martedì, aprile 25, 2023

Grazie ai fascisti al governo mai si era parlato così tanto del 25 aprile; eppure sono passati 78 anni. Il fascismo dovrebbe essere un valore universale e specialmente per i politici ci dovrebbe essere la consapevolezza del loro ruolo garantito da una Costituzione nata proprio dalla Resistenza, che vedeva accomunate la anime politiche più diverse. Purtroppo l'Italia ha la memoria corta e non ricorda che il regime di Salò, cui i partigiani combatterono contro, era un governo fantoccio voluto dai nazisti -da Hitler in persona- per assicurarsi l'occupazione e il controllo militare dell'Italia. Le milizie fasciste della Repubblica di Salò aiutarono spesso i tedeschi nei rastrellamenti e furono responsabili di numerosi crimini di guerra. Ora i nuovi fascisti si riempono la bocca di Patria, di italianità, di guerra civile...ma se ci furono dei patrioti, degli italiani veri e dei difensori della libertà quelli furono i partigiani; gli aderenti alla Resistenza. I fascisti furono i difensori del nazismo e anzi di quel partito di Hitler ne furono gli ispiratori. senonché i creatori morali. Spero che questo sia l'ultimo anno dove si avversi la data della festa nazionale che celebra la ritrovata indipendenza dell'Italia: il 25 aprile 1945.

giovedì, aprile 20, 2023

In materia di espressioni quali la 'difesa o sostituzione etnica' vorrei rimarcare ciò che diceva il filosofo Ludwig Feuerbach: 'noi siamo quello che mangiamo'. E già, ho sempre pensato che noi siamo genovesi perchè mangiamo il 'pesto' e per questo lo diventino tutti quelli che come noi lo mangiano. In effetti non c'è niente di più di quello che rappresenta la nostra cucina per identificare la cultura ed è per questo che possiamo dire che noi siamo un prodotto multiculturale...come la pizza. Quest'ultima pur essendo riconosciuta napoletana per eccellenza ha un'anima multiculturale. Guardiamo i suoi ingredienti: la pasta è di origine egiziana; il pomodoro è sudamericano; la mozzarella è italiana; l'olio è greco; il basilico è indiano... Con tutto ciò siamo ancora alla ricerca -come sostiene Edgar Morin- di una nuova metamorfosi per la costruzione di una civiltà della Terra che porti alla convivenza e alla pace. Insomma è decisivo concepire noi esseri umani con un solo destino. Noi esseri umani abbiamo in noi stessi i geni che condividiamo con altri animali, piante, funghi, batteri; che abbiamo in noi stessi le macromolecole organiche che si sono costituite negli eoni ancestrali e caotici della vita sul nostro pianeta; che abbiamo in noi stessi gli atomi e le molecole il cui gioco di interazione ha costituito la lunga e accidentata via verso la vita. La possibilità inedita di suicidio dell’umanità prodotta dalla minaccia nucleare e dalla minaccia ecologica che gravano sulla biosfera ha generato la comunità di destino di tutti i popoli dell’umanità intera con la Terra. Cosa ci sarebbe altro da dire? Altro che valenza etnica.