venerdì, ottobre 21, 2022

Liberate Alessia

Seguo da un po' di tempo Angela e Paolo tramite il loro canale youtube: 'Beyond the trip'. Recentemente sono stati in Iran e l'hanno lasciato in tempo alle prime avvisaglie di oppressione da parte del regime teocratico del governo. In Iran erano riusciti a fare amicizia con Alessia Piperno (la ragazza viaggiatrice imprigionata in Iran) e avevano postato dei video bellissimi su quel paese in cui erano entrati con un entusiasmo unico; loro che sono in viaggio nel mondo da oltre 4 anni per un tempo indeterminato e sempre con la modalità di non spendere più di 10 euro a testa, avevano con l'Iran raggiunto un sogno. Infatti le immagini che inviavano facevano vedere un Iran che pochi conoscono e soprattutto con l'incontro di una popolazione tra le più generose del mondo. Moschee bellissime, città con mercatini coloratissimi e curiosità culturali tra le più diverse, luoghi affascinanti con paesaggi incredibili e poi ancora soprattutto persone sempre pronte ad aiutarti e a offrirti qualcosa, mi hanno fatto apprezzare un Iran di cui in occidente si sa ben poco. Angela e Paolo avevano ben previsto l'inizio delle manifestazioni contro l'oppressione governativa anche con il distacco che si avvertiva tra la popolazione e il governo dell'Iran; in alcune zone poi era sempre chiaro che l'adesione alla religione sciita musulmana non era molto seguita...è un po' come in Italia con il cattolicesimo (raccontava Angela): sono pochi quelli che frequentano e osservano i dettami religiosi. Ancora di più Angela e Paolo conoscevano i sentimenti della popolazione giovane che non si spiegava più a certi divieti imposti dal regime. Ora Angela e Paolo sono giunti in India, altro paese che hanno nel cuore. In ogni loro video successivo all'uscita dall'Iran sostengono Alessia a resistere e sperare nella sua libertà. Anch'io nel mio piccolo che ammiro questi giovani che usano il viaggio per crescere e conoscere culture diverse, dico forza Alessia. Forza, tutti speriamo che presto sarai liberata.

martedì, ottobre 18, 2022

Antifascismo valore universale

Qualcuno sostiene che con l'avvento nelle istituzioni e nel governo di personaggi che si ispirano o si sono ispirati a idee politiche fasciste decada politicamente l'antifascismo che in politica ha sino ad oggi caratterizzato l'Italia. Per me non è così. Il fascismo non è solo un movimento politico, un'idea di formazione dello Stato, il fascismo è soprattutto uno stato dell'anima, un modo di essere che sorge quando in ognuno prende il sopravvento l'egoismo, la crudeltà, il senso della tribù e si ritiene la propria cultura ed etnia qualcosa di superiore agli altri. Filosoficamente fu Benedetto Croce che per primo avvertì che il fascismo per la sua peculiarità era soprattutto una malattia morale; un malessere che è uno smarrimento di coscienza, una depressione civile e una ubriacatura, prodotta dalla guerra. Per questo l'antifascismo è un valore universale e non dovrebbe mai venire meno. Anche in psicologia, ed espressamente nell'Analisi Transazionale di Eric Berne, si cita un 'piccolo fascista' che è dentro ognuno di noi e rappresenta la forza della conservazione, quella che ci tiene legati al sangue, alla tribù, ed è l'ostacolo più forte all'evoluzione umana. Il fascismo, che etimologicamente significa legare, unire, ripete l'istanza sovrana di concentrare l’autorità militare e l’autorità religiosa per realizzare un dominio totale. Un po' come avviene nei regimi confessionali tipo Iran e Afghanistan. Il fascismo come il nazismo albergando in ognuno di noi troverà sempre qualche leader politico capace di estrarlo da noi facendogli svolgere il suo ruolo per ripetere la storia degli orrori passati. L'antifascismo serve quindi a tenerci desti facendo attenzione a chi si professa guida infallibile, leader insostituibile, duce...tutto naturalmente dopo aver dato uno sguardo attento dentro di noi. Poi succede anche che chi si professa politicamente antifascista cada in azioni e comportamenti fascisti poiché prevale quello spirito tribale, quel fanatismo di gruppo o di branco che oscura le coscienze.

lunedì, ottobre 10, 2022

La Cina oggi

Domenica 16 ottobre si terrà a Pechino il ventesimo Congresso del Partito Comunista Cinese (Pcc). Questo congresso riconfermerà per un terzo mandato l’attuale Presidente Xi Jinping che così diverrà il  leader più potente del paese dopo Mao Zedong. Ma cos'è oggi la Cina nata nel 1949? Se andate su YouTube scoprirete un paese che non ha niente da invidiare alle culture occidentali e la sua gioventù sembra essere attratta dalle mode con comportamenti che si ritrovano nelle grandi metropoli mondiali. Automobili di lusso di tutte le marche, negozi con insegne famose nel mondo e soprattutto una infinità di motorini elettrici per non parlare degli smartphone con cui pagano ogni cosa- sembra che il contante sia sparito- caratterizzano la vita cittadina. La Cina si richiama sempre al comunismo, ma di quello mi pare resti ben poco. D'accordo c'è un controllo statale dei glanghi dell'economia ma per il resto sembra che la parola d'ordine 'Arricchitevi' lanciata da Deng Xiaoping molti anni fa abbia portato i suoi risultati e sia nata nel frattempo una classe di ricchi che prima non esisteva e insieme sono aumentate le ineguaglianze. Sono terminati i giorni in cui Tiziano Terzani, che aveva abbracciato il comunismo cinese, e poi denunciato con il libro 'la porta proibita'; era il 1984 e una parola d'ordine era quello che il nuovo è sempre meglio del vecchio...quante distruzioni di opere d'arte. Rimane la 'falce e martello' simboli del lavoro contadino e operaio come emblema dello Stato cinese, ma ora avviene che i milioni e milioni di contadini hanno ingigandito le città, che hanno sempre più l'aspetto di capitali occidentali. Certo è che la Cina con le varie transizioni sociali ed economiche si è trasformata diventando una potenza mondiale. La Cina nel 1949 era un paese arretrato, con una economia prevalentemente rurale, per cui è stata fatta dalla dirigenza comunista una manovra di enormi dimensioni che forse nessun paese aveva mai tentato. I cambiamenti dalla Riforma agraria al Grande balzo e dalla Rivoluzione culturale all' apertura dell'economia di mercato sono stati molti, ma tutti insieme hanno fatto crescere la Cina. In ultimo poi la scelta di proseguire a liberizzare l'economia e l'adesione di aderire al Wto (World Trade Organization) entrando a pieno titolo nel sistema economico globalizzato, ha favorito l’esplosione del commercio estero, così oggi ci troviamo ad avere in ogni casa dei prodotti cinesi; vi ricordate gli anni '60 quando succedeva con i prodotti giapponesi? Uguale. A tale proposito sembra che la Cina imiti la politica economica giapponese che attua con il suo sviluppo un controllo totale governativo. Già a parte il controllo statale oggi possiamo dire che anche in Cina il comunismo non ci sia più. Resta una speciale sottile tirrannia; questa è la Cina oggi che fa avvertire come il commercio e l'economia di mercato siano una illusione per fare intraprendere il cammino della democrazia.

sabato, settembre 24, 2022

Vale sempre il discrimine del neoliberismo?

Il liberismo è quel sistema che fa leva sulla libera economia di mercato, che in sostanza vorrebbe una egemonia del mercato stesso, senza interventi dello Stato che sono considerati costrizioni. Questo sistema sembra ormai l'economia vincente e preminente nelle maggiori nazioni del pianeta. Si considera il liberismo economico il sistema che garantisce una crescita permanente, ma non è così poiché anche gli assertori di questo tipo di economia poi invocano l'intervento dello Stato...ci si è accorti che il capitalismo non ha insito nella sua natura un equilibrio che assicura stabilità, pieno impiego e crescita stabile. In aggiunta in questo caso di crisi climatica si fa sempre più urgente e auspicabile un intervento della finanza pubblica: è evidente che senza un governo di economia statale non si avrà mai una inversione di tendenza utile a fermare la crisi climatica; crisi che è scaturita senz'altro da questo tipo di assetto economico che vede il neoliberismo emergere in tutti i campi. Il profitto senza regole è il vero obiettivo del neoliberismo. Al neoliberismo non frega niente la crisi ambientale. Così il neoliberismo in campo economico resta sempre la vera discriminante tra i sistemi sociali politici. Quindi Destra e Sinistra dovrebbero rappresentare i due campi avversi e facenti da discrimine. Purtroppo non è così. Il vero discrimine ad indicare un sistema avverso al neoliberismo è diventato l'ambiente. Ma anche qui c'è molta confusione e tutti, compreso la Destra, con vari distinguo si proclamano ambientalisti, salvo poi non affronatare in nessuna maniera quel sistema economico che porta e si richiama al neoliberismo: la battaglia si si sposta sulle tasse, sulle ricette del lavoro, sui diritti, sull'essere conservatori o progressisti...ma mai sulla necessità dell'intervento dello Stato nel dettare le regole per garantire la giustizia sociale e climatica. Senza gli ingenti interventi statali e il cambio di sistema economico non ci sarà mai una vera lotta alla crisi climatica. Per vincere il nazismo nell'ultima guerra mondiale fu necessario l'intervento massiccio nei paesi liberi della finanza dello Stato. Occorrerebbe anche oggi uno sforzo simile per invertire la tendenza alla crisi climatica...ecco un chiaro discrimine che nessuno affronta.

giovedì, settembre 22, 2022

Perché ancora la guerra?

Che il mondo si stia uniformando nelle mode e nei consumi è un dato di fatto. La cosiddetta globalizzazione ha senz'altro creato un mondo che sul piano commerciale e consumistico si è reso uguale ad ogni latitudine planetaria. Se guardiamo i vari video che ci sono sulla piattaforma di youtube e che fanno vedere la quotidianità delle varie città del mondo, sia asiatiche che occidentali, tipo Città Ho Ci Minh; New York; Shanghai; Istanbul, Teheran; Mosca; Roma etc. troveremo immagini simili. Troveremo persone intente a guardare il proprio smartphone, vestite pressochè uguali, che girano in strade con la tipologia di negozi simili, per non parlare dei grandi marchi...allora mi domando perchè continua la guerra tra Stati? Una volta si diceva che 'l'argent fa la guerre' e ora? E' ancora una visione ideologica tra capitalismo e socialismo? Come se ancora vivesse quest'ultima utopia, ma allora che cosa è? Quella di Putin è una autarchia nazionalista e di potere che poi trova riscontro in altre figure simili nel mondo nella ricerca di egemonia politico finanziaria; ma per il resto a me pare, a differenza del passato, siano guerre dettate da oligarchie e non da popoli. La componente ideologica cerca di far leva ancora su sentimenti nazionalistici che hanno fatto il loro tempo: anche alla luce di quanto detto prima. Per superare questo fatto bisognerebbe incentivare l'informazione e sconfiggere gli atteggiamenti egemonici nazionalisti trasformandoli in cooperazione tra i popoli. Lo so questo è difficile poiché metterebbe in discussione il capitalismo che di per sé richiama alla violenza e alla prevaricazione contro un internazionalismo che sboccherebbe nel socialismo... una utopia che malgrado tutto vuole continuare a vivere. Nel frattempo le guerre continuano sotto uno stesso segno: quello della prevaricazione dentro lo stesso sistema.

lunedì, settembre 19, 2022

L'assessore ai Servizi sociali, Lorenza Rosso, intervenuta alla Giornata europea della cultura ebraica alla sinagoga di Genova, avrebbe voluto fare dell'autoironia equiparando gli ebrei ai genovesi raccontando la storiella che dice: ‘Sai perché gli ebrei hanno il naso grande? Perché l’aria è gratis'. Questo ha lasciato stupefatti tutti i presenti. Certo che l'autoironia la può fare solo chi è interessato personalmente e il naso grande è un luogo comune – usato pure dai nazisti per disegnare la cosiddetta razza ebraica- come la spilorceria dei genovesi. Bisogna fare attenzione alle storielle e se non sei Berlusconi, che può dire tutte le cazzate e le barzellette che vuole, non si possono dire. Per i genovesi le storielle poi non mancano, tipo: 'E' morto un sciu Parodi. Avrà avuto la sua convenienza...'. - Dal giornalaio: 'mi scusi mi leva il prezzo? Sa è un regalo'. - Colletta all'ONU: uno scozzese sviene si alzano 10 genovesi e lo portano fuori. - Per i genovesi a Carnevale hanno inventato i coriandoli con l'elastico. - ' Giuan mi porti al cine?'. 'Ma ci siamo già stati''. 'Sì ma ora è sonoro'. Potrei continuare ma non ho il naso grande però sono genovese, per cui la salute è tutto ma senza 'palanche' è una mezza malattia. Ancora se non ho il naso grande come Cyrano io tocco e chiudo.

venerdì, settembre 16, 2022

I funerali della Regina Elisabetta II

I funerali della Regina Elisabetta II d'Inghilterra dimostrano, se ce ne fosse bisogno, di quanto sia presente la mitologia e il simbolismo nell'uomo. Al pari dello spirito religioso l'uomo sembra abbia innato il mito nel suo DNA; d'altronde si sa che non ci sia azione umana che non affondi il suo significato nel mito. Di più si può pensare che il mito sia all'origine del pensiero umano: quelle storie rappresentano la nascita della comunità umana e la sua coesione, ossia costituzione. La morte di una vecchissima signora che è stata per 70 anni alla guida di una monarchia era prevedibile e nel fattore tempo inevitabile; però questo non ha fermato il sentimento unanime dei sudditi inglesi e di buona parte del mondo nell'omaggiarla e testimoniarle da morta il proprio attaccamento. Rito, metafora, allegoria si trovano così ben rappresentati dalla manifestazione popolare dei funerali della monarca Elisabetta II. Il linguaggio simbolico trova espressione, al pari del sogno, nell'elemento metaindividuale indicato da Carl G. Jung negli archetipi. Proprio da quest'ultimi, gli archetipi, unendo simboli ad emozioni si costituisce attraverso le esperienze ripetute continuamente da generazioni quello che si definisce 'l'inconscio collettivo'. A me pare che questo inconscio sia molto prevalente in questo momento storico e questo funerale lo testimonia. Spero quanto prima si ritorni al 'Logos', alla ragione.