le ceneri e le ossa combuste venivano scaricate in mare dentro sacchi di tela.
Dachau è una cittadina bavarese sita pochi chilometri a nord-ovest di Monaco; in quel campo furono rinchiusi gli oppositori tedeschi del nazismo: comunisti, socialdemocratici, sindacalisti, Testimoni di Geova, giornalisti e religiosi non in linea con le idee naziste. Con l'avanzata degli eserciti alleati, nei primi mesi del 1945 confluirono a Dachau migliaia di deportati provenienti da altri Lager. Il Lager di Dachau fu liberato dall'esercito americano il 29 aprile del 1945.
Il comitato di resistenza che operava clandestinamente nel Lager di Buchenwald rese possibile l'ingresso nel Lager ad alcune unità della terza armata americana, dopo che le SS erano fuggite: era l'11 aprile del 1945. Nel Lager ebbero luogo uccisioni in massa di molti prigionieri di guerra; molti deportati morirono per la fame e per le malattie, per le terribili condizioni di lavoro, per le torture e le violenze ed anche in conseguenza di esperimenti medici.
Il giorno 30 aprile del 1945 l'Armata Rossa liberò il Lager femminile di Ravensbrück rendendo la libertà a quelle circa 3.500 donne che, non essendo in grado di muoversi, non erano state fatte marciare.
Questo era un elenco di ‘liberazioni’ estreme; liberazioni di campi di sterminio, dopo quella di Auschwitz avvenuta il 27 gennaio dall’Armata Rossa, che influenzò in modo determinante la coscienza del mondo da fare dire: mai più.
Ma poi per l’Italia dopo il 9 aprile, quando partono le operazioni di attacco alla valle del Po, superato il Senio, gli alleati giungono a Imola il 14 aprile, mentre in città i partigiani hanno già scatenato l’insurrezione. Sul fronte tirrenico, Carrara insorge il giorno 10 aprile, e due giorni dopo vi giungono gli anglo-americani. Alla metà del mese molte zone dell’Italia settentrionale vivono già in una situazione pre-insurrezionale (sciopero generale di Torino, 18 aprile), mentre Mussolini abbandona la residenza di Gargnano per trasferirsi, assieme al governo della Rsi, a Milano. Il 21 aprile viene liberata Bologna; il giorno 25 aprile il Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia ordina l’insurrezione generale; a Milano inizia lo sciopero generale, mentre Mussolini fugge dal capoluogo lombardo in direzione di Como. Tra il 25 e il 29 aprile le principali città dell’Italia settentrionale vengono liberate, con il concorso decisivo delle formazioni partigiane: Genova, Milano, Torino, Parma, Brescia…il 28 aprile vengono fucilati Benito Mussolini a Giulino di Mezzegra e numerosi altri gerarchi a Dongo, l’uno e gli altri catturati sulla via della fuga in direzione del confine svizzero. Gli ultimi, importanti combattimenti si svolgono tra la fine di aprile e l’inizio di maggio nell’area veneto-friulana, in alcuni casi anche dopo la resa definitiva delle truppe tedesche in Italia, annunciata ufficialmente il 2 maggio 1945. L’Italia libera ricorda in questo mese i suoi 60 anni.

sabato, aprile 23, 2005

Resistenza continua

Con il 25 aprile di 60 anni fa ci si è liberati dal governo fantoccio, della Repubblica sociale italiana fascista, voluto da Hitler. Dopo averlo liberato al Gran Sasso, Hitler volle Mussolini a capo di un pezzo d’Italia per poter meglio gestire la guerra contro gli anglo americani. Il fascismo infatti era finito il 25 luglio 1943. Con la Repubblica sociale, voluta dai nazisti, nasceva la lotta partigiana e insieme quell’anelito di libertà che ha portato a fare dell’Italia una democrazia europea.
Ora quei politici che cercano di contrabbandare verità diverse con facili revisioni storiche potrebbero andare in Afganistan a commemorare i talebani; potrebbero evitare di chiamare Saddam dittatore e i suoi accoliti terroristi; anche questi somigliano ai patrioti della repubblica sociale italiana cara ai nazisti. In fondo potrebbero solo cessare di leccare i piedi a Bush. La Resistenza contro questi politici continua.

domenica, aprile 17, 2005

Dovremo tornare a Ciampi, Prodi e Amato

Alla fine dovranno richiamare Ciampi, Prodi e Amato per rimettere i conti in ordine. Ancora ci sarà da promettere lacrime e sangue per riconquistare l’immagine di un’Italia seria e con una classe dirigente alla sua altezza.
Purtroppo i 4 anni di governo berlusconiano hanno fatto capire agli italiani quanto le illusioni si paghino care. Altro che miracolo italiano, città sicure, aiuti a chi rimane indietro, riforme per rinnovare il paese e trovare la concordia sociale; abbiamo toccato il fondo senza che i governanti se ne siano accorti. Per loro l’importante erano le depenalizzazioni del falso in bilancio, le leggi Cirami, gli articoli 18, i condoni su tutto, le amnistie per i grandi furti e non certo per i piccoli borseggiatori, le autorizzazioni a costruire dei bunker nelle ville padronali, l’abbassamento delle tasse a chi le ha sempre evase, il soddisfare gli appetiti di potere di una ciurma di destra a digiuno da anni…ora c’è una crisi ma al di là che cambiare il programma di governo, questi qui, li hanno gli uomini giusti? L’hanno una classe dirigente? Avremo sempre dei Gasparri, Castelli, Calderoli, Giovanardi ecc...ministri? Dovremo ritornare a Ciampi, Prodi e Amato.

venerdì, aprile 15, 2005

Forza Giobatta

Giobatta tieni duro, forse ce la farai a non morire sotto Berlusconi. E dire che Giobatta ha 85 anni e nel corso della sua lunga vita ne aveva visto di tutti i colori, ma di morire, di andarsene, di lasciare i suoi nipoti in mano a Berlusconi proprio non gli andava; ora forse ha una speranza ed anche se ha sentito Berlusconi dire ’ Non vi libererete facilmente di me’, sa che ormai ha le ore contate.
Giobatta ormai sa che tenendo duro e vivo l’interesse per la vita, proprio con la speranza che ogni volta tutto possa cambiare, vedrà la fine di un greve periodo della storia italiana.
Giobatta intanto ha visto un ritorno alla vecchia politica e anche se l’aborriva ora la ritiene una cosa meno peggio di quello che gli era stato prospettato come ‘nuovo’…e poi? Poi ha visto che in giro non ci sono più piccoli uomini, dal gigantesco ego, cui far dipendere i destini e questo è un altro buon segno. Ci sarà pur sempre bisogno di persone, di uomini e donne, per far camminare idee, sogni e politica ma per carità: basta ducetti.
Forza Giobatta forse, anche se non volevi neppure quello, morirai ancora democristiano.

giovedì, aprile 14, 2005

50 piccole cose per cambiare il mondo.

Trovate sul sito web di Marco Paolini
1. Rifiuta le buste di plastica ogni volta che puoi. Ogni cittadino britannico consuma fino a 134 buste di plastica all’anno, per un totale di otto miliardi di sacchetti che finiscono abbandonati in discariche sterminate.
2. Leggi una favola a un bambino. Ricordi quant'erano avvincenti le favole? Ora tocca a te comunicare quella sensazione.
3. Usa in casa almeno una lampadina elettrica a basso consumo. Se ce ne fossero almeno tre in ogni casa si risparmierebbe la stessa quantità di energia che serve illuminare tutto il paese.
4. Impara le tecniche di pronto soccorso. Una persona con un'ostruzione delle vie respiratorie può morire in quattro minuti e l'ambulanza può metterci il doppio ad arrivare. Potresti salvare una vita umana.
5. Sorridi e rispondi ai sorrisi. Per sorridere si usa la metà dei muscoli che servono per aggrottare la fronte, ma sorridere fa sentire te e gli altri due volte meglio.
6. Usa i trasporti pubblici. Un autobus a due piani trasporta lo stesso numero di persone che entrano in 40 automobili. E anche se non lo prendi circola lo stesso.
7. Pianta un albero di Natale: assorbe anidride carbonica e rilascia ossigeno. Ogni minuto che passa, in tutto il mondo vengono abbattuti tanti alberi quanto ne entrerebbero in 33 campi da calcio.
8. Fai il bagno con qualcuno che ami. Per riempire una vasca di misura media ci vogliono 65 litri d'acqua: sono 65 litri risparmiati.
9. Se il cartello dice 50 chilometri all'ora, vai a 50. Se investi qualcuno a 60 all'ora hai il doppio delle probabilità di ucciderlo che andando a 50 all'ora.
10. Abbassa di grado il termostato di casa. Ridurrai la bolletta del riscaldamento di 36 euro all'anno e farai miracoli per l'ambiente.
11. Mantieniti in forma fisica e ti sentirai meglio. L'obesità è un problema enorme: cerca di camminare di più, lascia perdere l'ascensore e fai le scale a piedi.
12. Spegni gli elettrodomestici. Se prima di andare a dormire ogni inglese spegnesse il televisore, si risparmierebbe abbastanza energia da illuminare 250mila partite di calcio.
13.Ricicla il tuo cellulare. In Gran Bretagna ogni anno vengono sostituiti 15 milioni di telefonini, quanto basta per aggiungere alle discariche 1.500 tonnellate di rifiuti.
14. Passa un po' di tempo con una persona anziana. Le persone di altre generazioni sanno cose che tu non sai.
15. Registrati on line come donatore di organi. In Italia www.daivaloreallavita.it/int_diventadonatore.html
16. Dai in beneficenza gli spiccioli. Se tutti gli abitanti della Gran Bretagna donassero un penny a settimana, ogni anno milioni di sterline sarebbero devoluti a buone cause.
17. Guarda meno la tv. Accendi il televisore soltanto quando sai quale programma vuoi guardare.
18. Impara dalle espressioni amichevoli in una lingua straniera. Gli alunni delle scuole britanniche parlano più di 300 lingue.
19.Impara almeno una barzelletta divertente. Ridere tonifica i muscoli addominali, abbassa la pressione sanguigna e fa bene alla salute.
20. Informati su come sono investiti i tuoi soldi. Il tuo fondo pensione potrebbe finanziare l'industria delle armi.
21. Spegni la luce quando non serve. Lasciare un ufficio illuminato tutta la notte significa sprecare l'energia necessaria per preparare mille tazze di tè.
22. Fai testamento. Se non fai testamento, il governo potrebbe tassare più del necessario ciò che lascerai ai tuoi cari.
23. Mangia più spesso in compagnia. Secondo alcuni studi, i bambini che mangiano a tavola con i genitori sono meno ansiosi e stressati.
24. Mastica meno gomma americana. In Inghilterra si spendono l'equivalente di 216 milioni di euro all'anno per ripulire le strade dal chewing gum.
25. Usa una tazza e non un bicchiere di plastica. Ogni anno si usano più di sei miliardi di bicchieri e contenitori di plastica, polistirolo e carta, e ben pochi sono riciclati.
26. Dona il sangue. Ogni anno, solo in Gran Bretagna, si usano quasi 1.25 milioni di litri di sangue, ma i donatori sono appena il 6 per cento della popolazione.
27. Paga un po' di più quando fai acquisti nei mercatini di beneficenza.
28. Cogli l'attimo. Cerca di essere d'ispirazione a chi ti circonda dando il buon esempio e incoraggiando gli altri.
29. Ricicla il tuo computer. Quando ne compri uno più potente, cerca qualcuno che ti aiuti a trovare un nuovo uso per il tuo vecchio computer (in Italia tra shware.linux.it)
30. Prepara un dolce per un amico. Un regalo che ha richiesto un po' del tuo tempo avrà più valore.
31. Chiudi il rubinetto mentre ti lavi i denti. Lasciandolo aperto si sprecano migliaia di litri d'acqua ogni anno.
32. Fai qualcosa che credevi di non saper fare. Finchè non ci provi, non puoi sapere se davvero non ne sei capace.
33. Ricicla i tuoi libri. Prestali a un amico o regalali. un libro usato vale quanto uno nuovo, e avrai risparmiato un po' di carta.
34. Compra i prodotti del commercio equo solidale. Sono più convenienti e garantiscono condizioni di lavoro dignitose e condizioni commerciali eque agli agricoltori e ai lavoratori dei paesi in via di sviluppo.
35. Scrivi alle persone che ammiri. Elogiare qualcuno perché ha fatto qualcosa di bello lo incoraggerà a farlo di nuovo.
36. Dedica un po’ di tempo ad ascoltare gli altri. Non devi risolvere i problemi del prossimo, basta che gli dai la possibilità di esporli.
37. Cedi la precedenza almeno una volta quando ti sposti in automobile. Combatti l’aggressività al volante lasciandoti superare dagli altri automobilisti.
38. Non riempire il bollitore elettrico. Se usi solo l’acqua necessaria risparmierai acqua e corrente elettrica.
39. Fai la spesa nei negozi di quartiere. Hanno bisogno dei loro clienti per sopravvivere.
40. Iscriviti a un’associazione. Entra a far parte di un gruppo o di un club.
41. Abbraccia qualcuno. Chi ti vuol bene desidera essere toccato e abbracciato: comunica questo affetto al maggior numero possibile di persone.
42. Ricicla i tuoi occhiali. Ogni anno nel mondo 200 milioni di persone hanno bisogno di un paio di occhiali ma non possono permetterseli.
43. Pianta un seme o prenditi cura di una pianta insieme a un bambino. Darà a entrambi il senso di aver realizzato qualcosa e distrarrà il bambino dalla televisione o dalla playstation.
44. Segnala al tuo comune i rifiuti abbandonati. E’ tenuto a portarli via.
45. Dai il tuo numero di telefono a cinque persone che abitano nella tua strada. Stabilire rapporti amichevoli con i vicini aiuta a creare un clima migliore.
46. Usa entrambi i lati di un foglio di carta. Per produrre tutta la carta consumata negli uffici britannici, ogni anno sono abbattuti più di 350 milioni di alberi.
47. Passa a un amico la copia di questo giornale. Così anche altri potranno seguire questi consigli.
48. Invia all’autrice del libro un’idea per altre azioni da fare. Falle sapere che cosa vorresti che facessero un milione di persone: lei saprà far circolare le tue proposte.
49. Impara cose nuove, fai cose nuove. Diffondi le idee che secondo te lo meritano, mettendole in atto ma anche parlandone con altre persone.
50. Fai qualcosa gratuitamente. Aiutare nel tempo libero singole persone oppure organizzazioni di volontariato del tuo quartiere può essere fonte di grandi soddisfazioni.

domenica, aprile 10, 2005

Essere TV o non essere TV?

Anche Berlusconi alla fine si è accorto che le sue apparizioni televisive, fatte dal ‘cameriere camerlengo’ Bruno Vespa, non ottenevano più consensi. Così dopo la batosta elettorale e dopo 9 anni di monologhi televisivi ha deciso di andare a Ballarò: la trasmissione politica di punta di Rai3.
Gettandosi ‘senza rete’, in un dibattito televisivo serrato come quello di Ballarò, Berlusconi ha dato anche un segnale per fare capire che lui crede ancora molto in se stesso e nella sua capacità di rigenerarsi come attore principale, come guest star.
Qui, però, si è riscontrato quello che era già previsto; di fronte a D’Alema e Rutelli che gli ponevano domande precise e lo incalzavano con dati precisi, lui rispondeva con la frase consueta: tutto falso, la sinistra è campione di falsità, lei controlla stampa, televisioni, scuole superiori…Berlusconi dimostrava, se ce n’era ancora bisogno, tutta la sua inconsistenza politica; l’opposto di quello che sarebbe necessario per affrontare la grave recessione economica italiana.
Ora mentre il centrodestra sta studiando il modo di recuperare consensi e cerca di organizzarsi per affrontare l’anno che ci separa dalle prossime elezioni, nella testa di Berlusconi c’è un nuovo interrogativo: come affronto le prossime trasmissioni televisive? Questo è il suo vero dilemma. L’uomo della TV, nato con le televisioni, ottenendo con queste il consenso che lo ha portato ad essere il leader di uno schieramento, ora si chiede: essere TV o non essere TV?
Per Berlusconi cui affidava all’immagine, alla ‘presenza’, all’abilità comunicativa ogni mossa politica, vedersi tradito gli provoca sconcerto. ‘Tutto previsto’ è stata la frase d’approccio dopo la sconfitta. Ancora qualche sorriso e poi, via al rilancio: come un giocatore di poker, Berlusconi rilancia ma ormai tutti hanno capito il bluff. Quale sarà il ruolo della TV nel suo prossimo futuro?
In politica prima o poi tutti i nodi vengono al pettine e i siparietti cui ci ha abituati ormai non incantano più. Se ci devono essere risposte alla crisi del paese, e del centrodestra, queste non saranno certo dettate dall’auditel o dall’aspetto fisico. In queste ultime elezioni un altro fatto dovrebbe fare pensare: è finito il successo per chi passa dallo spettacolo alla politica; si è visto con alcuni protagonisti tipo Flavia Vento, Miss o campionesse di fitness: tutte bocciate.
Allora ancora: essere TV o non essere Tv? Questo è per Berlusconi il dilemma.

lunedì, aprile 04, 2005

Cura omeopatica

Alla luce dei risultati elettorali regionali, la cura omeopatica ha funzionato: la malattia berlusconiana sta regredendo.
La malattia ha prodotto molti guai all’organismo ma con una forte cura ricostituente (anche costituzionale) si potrà riprendere. Innanzi tutto il morale e la morale si sta risollevando. Quei lustrini accompagnati dall’aumento dei crimini, insieme al costo dei beni di prima necessità e la crisi economica, hanno non poco depresso l’umore.
Quel grido Forza Italia, svolto per interessi personali e da ‘patrioti’ con orticelli ben riconoscibili, è divenuto un rantolo.
Tutto l’ottimismo era un sintomo perverso della malattia: una specie di tic ridens che faceva stringere gli occhi e aumentare insane pelurie. Ora ci sarà da conquistare la serenità e la fiducia. Ora con il check-up elettorale abbiamo scoperto che l’organismo reagisce. Reagisce bene.
Ci vorrà ancora un po’ di tempo, sarà possibile qualche ricaduta o infezione postuma, ma la via di guarigione è iniziata…non ci sarà bisogno di aspettare che il ‘virus’ muoia; ha perso, si sono creati i giusti anticorpi.
Il fenomeno epidemiologico del virus ha cambiato segno, ora è negativo.

Due parole da aggiungere alle tante su Giovanni Paolo II.


Non ci sarebbe stato Giovanni Paolo II senza Giovanni XXIII e Paolo VI. Non è stato un caso la sua scelta del nome da parte di Karol Wojtyla, come era stata fatta da Papa Luciani. Se il Papa Giovanni Paolo II è stato grande, lo si deve anche al solco tracciato dai due Papi precedenti. Angelo Roncalli e Giovanni Battista Montini sono stati due precursori del rinnovamento della Chiesa cattolica; i primi ad aprirla al mondo intero.
Le due encicliche: Populorum Progressio (1967) di Paolo VI e Pacem in Terris (1963) di Giovanni XXIII, conservano, a mio parere, ancora oggi una forte attualità; il loro richiamo ai diritti individuali e dei popoli alla libertà, alla giustizia e alla pace sono il tracciato cui si è mosso il Papa appena morto.
Il richiamo continuo ai politici, responsabili delle scelte sul futuro, fatto da Giovanni Paolo II è stato spesso inascoltato. Oggi arrivano in massa, a rendergli omaggio, tutti i potenti della Terra: chissà che non sia, per loro, un momento di riflessione per il destino del mondo. La Terra ha bisogno che le parole del Papa, la sua voce – che lo ha indispettito per la sua forzata interruzione- abbia concreto corso.