domenica, aprile 29, 2007

Il nuovo Partito Democtatico

La nascita del nuovo Partito Democratico, ovvero la formazione politica che dà gambe al progetto dell’Ulivo, sarà a mio parere un momento essenziale per trasformare la politica italiana, attualmente sclerotizzata in uno scontro di posizioni ideologiche fuori dalla realtà.
Penso che il nuovo partito scombussolerà tutto il vecchio modo di concepire la politica in Italia dal dopoguerra; lo stesso che ha generato storture profonde con clientelismi, nepotismi, partitismi, ecc. allontanando ampi strati della popolazione in particolare i giovani dal partecipare alla politica.
Fare il passo che si sta compiendo con il Partito Democratico è un atto di coraggio, e dimostra quanta capacità esiste nel mettere in gioco le proprie convinzioni, le proprie certezze, i propri schemi mentali, per affrontare un futuro incombente che moltiplica in modo esponenziale i processi di trasformazione della società italiana.
In Italia, come in tutta Europa, si sta assistendo ad una trasformazione epocale, dovuta in gran parte all’immigrazione inarrestabile, che sta cambiando relazioni, comportamenti e cultura.
Governare tutto ciò con gli schemi ideologici del secolo scorso dove la ‘sinistra’ è la classe operaia, subalterna e insieme progressista, mentre la ‘destra’ è la classe padronale, reazionaria e conservatrice, non aiuta certo ad affrontare le nuove realtà. Non aiuta a crescere e a diventare adulti. Non è un caso che anche i nuovi cittadini sono distanti dalla politica, intesa come partitica: come raggruppamenti soggetti a conseguire posizioni di potere con personalismi e affari. Tutto l’opposto di quanto si chiederebbe in elaborazioni ideali per la soluzione di problemi di convivenza reali. Ecco allora che l’avventura della creazione di un nuovo soggetto politico aiuterà soprattutto la sinistra: potrà essere l’occasione per unirsi; poiché il grande dramma della sinistra è sempre stato quello di dividersi. Ora speriamo si possa unire per dare agli italiani -e non alla cosiddetta sinistra in sé- un partito che, pur continuando a chiamarsi ancora comunista, non sia l’emanazione di spartizione di sottili posizioni ideologiche legate ai diversi leader.
Per risolvere i problemi abbiamo bisogno anche di un sano pragmatismo; lasciamo a Berlusconi e alla destra agitare spettri e fantasmi ideologici. Noi abbiamo bisogno di laici interventi di governo, rispettosi dei diritti di tutti. Il Partito Democratico lancia questa scommessa.

sabato, aprile 21, 2007

Ho sognato un 25 aprile

Ho sognato un 25 aprile italiano come il 14 luglio francese. Una festa di tutti per la ritrovata libertà. Sarebbe bello trovare qualcosa di comune a tutti per festeggiare, baciarsi in strada, ridere e ballare. Sarebbe troppo bello ricordare che si ricomincia ogni volta con quella data. Eppure in quella data qualcosa di grande è successo: abbiamo ritrovato una nuova Italia.
Ho sognato un 25 aprile in cui ritrovarci insieme a bere e chiacchierare dei figli e del mondo in pace. Un giorno di festa d’aprile, un giorno di risveglio a contraddire il dolce dormire; un giorno d’aprile di uova e di palme, di sole e di bandiere tricolori a sventolare, per scacciare un mondo girato in bianco e nero.
Ho sognato un 25 aprile come il 17 marzo per l’Irlanda; il 3 ottobre per la Germania, il 26 ottobre per l’Austria o il 1° agosto per la Svizzera. Una festa di popolo da passare in allegria.
Abbiamo bisogno di un riferimento da tenere vivo; abbiamo bisogno di un momento per non litigare…io l’ho sognato, l’ho pensato, l’ho vissuto in un 25 aprile di un qualsiasi anno. Ora lo vorrei per sempre.
Questo è il mio sogno per il 25 aprile: festa di pace e libertà.
Pubblicato da Severgnini nella rubrica: Italians del Corsera Online

mercoledì, aprile 18, 2007

Il giorno 20 aprile a Mondovì

Manifestazione del 20 aprile 2007 al teatro Baretti di Mondovì
dal titolo ‘Parole di Pace’. Serata di poesia e musica

Nel ricordo della Resistenza le parole che portano pace.
"Per non dimenticare...la libertà"

Una serie di eventi per celebrare la Resistenza e non dimenticare i tragici anni della Seconda Guerra Mondiale.

Per non dimenticare tutte le guerre; quelle sociali e interiori, quelle del passato e quelle future: quelle dell’acqua, del petrolio, del lavoro…
Per non dimenticare quelle odierne, quelle che ogni giorno i media ci raccontano: quelle dei disastri ambientali, quelle dovute alle morti sul lavoro, quelle sulla mancanza di sicurezza e di stabilità...quelle che minacciano e minano l'equilibrio personale e famigliare.
In questo quadro ad esorcizzarlo ci vengono in aiuto le parole:
parole di pace
Svolgimento Serata:
L'attore Michele Rados leggerà una poesia di Brecht
seguirà la presentazione di un partigiano (come da locandina)
A questo punto ci sarà un mio intervento come giornalista e scrittore per introdurre la serata…
Questa è la traccia:
Stasera ascolteremo parole di pace che creano armonia, parole di pace che ricordano, parole di pace che tessono magicamente una rete invisibile di aiuto e comprensione tra gli esseri umani, al di là del concetto di nazione e religione. Parole che creano una alchimia interiore e sociale che crea armonia e quindi forza e solidarietà.
Stasera ascolteremo molte voci di poeti. Poeti di diverse culture e paesi. Ascoltando i poeti invitati e letti, comprenderemo come quello raccontato sia universale, appartenga a tutti. E’ il linguaggio della poesia ma anche dell’anima. E’ la letteratura che parla della nostra condizione sempre alla ricerca di quel bene prezioso che è l’amore, insieme alla pace e la libertà.
Le parole dei poeti sono parole che trasmettono emozioni; interpretano sentimenti vari e ad ognuno richiamano stati dell’anima che riconoscono propri. Per questo si dice che ascoltando la poesia si diventa poeti noi stessi.
La poesia, quando è vera poesia, non va discussa, commentata o criticata, la poesia va solo ascoltata e poi per incanto fa parlare con il cuore chiunque.
Insieme alle parole ci saranno dei suoni, sono armonie nate dalle poesie e tramutate in musica e parleranno ancora, in modo ancora più diretto, alla nostra anima.
Io aggiungo qualche parola. Parole che riprendo dalle ‘Lettere dei condannati a morte della Resistenza’. Parole semplici e seppur scritte in momenti tragici, sono parole piene di calma, di pace, di speranza e amore. Parole per quello tanto più forti e pregnanti.
Lettura del 25 aprile che sogno…
Seguirà poi un intervento di Livio Berardo (presidente dell’ Istituto Storico della Resistenza e della Società Contemporanea)
Poi un brano di Piero Ponzo (jazzista)
Piero Ponzo suonerà sax e clarinetto- le parole che si sposano con la musica diventano unguento per l'anima.
Poi i poeti:
Bruno Rolleri (cileno) e Angelo Guarnieri (italiano) con poesie più vicine
alla lotta che all'armonia. Gli orientali più armoniosi e nostalgici.: Muin Masri (turca), Meeten Nasr (ebreo palestinese) e Younis Tawfik (Iracheno)
Letture di Semsa Gezgin, traduttrice di Orhan Pamuk (Nobel per la letteratura)
Chami Kimura, (Giappone) con cui leggerà insieme a Michele Rados anche degli haiku (componimenti poetici giapponesi molto brevi – caratterizzate da versi di 5, 7,5 sillabe- richiedono una grande sintesi di immagine e pensiero).

domenica, aprile 15, 2007

Gli stranieri portano fortuna

‘Gli stranieri portano fortuna’ è il titolo di un libro scritto da Marco Aime, con il cantastorie Lawa Tokou. Il libro è la trascrizione di racconti orali tramandati da generazione in generazione, con appunti di viaggio nel Benin settentrionale. Questo libro ci aiuta ad esplorare l’Africa: l’Africa saggia, l’Africa della nostra origine; l’Africa attuale, moderna e insieme tradizionale, l’Africa che sarà ancora, anche il nostro futuro. Sì, perché l’Africa ha ancora molto da insegnarci e, conservando la memoria del nostro passato, può permettersi di indicarci anche il futuro; anzi, se noi avremo un futuro lo avremo imparando dall’Africa. L’Africa è la nostra saggezza.
Ebbene, così io aggiungo che non solo gli stranieri portano fortuna, ma portano anche virtù. Sì, gli stranieri arrivano carichi di voglia di fare, di speranza, conservano ancora quello che noi abbiamo sepolto con la presunta ricchezza fatta di sprechi e di consumi. Con gli stranieri arriva un carico di fiducia verso il futuro, arriva una ventata di autenticità.
E poi gli stranieri ci svelano quanti molti conflitti, definiti culturali, nascondano altri interessi. Lo scontro di civiltà è un artificio. Nessun popolo vive separato dagli altri. Molti stereotipi culturali sono solo dei politici e di certi intellettuali che non si accorgono quanto il mondo sia mischiato confuso e sempre in movimento. Gli stranieri portandoci il loro mondo ci aiutano a comprendere anche il nostro.
E poi noi, forti di una identità che deriva da una cultura millenaria, come riceviamo possiamo insegnare molto ai nuovi arrivati. Certo che per insegnare dobbiamo essere un modello credibile, sicuro, e forse oggi noi non lo siamo. Ai nuovi italiani dovremmo trasmettere una educazione cristiana e laica insieme, insegnare doveri e diritti accompagnati a valori di libertà e uguaglianza.
E poi chi parte, si mette in viaggio, è anche un coraggioso. Arriva da noi con la fortuna, e io dico anche con la virtù.

giovedì, aprile 12, 2007

Ridere alla vita per la vita

Un video che fa bene
Nei momenti tristi passate di qua!

venerdì, aprile 06, 2007

Cartelli Strani

Elenco di cartelli strani trovati in giro:
IN UN RISTORANTE
I clienti che ritengono i camerieri sgarbati dovrebbero vedere il direttore.
IN UNA CHIESA
"Questo è un luogo di preghiera. Siete pregati di pregare".
NEL GIARDINO DI UN ALBERGO
"Vietato far fare i bisogni ai cani presso questa palma. Vale anche per i clienti del nostro hotel".
IN UN AMBULATORIO
"Il dottore è temporaneamente assente. Per casi urgenti rivolgersi al bar"
"Se rompete anche queste sedie potete sedervi per terra"
IN UN OSPEDALE
"Gli appuntamenti si prendono solo con l'infermiera"
DAL MECCANICO
"Si riparano bici anche se rotte".
Per ogni taglio di capelli vi faremo una lavata di capo gratis (Insegna in un negozio) Vendo tutto per esaurimento (Insegna in un negozio)
Eliminazione totale bambini a sole 29.000 (Insegna in un negozio)
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SUL PORTONE DI UNA CHIESA
"Attenzione! Pericolo caduta angeli!"
IN UNA MACELLERIA
"La mucca è sana, il pazzo sono io".
SI AVVERTE IL PUBBLICO CHE I GIORNI FISSATI PER LE MORTI SONO IL MARTEDI' E IL GIOVEDI' (Ufficio anagrafe a Reggio Calabria)
'STA MACELLERIA RIMANE APERTA LA DOMENICA SOLO PER I POLLI.
QUI CHIAVI IN 5 MINUTI (Insegna in un negozio)
GARAGE: LASCIARE SPAZIO PER MANOVRA PERCHE' SONO STUFO E AMMACCO (Cartello stradale)