La parola ai cittadini...ma la si dia davvero
Sono passati alcuni mesi dal 14 ottobre, quando in tutta Italia furono scelti i candidati per la costituzione nazionale del nuovo Partito Democratico. La risposta di partecipazione fu ampia e dimostrò che c’è molta voglia di partecipazione alle scelte politiche e soprattutto di nuovi modi di fare politica.
La legge elettorale approvata solo dal centrodestra nella scorsa legislatura era stata concepita per non permettere al centrosinistra –a quel tempo dato per favorito dai sondaggi- di governare, e ci sono riusciti. Si è cercato nelle consultazioni di Marini di modificarla ma non si è riusciti. Questo è un fatto gravissimo poiché darà nuovamente alle segreterie dei vecchi partiti la scelta di chi dovrà essere eletto, estromettendo la preferenza dei candidati agli elettori
Ora, in questi giorni, si sono svolte le elezioni per costituire i circoli territoriali del nuovo Partito Democratico, ritirando la tessera di fondatori. Ed io non solo sono andato a 'fondare' il Partito Democratico, ma mi ci sono anche autocandidato, per il circolo territoriale di Portoria Carignano. Sono stato anche eletto con soddisfazione...anche se penso che dovrebbero farsi avanti dei giovani. La cosa mi consola per quanto riguarda le candidate femminili, dove la più votata in assoluto nel seggio dov’ero candidato io, è stata una giovane di 24 anni.
Per dare forma a questo nuovo soggetto politico, sono inevitabili le contraddizioni, insieme col trascinamento, in parte, del vecchio ceto politico: non si può inventare e fare in politica una cosa totalmente nuova senza contare su esperienze e persone impegnate su questo fronte.
La cosa sperabile è che teodem e personaggi ambigui- per non dire falsi- come Giuliano Ferrara e Paola Binetti non dettino loro le condizioni delle scelte politiche, che dovranno essere improntate sulla laicità assoluta. Quindi benvenuti i cattolici, poiché nella realtà italiana senza di loro non avremmo né il divorzio né la legge 194, ma bisognerà stare molto attenti affinché le posizioni religiose che riguardano la fede e la dimensione personale, siano poi imposte anche ai non credenti o ad altri di diversa religione. E’ assurdo l’inalberamento di certi cattolici sulla regolamentazioni delle coppie di fatto: ma che fastidio gli danno? Regolamentare una situazione di convivenza non lede nessun diritto –anzi gli amplia- non costringendo nessuno a fare delle scelte circa la condivisione degli affetti.
La scommessa e l’avventura di un partito nuovo deve continuare e diventare lo strumento per una conseguente nuova politica. Una politica che sappia progettare il futuro e quindi aperto e pronto ad accogliere tutti i giovani che vogliono impegnarsi per costruire su valori condivisi di democrazia, libertà, laicità e giustizia una società più giusta.