martedì, febbraio 28, 2006

Il nemico utile

Non finiamo mai di vedere, in campo sociale e nella lotta politica, la nascita del nemico; lo vediamo sorgere spesso negli scontri di religione, di civiltà, di partiti, di ideologie, di popoli…purtroppo con la comparsa del nemico, e l’impulso a distruggerlo, nascono i comportamenti criminali, delittuosi; prende il sopravvento la parte inconscia di ognuno e si ritorna all’orda primitiva. Nascono le guerre.
Ma se intraprendiamo il cammino dell’evoluzione, verso la nostra identità e autenticità, ecco che Il nemico diventa ‘utile’: la conseguente proiezione del nemico ‘fuori’, responsabile e causa del nostro malessere, ci segnala la dinamica di un mancato riconoscimento del sé. Jung chiamò Ombra questa parte irrisolta e spiacevole del nostro essere, che noi non accettiamo e proiettiamo volentieri sull’altro. Jung ci indicò anche una via per riconoscere queste parti, per accoglierle, in un processo di armonizzazione e di comprensione di noi quali frutto del Bene e del Male. Il percorso dell’integrazione delle parti nascoste fa diventare ‘utile’ il nemico: utile alla conoscenza di noi, ci fa capire chi siamo, ci fa sapere delle mille voci con cui parliamo.
Ora mi chiedo se chi si trova ad iniziare questa sorta di ‘viaggio dell’eroe’, che simbolicamente rappresenta il percorso evolutivo, debba influenzare la società in una maniera così pregnante da fare del nemico un fatto collettivo. Insomma, come mai chi addita un nemico, questo nemico poi diventa una ossessione che investe la società? La cosa succede soprattutto in politica. Sarebbe bene allora che i politici conoscessero la loro realtà interiore, e con la dialettica riuscissero ad abbracciare il loro inconscio; farebbero emergere dalla realtà esteriore la relatività del bene e del male, come un limite umano universale. Questo sarebbe un elemento di progresso per l’umanità e per la Politica in generale. Potrebbe essere un percorso che, a mio avviso, rivelerebbe in anticipo le dinamiche di gruppo che portano a guerre e a tragedie tipo i genocidi e la costruzione di campi di concentramento.
Finalmente ci libereremmo di molti schemi e rigidità nell’affrontare, insieme ai problemi sociali, le varie parti interne di noi: una specularità mai abbastanza avvertita.

domenica, febbraio 26, 2006

Ancora sulle radici

Le nostre radici? Sono nelle lasagne al pesto, sono in un bicchiere di barolo, sono nel paesaggio che ci circonda e nella nostra lingua…
Io non ho paura di diventare musulmano, ebreo o mormone; io so di essere italiano e quello che sono me lo dà il vivere e l’esser nato in un determinato ambiente.
C’è una tappa della storia dell’umanità che è nata e vissuta in Italia, si chiama Rinascimento. L’uomo di Vitruvio è diventato il cuore di una cultura che rende più facile ad un musulmano diventare italiano, che un italiano diventare arabo.
Io non ho paura di perdere le radici. E se questa paura me la vuole insegnare uno che ha creato la padania; che ha paura di perdere le sue, nel nome di un dio Po e di riti celtici, io rispondo che non conosce il mare. Dico anche che non conosce Pico della Mirandola ed il suo De hominis digitate; dove si afferma che tutti gli uomini hanno pari dignità indifferentemente dalla religione e dalla politica.
Potrei dire di Dante che mise Maometto all’Inferno, tra i seminatori di discordie, e in eguale misura si potrebbe oggi mettere nello stesso luogo, molti politici; ma li troveremo come lui a dilaniarsi il petto?
Nei vizi e nelle debolezze le nostre radici diventano le stesse, e si fa un gran peccato di superbia definirci cristiani, come sepolcri imbiancati. Allora coltivate un orto e raccogliete i frutti; poi ogni anno concimatelo e ripetete i gesti della semina…quella rinnova radici. Rinnova il futuro di cose antiche. Ecco allora nascere un ‘prebuggiun’, piatto genovese fatto con un mazzo erbe, e si ritrovano le radici. Ma mi sa che in padania non lo sanno.

giovedì, febbraio 23, 2006

Civiltà in cammino

Il mondo attuale si regge su un sistema profondamente ingiusto. C’è un paese egemone, gli USA che pensa di governare tutto e su tutti imporre la sua visione della vita; inoltre cerca di mantenere il suo ‘stile di vita’ basato su grandi consumi e spreco di risorse. Questo modello accentua le disuguaglianze tra i paesi, generando risentimenti, miserie, odio, integralismi di ogni sorta, facendo il gioco dei movimenti fanatici e nutrendo il terrorismo.
L’11 settembre 2001 poteva rappresentare la svolta di queste scelte per cambiare strada, invece con Bush, e la sua riconferma, si è deciso di continuare l’imperialismo consolidando le scelte politiche conservatrici.
Cosa potrà accadere nel prossimo futuro? Ci sarà la guerra continua per estendere il modello di società e di democrazia americano? Molti intravedono in questa crisi uno scontro di civiltà e di guerra religiosa, il fatto incontrovertibile è che si è innestato un cammino verso qualcosa di diverso, che i poteri tradizionali dei governi e dell’economia non sono in grado di cambiare o modificare.
Quella che è destinata a soccombere è la visione del mondo occidentale; un grande peccato di superbia e di potenza verso chi non accetta quel way of life americano. E’ possibile osservare questo fenomeno se entriamo in una visione storica, se ci allontaniamo dal contingente: mentre i nostri soldati –quelli dei paesi ricchi- invadono in armi i paesi islamici e del sud del mondo, i popoli di quegli stati stanno invadendo i nostri paesi ricchi senza armi ma spinti dalla fame e dalla miseria. Questi ultimi vinceranno la vera battaglia: i loro figli erediteranno le rovine della nostra civiltà. Non ci saranno né leggi né eserciti che tengano. Il mondo fisico prosegue il suo cammino con leggi macroeconomiche e naturali; il mondo spirituale degli uomini invece può imparare a riconoscere se stesso, senza classificazioni, senza ‘vignette’ e stati nazionali. Alla fine ci saranno ancora e solo uomini.

lunedì, febbraio 20, 2006

Popolo di bestemmiatori

Il nostro popolo di bestemmiatori deve imparare cos’ è il rispetto della religione altrui. Può, se vuole, ammazzare la sua religione, ma sia serio su quella dell’altro; può, se vuole, pensare di essere un bravo cristiano credente, magari votando la licenza di uccidere, di sparare sugli scafisti o sposarsi con rito celtico, ma non insegni all’altro come pregare.
Dietro la invocazione di libertà, per dileggiare il sentimento religioso altrui, si nasconde non lo spirito laico, ma solo maleducazione ed una enorme ignoranza: se si chiedesse a Calderoli di dirci chi era Maometto, che cosa ha fatto e che cosa rappresenta per il mondo arabo, sono sicuro che non saprebbe rispondere.
Sulla Padania di domenica, dopo le dimissioni del ministro leghista , c’era scritto: ‘Ora tutti sanno che da qui in avanti bisognerà dare la precedenza a chi viene da Oriente’. Dimenticano che da molto tempo qualcuno arriva sempre da oriente…anche Colombo arrivò da oriente. La precedenza se la presero lo stesso.
Evocare uno scontro di civiltà contro l’Occidente, vuol dire sostenere Osama Bin Laden: i musulmani non sono i personaggi delle vignette o i nuovi cosacchi bolscevichi. Si dimentica forse che la nostra civiltà ha dato origine all’Olocausto? Che ha sì, il primato della scienza e della tecnica, ma ha anche usato la bomba atomica. Poi le ultime 2 guerre mondiali sono nate all’interno della stessa nostra bella civiltà. Il nemico si capisce è sempre esterno, salvo poi di riflesso trovarne uno interno: i pacifisti, i veri liberali, i tolleranti, i moderati…
In fondo la sintesi è ben raffigurata dai bestemmiatori: credono in Dio così tanto che lo nominano sempre per offenderlo. Il nostro in fondo è un popolo di credenti molto strano: chi si mette in prima fila poi dimentica il messaggio più bello di Gesù, il discorso della Montagna; ma forse al pari di Maometto, pochi lo conoscono…specie i propugnatori delle ‘radici cristiane’.

venerdì, febbraio 17, 2006

Domande in attesa di risposte

Siamo entrati nel pieno della campagna elettorale ed ora che Berlusconi, oltre che attaccare a muso duro gli avversari, sembra disposto a rispondere alle domande dei giornalisti più vari, mi aspetto risponda alle domande che, nel lontano 30 luglio 2003, gli rivolse il settimanale inglese The Economist. Stiamo ancora attendendo le risposte. Ricordiamo che le domande, a firma del direttore Bill Emmott, erano in totale 28 e per risposta fu tacciato di essere uno strumento del complotto comunista ed ebbe la minaccia di azioni legali. Qualcuno suggerì di rispondere con un’altra domanda, da trasformare in un tormentone: perché fate scrivere sulle vostre pagine Beppe Severgnini? Si può ricordare ancora che quel settimanale inglese –The Economist- è di ispirazione liberale e giustamente considera Berlusconi un insulto al capitalismo liberale. Da quella volta la destra italiana lo definì ‘The Comunist’. Un classico.
Le domande a Berlusconi, erano inserite in un dossier di 6 sezioni; riguardavano il caso SME e i suoi rapporti con un tale signor Fimiani. Dei fondi neri off shore della Fininvest, della tangente di 23 miliardi cui Berlusconi non è stato assolto ma prosciolto per prescrizione, e del legame con l’avvocato inglese mister Mills. (Proprio oggi si è saputo che i giudici di Milano l'hanno accusato di corruzione per quest'ultimo personaggio- l'avvocato David Mills). Dell’acquisto della villa di Arcore, dalla marchesa Casati Stampa, tramite il suo tutore Cesare Previti, e per questo affare dei suoi rapporti con tale Giovanni Del Santo. Di saper il perchè delle molteplici transazioni e da dove provenivano i 4 miliardi di lire confluiti nella Edilnord e nella Sogeat, tramite il capitale azionario nel 1967-'75, poi i 16,94 miliardi di lire versati nella Fininvest srl come prestiti agli azionisti nel 1977-'78. Chi era il beneficiario delle 400 mila azioni CRM registrate a nome dell'Unione fiduciaria e chi ricevette quindi gli 860 milioni di lire pagati da Palina? Chi versò 2 miliardi di lire nella Coriasco immobiliare nel marzo 1979 e da dove proveniva il denaro? Come mai si è avvalso della facoltà di non rispondere quando i pubblici ministeri volevano interrogarlo a Palazzo Chigi il 26 novembre 2002 su queste ed altre questioni?
Domande che, come dicevo, aspettano risposte e a cui è legata la figura morale del ‘nuovo’ ricandidato premier.
C’è qualche giornalista italiano che vuole rifargli quelle domande? Si potrà avere ora una risposta e non una denuncia?

giovedì, febbraio 16, 2006

Nuova pornografia

In un saggio del filosofo francese Ruwen Ogien, Pensare la pornografia, ci si chiede che cosa sia oggi la pornografia. Cos’è? Una insidiosa forma di discriminazione sessuale? Un attentato alla dignità umana o un raffinato divertissement? Nuoce alla gioventù? Fa diventare ciechi? E’ un’invenzione moderna? Oggi, con il dilagare del moralismo clericale e del fondamentalismo religioso, la pornografia sembra essere tutto ciò che è vietato, ma si sa che non è così.
E’ dai tempi antichissimi che la pornografia si tramanda attraverso rappresentazioni di attività sessuali o perversioni legate sempre al sesso. Sono noti gli affreschi di Pompei o gli scritti di antichi autori greci e romani.
Il concetto di pornografia da Ateneo in poi è molto cambiato. Oggi la cultura ha rivalutato quella pornografia del sesso esplicito; se ne è modificato il concetto: siamo arrivati a consumarla spesso e inconsapevolmente.
Il saggio di Ogien arriva alla conclusione che, se si considera il problema da un punto di vista moralmente neutro, la pornografia può essere ritenuta o una forma di sessualità particolare rispettabile come le altre, oppure una pratica che non ha nulla a che vedere con la sessualità stessa, ma non una forma di perversione pericolosa.
Così pornografiche oggi sono le immagini di guerra, le violenze e le torture; pornografico è l’orgasmo di una donna provato per un detersivo per la casa o per un prodotto alimentare. Per riconoscere la pornografia allora basterebbe valutare l’influenza nefasta su un uomo ‘razionale’.
A questo proposito considero pornografico, Berlusconi. Pensateci. Cosa c’è di più corrompente della sua immagine? Berlusconi nuoce alla salute mentale. Egli, con la sua maschera finta, lancia messaggi pericolosi e falsi: è diventato una specie di highlander che vive fuori dalla realtà, accostandosi a Churchill, Napoleone e perfino a Gesù. La pervicace ricerca del potere come appagamento di un ego malato, rende Berlusconi un cattivo esempio per i giovani fino ad assumere un carattere scandaloso: può l’uomo più ricco d’Italia, di denari, di possedimenti, di proprietà mercantili, inscenare teatrini dove appare la vittima?
Quando compare sugli schermi televisivi bisognerebbe attivare il messaggio: ‘consigliato ad un pubblico adulto, vaccinato e consapevole dei rischi che corre’…

sabato, febbraio 11, 2006

Parlare d'amore

Trovo l’occasione di San Valentino per spendere due parole sull’amore.
Le mie parole d’amore in sostanza sono quelle che sappiamo già. Dell’amore scriviamo quello che è già scritto. Sempre. Quando scriviamo quello che sentiamo dell’amore, ci pare di toccare il cielo. Giriamo intorno ad un sogno che ricompare ogni volta. Se c’è qualcosa che ci fa eterni è l’amore. Con questo girare ci troviamo sempre nello stesso posto. Forse con diverse età, ma che importa, l’amore cancella il tempo.
E’ un mistero poi arrivare a sapere che potremo morire e perdere chi amiamo senza, in verità, lasciarlo mai; ma questo mi pare di capirlo poiché quando amiamo diventiamo un po’ l’altro, quello che si ama. Ecco allora che la diversità tra uomo e donna viene risolta da un amore che crea un’altra storia ed un’altra verità: non moriamo mai.
Allora trovarci con le tette o con i peli sul petto; scoprirci a scambiare frizioni in modo diverso, ci fa in fondo cambiare gli addendi ma non il risultato finale di un amore. Dell’amore che conosciamo già.
Uomo o donna che siamo, cerchiamo nell’altro noi, persi in quello che, senza pensare, abbiamo già. Quando amiamo qualcuno, succede che possiamo amare il mondo intero. Potremo amare chiunque, se amiamo davvero.

martedì, febbraio 07, 2006

Vediamo un po'...

Vediamo un po’ cosa trovare dopo il berlusconismo. E’ ormai accertato che il berlusconismo sta tirando gli ultimi calci, sono come le contrazioni del rigor mortis: insieme c’è la voglia di portarsi dietro anche chi lo guarda. Ma in questi anni ci siamo vaccinati e quello che serpeggiava tra la gente, la voglia di apparire, di essere selfmademan di successo, sempre vincente, ora non c’è più. C’è una consapevole rassegnazione al limite, all’aspirare a quello che non si vede ed è più importante: la serenità di valere per quello che si è e non per quel fare che gonfia l’Io come una mongolfiera. Mettere al centro valori veri, che non sono il mercato, la furbizia o i titoli onorifici. Oggi si può mirare al cielo, anche senza preti.
La data 2001 si è rivelata una illusione; anche la new age ci ha preso in giro. Forse solo ora sta per finire veramente il secolo e il millennio, che avevamo lasciato appena ieri. Bisogna solo ricordarsi che non c’è nessun traghettatore; non c’è, né ci deve essere, un altro a cui delegare il nostro futuro. Abbiamo gli strumenti per crescere da soli. Possiamo vincere le paure creatrici dei drammi umani e la vanità dell’ego. Sì, ce la possiamo fare sentendoci vicini e uguali nei sentimenti e nei desideri di pace. Dobbiamo sviluppare la compassione. Ecco che allora, qualcosa accadrà: sopite le grida del potente di turno, ci sentiremo tutti meglio. Finito il berlusconismo, non ci sarà più nessun Berlusconi.

sabato, febbraio 04, 2006

Festa di compleanno

Ieri sera appena tornato a casa ho scritto questo agli amici: 'E’ stata una bella serata; sono appena rientrato e non faccio che camminare su e giù per la casa. Sto scaricando la tensione per la grande emozione che ho avuto nel vedere così tanti amici, attorno alla mia festa di compleanno.
E quanti regali: tanti e tutti sapienti testimoni d’affetto; vorrei dire anche di sensibile conoscenza. Libri, CD, oggetti artistici, vini pregiati e tentazioni gastronomiche: un cestino zeppo di specialità della cucina sarda.
Il numero degli anni- si dice da festeggiare?- era importante e la mia idea di offrire una bevuta in un locale messo a mia disposizione, ha incontrato gradimento. Sono davvero contento e ringrazio tutti. Chi poi non è riuscito a venire mi ha inviato mail, sms, di auguri. Una serata per me indimenticabile.
Ora con queste due righe ringrazio ulteriormente tutti gli amici che si sono mossi per me, verso di me…quindi ricordatemi le vostre feste, perché io ci sarò. Un po’ della felicità che mi avete dato è giusto che la restituisca. Vi voglio bene. Grazie'.

Ora lo ribadisco sul mio blog. A futura memoria e ai passanti presenti.

mercoledì, febbraio 01, 2006

La situazione berlusconiana oggi

Articolo tratta da Europa che spiega bene la situazione di oggi:'Certo, avevano tanto da fare questi parlamentari della Casa della libertà. C’erano leggi urgenti da approvare, lo scioglimento delle camere proprio non poteva seguire il calendario concordato con Ciampi e con l’opposizione. S’è visto bene ieri al senato, quanto fosse sincero questo zelo legislativo del centrodestra: aula deserta a ripetizione, continuo venir meno del numero legale, il provvedimento sulle quote rosa nelle liste elettorali che naufraga nel mare di lacrime della neo- ?niana ministra Prestigiacomo.
Nessuno aveva mai creduto alla smaccata fandonia del lavoro legislativo da completare: era solo l’ultima e la più arrogante delle bugie del presidente del consiglio, avallata da Casini e Fini cioè dalle due punte più spuntate della storia politica recente.
Come stupirsi che il capo dello stato si senta offeso nel profondo dall’avere a che fare con un simile interlocutore? Uno spacciatore di menzogne che non ha neanche il coraggio di affrontare a viso aperto l’uomo che, agli occhi di tutti gli italiani, lo surclassa e lo domina quanto a dignità personale e istituzionale.
Il guaio di Berlusconi è che nel frattempo sta tirando un brutto scherzo anche a qualche centinaio di migliaia di altri italiani, per certi aspetti più importanti dello stesso Ciampi. E che anche loro sono stati ingannati su questa storia dello scioglimento delle camere e della par condicio. Infatti, la lettera che la presidenza del consiglio sta inviando ai genitori dei bambini nati nel corso del 2005 per annunciare che hanno vinto la lotteria dei mille euro non sarebbe potuta partire se – come inizialmente previsto – le camere fossero state sciolte tre giorni fa e fosse quindi entrata in vigore la legge che proibisce a governo, ministeri ed enti locali qualsiasi comunicazione istituzionale.
Ecco un motivo serio per tenere aperte le camere: far girare quel testo ?nto-amichevole e spiritoso che promette soldi ai quali la maggior parte delle 850 mila coppie destinatarie non ha alcun diritto (esattamente come accadde ai pensionati nel 2002), e che non vedrà mai.
Col che, Berlusconi s’è fatto un altro bel pacco di nemici.
Questo tipo di trucchetti e di uso personale delle istituzioni si accoppia bene alle apparizioni tv del premier. Prima era alta l’audience e basso il gradimento. Adesso è basso tutto. Ma proprio tutto.
Una di queste trasmissioni tra l’altro è stata utile: ci ha fatto capire quanto siamo stati fortunati, nella diaspora socialista, a perdere per strada Claudio Martelli. Quel pupone rifatto con girocollo esistenzialista che per intervistare Berlusconi concorda prima le domande e accetta che il suo regista sia sostituito da uno di ?ducia del capo.
Vassallo era, vassallo è rimasto'.