domenica, gennaio 27, 2013

Ci risiamo...

Ci risiamo, Berlusconi riesce sempre a far parlare di sé. Lo fa poi adducendo in fondo sentimenti molto diffusi nella 'pancia' degli italiani. Quella famosa 'pancia' a cui parla bene la nostra destra politica. L'ultima sua affermazione, che Benito Mussolini, ad eccezione delle leggi razziali del 1938, non fu poi così male, anzi fece bene, è nella testa di molti nostalgici e tanti italiani. E' chiaro che nei 20 anni di regime fascista furono fatte molte cose e se inserite nel contesto storico, possiamo dire che con il fascismo nasceva lo Stato italiano moderno. Furono gettate le basi di uno Stato che si prendeva cura del cittadino (nel senso totalitario) dalla culla alla bara. L'unità d'Italia sperimentava con il fascismo una prima vera dimensione patriottica. Detto questo non bisogna dimenticare tutto quello che consegue al vivere un regime liberticida, una dittatura che annientava gli oppositori politici e creava, forse fra i primi paesi della storia occidentale, un potere che negava la trascendenza del pensiero: la capacità di prefigurare un futuro diverso. Ecco, si ritorna alla 'pancia', alle pulsioni più grette e ataviche che trasformano l'uomo in bestia e il suo spirito di sopravvivenza in crudeltà. Che altro dire? Che il fascismo è sempre attuale. Come sosteneva Hannah Arendt la banalità del male sta nel conformismo, nella assenza di un pensiero alto; quel conformismo tanto caro al fascismo come al nazismo.

venerdì, gennaio 11, 2013

Berlusconi da Santoro

Eccolo, Berlusconi che pensando di racimolare voti, da cacciatore di consensi qual'è, va a casa del diavolo; naturalmente di quei suoi personali satana: Santoro e Travaglio. Il momento è difficile e con la sua visione del mondo incrollabile, dove conta più l'apparire che l'essere, ecco la maschera di Silvio Berlusconi affacciarsi sul teleschermo di Servizio Pubblico. Capelli finti di un colore improbabile- alla Zed, il robot; fondo tinta a tre strati a coprire le rughe, non il fisico imbolsito di un uomo di oltre 76 anni; sorriso immarcescibile...lo stesso ben raffigurato dal vignettista Altan. Sono passati molti anni e in un mondo dove tutto cambia in fretta fa senso vedere l'ostinazione di questo uomo nel perseguire un potere, che pure ha esercitato per lungo tempo e blandito in tutte le sue versioni. Sono passati Gorbaciov, Clinton, Bush, Blair, Chirac, Sarkozy, Aznar, Zapatero, Schmidt, ecc. ma lui è sempre nell'agone politico a imbastire una commedia tragico comica. Sono passati Mubarak, Lula, Gheddafi, re e regine e Berlusconi riprova a suonare la stessa musica di sempre, distribuendo colpe ad altri per quello che non è riuscito a fare. Quello che doveva essere il giorno per dimostrare ai suoi avversari chi è veramente, l'ha fatto: il suo squallore morale, psicologico e umano è venuto fuori inevitabile. Il momento clou che ha rivelato, se ce ne fosse stato ancora bisogno, la sua piccola statura di uomo ( non intendo solo quella fisica) si è compiuta con la lettura del mattinale preparato dai suoi scribacchini. Quel mattinale elencava i processi civili nei quali era incorso il giornalista Marco Travaglio. Il piccolo uomo voleva far vedere che chi lo accusava di gravi fatti era anch'esso un reo. L'uomo che è stato presidente del consiglio, quello che si riteneva uno statista, un uomo superiore, un uomo che è tra i più ricchi d'Italia, ha dimostrato tutta la sua miseria e bassezza spirituale. Berlusconi non rispondeva alle accuse ma provava a girarle sul suo accusatore, con il sottinteso intento che se lui è una merda lo sono anche gli altri. Bella prospettiva. La realtà è che le cause che interessavano Marco Travaglio sono o erano normali contenziosi civili dovuti alla professione di giornalista, mentre quelli dove è incorso Berlusconi sono fatti di rilevanza penale legati all'evasione, alla concussione, alla corruzione ecc. Quella che doveva essere una puntata televisiva per guadagnare qualche consenso si è rivelata un grave infortunio: Berlusconi, incontrando il giornalista che ha raccontato i suoi fatti, ha secondo me accelerato la sua parabola discendente.

martedì, gennaio 01, 2013

Un libro per chi vuole divertirsi ed emozionarsi: Bourbon & Viagra

Edizioni: liberodiscrivere.it Il romanzo racconta la cavalcata, attraverso le canzoni country, di Martin Hedger, un cantante che si muove tra il Missouri, Nashville, Memphis e l'Alabama sulle orme di Johnny Cash e Willie Nelson. Con in testa un cappello da cowboy, Martin Hedger vorrebbe lasciare traccia. Ma viaggiando nel vento il suo mondo dura quanto una canzone. Martin è così: uno dei tanti che si stupiscono d'invecchiare, ma hanno riempito la loro vita di tutti gli elementi che lasciano un cappello pieno di pioggia. Martin ad un certo punto scoprirà di avere un figlio illegittimo. Come reagirà? La bolgia di sentimenti del protagonista ci rimanda ad una umanità che, al di là dei luoghi dove Martin si muove, conosciamo e vive in ogni parte del mondo. Di Martin Hedger ce ne sono molti. Uomini che neanche suonano e hanno in testa colonne sonore tristi. Vuote. Come il loro sesso. Il passato si chiude come le serrande dei pub e il futuro non c'è mai. Martin Hedger ha il vantaggio di essere ironico e trova un senso comico nella sua ricerca di sesso a tutti i costi. Come finirà? Nessuna indicazione, ma la sua vita è piena di indizi.


Il libro
Bourbon & Viagra
verrà presentato a la Feltrinelli,
in via Ceccardi a Genova
il giorno
22 gennaio 2013 alle ore 18
Parleranno con l'autore
Luciana Lanzarotti & Giusy Randazzo