giovedì, luglio 04, 2019

“Il crepuscolo di una nazione. L'America di Trump all'esame di uno psichiatra” di Allen Frances.

Mia recensione.
Già la prefazione del libro nell'edizione italiana, ad opera dell'autore, risponde a molti interrogativi che l'indagine sulla psiche di una nazione -in questo caso gli USA- solleva. Perché la democrazia occidentale più avanzata ha affidato a una personalità tanto poco specchiata il suo destino? Perché milioni di elettori hanno creduto alle sue menzogne e lo hanno ritenuto in grado di diventare il comandante in capo dell’esercito più potente del mondo?
'Trump è uno che ha portato il livello di stupidità dei padri oltre ogni immaginabile altezza. Le sue bizzarre teorie complottiste, il suo comportamento imprevedibile, la retorica infiammatoria, le politiche mutevoli, i tweet di mezzanotte e il suo costante profluvio di menzogne sono cose che hanno portato molti a considerarlo un pazzo.'.
Le risposte sgombrano subito il campo di una presunta o meno sanità mentale di Donald Trump. Allen Frances dice subito che Trump potrà anche essere un cattivo presidente, ma non è sicuramente pazzo; la vera questione con cui confrontarci è come noi, come paese, abbiamo potuto sceglierlo come nostro capo. Il prologo riporta come titolo: “Non è Trump a essere pazzo. Siamo noi”. Sì è facile e consolante ritenere Trump un pazzo. L'analisi di Frances è impietosa e ogni Stato che si è trovato ad affrontare il fenomeno populista ha messo in crisi il suo sistema democratico.

Come non credere a Allen Frances? Lui è Professore Emerito presso il Dipartimento di Psichiatria e Scienze comportamentali della Duke University School of Medicine di Durham, Carolina del Nord, che ha diretto per molti anni. Lui mette sotto indagine non Trump, ma la psiche di una nazione, un lavoro essenziale per comprendere la crisi dello spirito democratico in questo inizio di secolo. Nella prefazione la conclusione testuale è: ...'Quando gli Stati Uniti starnutiscono tutto il mondo prende l’influenza; quando noi facciamo qualcosa di stupido chiunque sul pianeta ne soffre, direttamente o indirettamente. Un sciocco tweet di Trump propaga le sue vibrazioni negative ovunque in pochi secondi e le forze responsabili dell’incredibile ascesa al potere di Trump stanno minando l’ordine ovunque. La nostra follia sociale è una pandemia diffusa e può essere curata solo con la collaborazione di tutto il mondo. Il tribalismo e il nazionalismo sono segnali della prolungata adolescenza della nostra specie: diventiamo adulti in fretta o potremmo non diventare adulti mai più.'

. Una volta si diceva: Beata ignoranza...ora questo non vale più. Quello che ignoriamo può ritorcerci contro. Oggi a maggior ragione di ieri. Nell'età di internet paradossalmente aumenta l'ignoranza e così il popolo statunitense si trova a seguire questo clownesco pifferaio magico che è Trump. Le illusioni sono dure a morire. Il libro fa un elenco delle molte illusioni che il popolo statunitense è vittima...l'autore le chiama deliri; io che tempo fa avevo letto il libro di Luigi Zoja: 'Paranoia. La follia che fa la storia' le chiamerei semplicemente paranoie. Nel libro di Luigi Zoja -uno psicoanalista italiano- si descriveva bene il meccanismo che fa trasferire una paranoia dal leader al popolo e viceversa. E' sempre più chiaro che Trump di paranoie ne ha parecchie.
Una paranoia molto importante è quella che dichiara che la questione ambientale non esiste. Gli Stati Uniti possono pure continuare a usare carbone, depauperare terreni con le coltivazioni intensive di foraggio per gli animali da trasformare i bistecche e hamburger, produrre quantità di CO2 ecc.
il consigliere James Inhofe di Trump sul clima afferma:“Il 97 per cento degli scienziati del clima sostiene cose senza senso». «Il riscaldamento globale è la più grande bufala che sia mai stata spacciata al popolo americano». «Aumenti delle temperature globali possono avere effetti positivi sulle nostre vite». «Il mio punto è che lassù c’è ancora Dio. L’arroganza della gente che pensa che noi, esseri umani, siamo in grado di cambiare quanto Lui sta facendo riguardo al clima è profondamente offensiva per me».” .Insomma dietro allo slogan american first c'è il rifiuto di abbandonare lo stile di vita americano, anzi c'è il suo rilancio.

Altro punto è quello che fa scattare la paranoia a Trump ricco, fuor di misura, tra i ricchi la continua antica solfa per cui aumentare la ricchezza dei già ricchi fa diventare ricchi anche gli altri. Questo invece nella realtà crea e aumenta le diseguaglianze.
“La ricchezza segue le leggi della gravità economica – i soldi portano soldi; il ricco diventa più ricco e il povero diventa più povero, e le diseguaglianze crescono in modo esponenziale. Le concentrazioni di denaro attraggono il potere politico e il potere politico asseconda le concentrazioni di denaro per renderle ancora più consistenti, in un circolo vizioso senza fine.”.

Il libro è una disanima molto articolata sul personaggio di Donald Trump e di quanto sia riuscito a destabilizzare gli Stati Uniti con parole d'ordine e slogan che hanno fatto presa sui cittadini. In sostanza il libro 'Il crepuscolo di una nazione. L'America di Trump all'esame di uno psichiatra' afferma che 'Con Trump abbiamo toccato il fondo di tutti i deliri collettivi; c’è da sperare che riusciremo a darci una scrollata per arrivare a una presa più salda sulla realtà e a un rinnovato impulso nel plasmarla per garantirci un futuro migliore. Dubito fortemente che potremo mai tornare allo status quo dell’era pre-Trump – molto più probabilmente sprofonderemo in un’era ancora più buia di tirannide e ignoranza, oppure riemergeremo più forti, più saggi e meno inclini ai deliri collettivi su cui ha prosperato e che sta facendo prosperare Trump.'. Sì c'è da augurarsi che alla fine prevalga la saggezza. Il libro riporta molte buone pratiche e buone filosofie per uscire dallo stato presente. Uno stato che ricerchi il tasso interno di felicità e la saggezza; Trump deve essere di contro una persona poco saggia e infelice. Quindi da Epicuro ad Aristotele; da Confucio a Gandhi e altri pensatori del passato possono aiutarci nel presente. Aiutarci a non perdere la sfida democratica del benessere collettivo.

mercoledì, luglio 03, 2019

Una storia su Luigi Stringa uno scienziato genovese mai abbastanza ricordato.

Voglio raccontare un episodio della mia vita che riporta un argomento che considero sempre come una tecnologia che sarà in grado di sovvertire il mondo, al pari di molte tecnologie che in questi anni dall'evento della nascita di internet in poi stanno invadendo la nostra vita quotidiana; dai pc portatili agli smartphone e i prodotti che rendono la casa sempre più soggetta alla rivoluzione informatica. Questa tecnologia a cui mi riferisco è la trasmissione dell'energia a distanza senza fili.

Io all'inizio della mia vita lavorativa fui assunto presso una azienda editoriale grafica che si chiamava AGIS (acronimo di Arti Grafiche Iro Stringa). Iro Stringa era il fondatore di questa tipolitografia che era famosa anche per i suoi libri artistici e soprattutto per l'edizione di un giornalino per le scuole che si titolava 'Lo Scolaro'. Questo imprenditore ebbe 5 figli maschi e il primogenito fu Luigi che nato nel 1939 ha raggiunto nel suo ruolo di fisico nucleare molti importanti traguardi. Egli divenne anche il più giovane amministratore delegato di una delle aziende più importanti d'Italia nel settore elettronico, l'Elsag 'L'Elettronica San Giorgio' di Sestri Ponente. Luigi Stringa è morto nell'anno 2000 all'età di 61 anni. Egli aveva un carattere chiuso e questo non lo aiutava nelle relazioni. La sua passione per la ricerca nel campo dell'Intelligenza Artificiale lo portò a dare le dimissioni da manager per andare a dirigere l'Istituto di Intelligenza Artificiale di Trento. Egli fu anche l'inventore dell'unica tecnologia che come paese Italia siamo riusciti a vendere in tutto il mondo compresi gli USA: EMMA (Elaboratore Multi Mini Associativo), il lettore del codice di avviamento postale. Emma era anche il nome della madre di Luigi Stringa.

Io tramite un amico di Luigi Stringa, Alfredo Ferraro, venni a conoscenza di un fatto strano e per versi inquietante: la materializzazione di un gioiello nelle mani di Luigi Stringa durante una seduta spiritica. Ma come? Lui fisico scienziato, credeva veramente a ciò che gli successe? Per me restava un mistero. Ma chissà, solitamente sono i fisici a metterci in contatto con le cose più inaspettate...con la trascendenza.
Alfredo Ferraro fu un fisico ed un dirigente Rai a Genova, con la passione per la letteratura ed il paranormale. Nel 1972 a Genova, dopo aver partecipato a Convegni dedicati alla parapsicologia, decise di dedicare tutta la sua ricerca al campo paranormale. Da quel momento ha pubblicato numerosi libri, articoli e relazioni; fu in quel periodo che durante la stampa dei suoi libri presso la tipografia dove lavoravo lo conobbi e nacque una amicizia anche se io contestavo ripetutamente le sue tesi sul paranormale.
Ma un'altra cosa che di più mi incuriosì di Luigi Stringa, che poi ebbi modo di porgli a lui stesso la domanda, era quella che lui credeva alla trasmissione dell'energia a distanza senza fili. Questa cosa era stata studiata da Tesla e in parte dei suoi studi c'era già in embrione quella che ha portato alla tecnologia witricity.

Witricity (contrazione di wireless electricity, elettricità senza fili) è una tecnologia sviluppata nei laboratori del MIT di Boston (USA) e pubblicata nel 2007. Essa consente di trasmettere energia senza fili tra le apparecchiature elettriche od elettroniche, basandosi su un principio dimostrato già da Nikola Tesla nel 1893.

Luigi Stringa in quel tempo frequentatore del Cerchio Firenze 77(http://www.cerchiofirenze77.org/) insieme a Ferraro aveva assistito ad una manifestazione medianica di Roberto Setti in cui nelle vesti di uno scienziato parlava di trasmissione di energia elettrica senza fili. Luigi Stringa fu interessato a questa previsione e la fece sua. Lui mi confermò la cosa come fattibile e anzi i suoi studi di scienziato lo portavano a sviluppare quella tecnologia del futuro.

Purtroppo questo grande scienziato genovese è morto prematuramente ed ora non saprei chi in Italia potrebbe continuare questo interessante filone tecnologico. Un ricordo che ho voluto raccontare ora a distanza di moltissimi anni.