Bisogna ancora ribadire che l'antifascismo deve essere un sentimento ed un valore universale. Essere antifascisti non significa solo essere contro un movimento politico, ma avere sentimenti democratici, antitotalitari e credere in una umanità che può evolvere verso una società di liberi ed eguali. Ogni volta molti politici italiani fanno fatica a proclamarsi antifascisti e invece dovrebbe essere più che naturale vivendo in una società democratica e condividendo una Costituzione che nasce antifascista dichiararsi tali. Ma quello stato dell'anima e malattia morale che è il fascismo va oltre l'elemento politico per giungere alla negazione della trascendenza umana. Non va dimenticato il ruolo del fascismo nella creazione del nazismo che con Auschwitz portò apocalitticamente in luce una volta per sempre, tutta la sua assurdità e disumanità. Insieme unirono quel culto della morte che li portò al culto della guerra e fu sempre condiviso con i simbolici teschi e camicie nere. Poi possiamo finire come il monologo censurato dalla RAI di Antonio Scurati: 'Finché quella parola – antifascismo – non sarà pronunciata da chi ci governa, lo spettro del fascismo continuerà a infestare la casa della democrazia italiana'.