domenica, novembre 28, 2010

L'età berlusconiana'

il libro di Antonio Gibelli: 'Berlusconi passato alla storia'. come in una lezione universitaria spiega ai giovani cosa e perchè quella che stiamo vivendo si potrà definire 'era berlusconiana'. Io spero che questa 'età storica' finisca presto e anzi dai segnali, che mi pare di cogliere, sembra sia al tramonto. Nel libro di Antonio Gibelli, docente di Storia all'Università di Genova, però si manifesta il suo pessimismo di fronte a quanto si vede; anche l'interrogativo dell'ultimo suo capitolo: 'Fine di un'epoca?', pone ulteriori domande per cui oltre a riflettere se è legittimo parlare di età berlusconiana, al pari di molte altre età storiche, si chiede come se ne uscirà? Il degrado sembra non avere fine. Ha ragione? Molto spesso Berlusconi è stato dato per spacciato e invece ha poi trovato la maniera di essere sempre 'in campo'. Quel campo dove giochi, tattiche, falli e tifo la fanno da padroni.
Ricordo che nel 2005 uscì un documentario di Enrico Deaglio dal titolo 'Quando c'era Silvio': era un lungo elenco di gaffe, brutte figure, manie, vizi, segreti che disegnava l'epopea berlusconiana, come il preludio ad un commiato. Tutto sbagliato. Una predizione fallita in pieno: Berlusconi è nuovamente qui.
Poco tempo fa l'abbiamo visto ringalluzzito da don Verzè che gli prevedeva una vita oltre i 150 anni, e ora? Come sostenne una volta Marco Travaglio, c'è il rischio di trovare Mister B. con i capelli a mo' di cresta punk, i tatuaggi e i piercing a raccontarci, sempre da Presidente del Consiglio, nuove barzellette.
Alcuni giorni fa ho letto un articolo della psicanalista Lella Rovasi Bellocchio, 'Il corpo del capo come feticcio' dove con la sua competenza analizza le dinamiche simboliche del potere che esercita mister B. Certo c'è l'ego, la perversione feticistica con gli stati infantili per cui feci e orine sono viste come 'doni' e per questo non c'è per la sofferenza il legno della croce, ma cessi di laspilazzuli e bidet di onice...le masse sono disposte a essere soggiogate.
Io più banalmente, rifacendomi all'analisi transazionale, parlerei per Mister B. di un grandissimo bisogno di carezze. E queste ultime si sa' che con l'esercizio del potere se ne ottengono moltissime. D'altronde 'cummanari è megghiu ca futtere'; lui con l'esercizio del bunga-bunga è un campione. Con tale pratica forse riesce in parte a colmare i grandi vuoti dell'anima.
Poi sempre per l'A.T. Valgono anche le carezze negative per dare al nostro la conferma d'esistenza: allora anche le parolacce, gli insulti, la derisione lo terranno ben forte legato al ruolo che si è costruito.

sabato, novembre 13, 2010

Uccidere Berlusconi

Uccidere Berlusconi è necessario e urgente come uccidere il Buddha.
Questo non è certo un suggerimento da eseguire alla lettera, ma è l'indicazione per far capire che nessuno all'infuori di noi possa essere il nostro padrone.
Per questa affermazione faccio riferimento ad un libro: 'Se incontri il Buddha per strada uccidilo', dello psicoterapeuta Sheldon B. Kopp, uscito nel 1972.
Con quel libro l'autore sosteneva che non ci servono guide, siano esse psicologiche, religiose, filosofiche o politiche perché in buona misura ci basta quel che già sappiamo, basta solo saperlo vedere. Dobbiamo imparare la libertà e la conoscenza di noi stessi e quindi dobbiamo uccidere metaforicamente anche i genitori; soprattutto loro.
L'autonomia psicologica, ancorchè materiale, è un obiettivo fondamentale per sviluppare le proprie potenzialità umane e spirituali; purtroppo questa autonomia non viene insegnata e spesso i comportamenti sociali e culturali della società consumistica rendono tutti sottomessi.
Ora con quanto si è visto, e saputo dalle cronache politiche e no di questi ultimi tempi, penso che Berlusconi possa essere sempre meno considerata una guida o un capo morale di qualcuno o qualcosa, tantomeno di un popolo.
Berlusconi come padrone si è forse ucciso da solo; intendo come padrone spirituale. Come padrone e possessore di beni materiali, no. Come possessore di un potere che incida nella vita degli uomini, spero che abbia capito l'effetto illusorio.
La storia segue sempre un piccolo karma; per chi sa leggere simbolicamente gli accadimenti ha capito che il berlusconismo è giunto alla fase finale. Penso che questo sia necessario anche per uscire dalla crisi economica in modo nuovo e con prospettive diverse. Berlusconi è vecchio come uomo, ma soprattutto rappresenta il vecchio nelle idee e nella visione del mondo.

lunedì, novembre 01, 2010

Elogio al Cav...

Elogio al cav. peccatore da parte di uno dei suoi amanti. Indovinate chi? Non è l'ex comunista Bondi, ma un altro ex comunista.
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Se lo condanniamo per aver aderito ipocritamente alla manifestazione per la famiglia, o per altre prestazioni pubbliche apparentemente prone alle regole della morale cattolica, ma non confermate dai comportamenti privati, non abbiamo capito niente della sua morale personale e della morale cattolica in generale.
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Il Cav. è espansivo fino al più estremo e ludico cerchio del purgatorio della commedia umana. Berlusconi è anche a suo modo quel che si dice bonariamente un puttaniere, un womanizer, un libertino giocoso e gaudente; una parte della sua esistenza l’ha da sempre dedicata a una socievolezza vagamente trasgressiva, il che non gli ha impedito di fare cinque figli, di nutrire del suo affetto due famiglie e due matrimoni, finché sono durati.
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Credo anche nel piccolo tocco dickensiano dell’uomo di cuore che si preoccupa di affidare a una sua protetta l’amica di qualche notte incorsa in una disavventura, la puttanella di strada con una storia critica alle spalle, e che per farlo rischia quella oscena cosa che è la reputazione inconcussa, tanto diversa dall’onore. Bravo, ha fatto bene a telefonare, a fottersene delle convenzioni, a mandare la Nicole a prendere Ruby in questura, e a spacciarla per la nipote di Mubarak, ciò che solo la sua fantasia e il suo senso del grottesco da commedia all’italiana potevano ideare per cavare d’impiccio quella ragazza di strada che era capitata chissà come a una delle sue feste, a uno dei suoi legittimi e barocchetti intrattenimenti domestici a base di Sanbittér, la bevanda che solo un maturo Ganimede, coppiere degli dei, può offrire a una festa.
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Il grano è la sua goduria, il complemento decisivo del suo carattere di leader democratico, che piace alla gente di questo basso e meraviglioso mondo del suffragio universale per la sua generosità nello spendere non meno che per la sua abilità nell’acquisire. Fa regali alle ragazze, e questo che vuol dire, cari bigotti? Non è Arpagone, è Berluscone, come dicono a Napoli, e meriterebbe un Molière più che l’ottimo D’Avanzo.


E' senz'altro un'ode all'arcitaliano: peccato che governare l'Italia in tempo di crisi sia poi tutta un'altra storia. Per questo servirebbe un tedesco o semplicemente una persona seria.