domenica, gennaio 25, 2015

27 gennaio 2015 -70 anni fa, in questo stesso giorno, alcune divisioni dell'Armata Rossa liberarono Auschwitz.

Per la Giornata della Memoria, ora per la distanza di tempo che ci separa da ciò che fu una delle più atroci barbarie del secolo XX, i testimoni diretti, quelli che videro e vissero quei fatti non ci sono più, è bene che le testimonianze visive, forniteci dai documentari girati dalle truppe liberatrici dei campi di sterminio, siano trasmesse ovunque: nelle scuole, nei programmi televisivi e nelle sale cinematografiche.
Quei documenti importanti ci aiutano a comprendere che quelle crudeltà così difficili anche da credere siano state perpetrate davvero; siano state realtà, ovvero l'espressione di un odio e di un male dettato dall'ideologia nazista: quella che faceva della germanizzazione e della sua superiorità razziale il caposaldo di tutti i comportamenti.
Quando una qualsiasi ideologia, compresa la religione, si pensa superiore, migliore delle altre crea premesse affinché poi si compiano gli eccidi e le crudeltà più efferate.

Sulla Rete ho trovato per la Grande Storia (programma della RAI) un video molto educativo. Clicca QUI

Il cinema prima sovietico e poi Alleato ha filmato quell'orrore così grande che sarebbe stato difficile da credere vero.
Immagini che fanno accapponare la pelle; ci sono i neonati lasciati morire solo per sapere quanto tempo sopravviva un neonato tolto alla madre. Bambini lasciati a piedi nudi nella neve e al gelo per sapere in quanto tempo avvenisse il congelamento. E poi torture, sevizie, violenze inaudite...commesse da uomini allevati e cresciuti in Europa; quella Europa che era stata da sempre considerata la culla della civiltà e del progresso umano.
Non dimentichiamo!

domenica, gennaio 11, 2015

L'Islam e l'Occidente: per capire meglio e insieme superare e allontanare le guerre di religione.

Per capire e conoscere di più quel variegato mondo che è l'Islam -così come ugualmente complesso e molteplice è quello cattolico cristiano-mi rifaccio ad uno studioso dell'islamismo tra i più preparati e seri, ovvero a Franco Cardini. Egli nel suo saggio: Europa ed Islam, storia di un malinteso, ripercorre millecinquecento anni di rapporti tra civiltà demolendo senza fatica le demenziali facilonerie occidentaliste diffuse in modo monolitico dai mezzi di comunicazione di massa.
Innanzi tutto in questo momento di terrorismo, bisogna far molta attenzione nel non cadere in un nuovo totalitarismo: per Hannah Arendt il totalitarismo, in quanto tale, ha bisogno di un 'nemico metafisico': ed ecco il 'borghese' per il comunismo, l''ebreo' per il nazismo e oggi per lOccidente sembra che il nemico metafisico sia l''islamico'...
Questo nuovo mortale nemico visto nell'Islam è senz'altro frutto di uno speculare fondamentalismo. I 'nostri ' pensatori fondamentalisti hanno certamente fatto una operazione riduzionistica necessaria: così, con la pretesa di monopolizzare l'intero pensiero democratico e di rappresentare il Bene e il Giusto, hanno decretato che tutto l'Islam è per sua natura fondamentalista o suscettibile di divenirlo; e che tutti i gruppi fondamentalisti siano filoterroristi o potenzialmente fiancheggiatori e simpatizzanti del terrore. Ma fa pensare che tra i difensori della Cristianità militino persone come Giuliano Ferrara e Ida Magli che non sono praticanti religiosi. Una riflessione da aggiungere alle serpi allevate in seno alla nostra società che si pensa superiore.
Per Franco Cardini per superare questo momento di pericolosa divisione tra gli uomini di diversi credi religiosi, pensa che ci sia da iniettare forti dosi di tolleranza e di conoscenze reciproche. C'è in effetti molte ignoranza sulle culture delle varie civiltà e delle loro contaminazioni. Non demonizzare l'Islam ma cogliere le istanze di quel mondo che vive vicino a noi. Tutto il mondo musulmano si trova, ormai da alcuni decenni, al centro di una fortissima tensione dinamica tra istanze di rinnovamento, tentazioni rivoluzionarie e richiami a formule religioso-culturali che a noi appaiono come arcaiche e barbariche ma che sono vissute, da molti che le vivono dal di dentro, con un forte anelito verso un futuro diverso dall’attuale. Va tenuto presente che oggi i paesi musulmani sono spesso i più arretrati e i più poveri del mondo del benessere, oppure i più avanzati dell’universo della miseria e della fame.
Franco Cardini scrive: 'Io credo nell'incontro, nell'interesse e nella simpatia reciproci che ne nascono, nel confronto tra le tradizioni e le culture condotto nel rispetto reciproco e nel desiderio di rafforzare la propria identità attraverso l'accettazione di quel che è accettabile nelle culture altrui e l'arricchimento che ne deriva. A chi è più vicino un credente cattolico occidentale: a un ateo occidentale o a un ebreo o a un musulmano che condividono la sua fede nel Dio d'Abramo e nella Rivelazione, nel dialogo tra Dio e l'uomo? A chi è più vicino un euro-meridionale: a un arabo-mediterraneo o a un baltico?
In questo confronto, nella reciprocità, l’influenza islamica sulla cristianità è stata maggiore di quella cristiana sull’Islam. Perché l’Islam offriva cose che i cristiani non avevano. Ovvero elementi della scienza antica e della filosofia antica, non solo greca, ma anche indiana, persiana, cinese. Senza dimenticare la matematica, l’astronomia, l’astrologia, la chimica, la medicina.
La filosofia araba, pur poco conosciuta, è stata molto importante per lo sviluppo dell’Europa. Molte opere di autori classici sono state conservate (ma soprattutto trasmesse e metabolizzate) proprio grazie agli arabi, come nel caso di Aristotele e Platone. Una grande parte della scienza moderna non è di origine greca, ma arriva a noi attraverso il mondo islamico. Quest’influenza culturale si è fatta sentire con maggiore intensità nei secoli XII° e XIII°.
Ci sono state crisi con le comunità ebraiche sin dai tempi di Maometto. Ma molto di meno rispetto a quanto avveniva tra mondo cristiano ed ebraico. L’ostilità fra ebraismo e cristianesimo nasce dal fatto che per i cristiani gli ebrei, non solo non hanno riconosciuto il Messia, ma lo hanno addirittura ucciso; mentre per gli ebrei i cristiani sono quelli che hanno preteso di sostituirsi al patto con Israele. Addirittura, al tempo di Saladino, gli ebrei si rifugiavano a Gerusalemme per sfuggire alle prime persecuzioni in Europa. Tutti questi elementi religiosi di ostilità fra l’Islam e l’ebraismo non esistono.
Teologicamente parlando il dio cristiano e quello musulmano si somigliano poco. Anzi, non si somigliano affatto nella misura in cui i cristiani pretendono che nella sostanza divina sia insita anche una natura umana, una cosa che fa rabbrividire sia gli ebrei che i musulmani. Il dio dei musulmani e il dio degli ebrei sono molto più simili tra di loro rispetto a quanto lo siano con quello cristiano.
Rifuggiamo i nemici metafisici, quelli che disegnano un Dio a loro vicino per creare nemici come lo fanno i terroristi e i totalitarismi.
Torneremo a vivere in pace.

giovedì, gennaio 08, 2015

Allevare la serpe in seno

Allevare la serpe in seno: questo si può dire per il fanatismo dell'Islam, quello che colpisce non a Peshawar, ma in casa nostra; quello che partendo dall'attacco alle torri gemelle di New York arriva fino a ieri a Parigi, passando per la Metropolitana di Londra, l'attentato alla stazione Atocha a Madrid, al Museo Ebraico di Bruxelles, Germania ecc.
Come può succedere che l'Occidente, la civiltà che difende l'uguaglianza dei cittadini attraverso l'estensione dei diritti civili, poi allevi al suo interno l'odio? Le grandi contraddizioni della nostra civiltà occidentale non sono nuove, da sempre in occidente sono sorti i più devastanti conflitti. I grandi massacri delle guerre mondiali, i genocidi e la stessa Shoah sono nati e sviluppati nelle patrie dell'occidente. La Germania, patria di Goethe e Kant, ha prodotto alcune delle pagine più tragiche della storia del '900 e ora? Oggi scopriamo che i nemici più spietati dell'occidente sono nati e cresciuti in queste stesse patrie.
I fratelli Chérif e Said Kouachi, di 32 e 34 anni, sospettati di essere gli esecutori della strage di ieri mattina al Charlie Hebdo, sono nati a Parigi, hanno frequentato scuole francesi, hanno senz'altro assimilato la nostra cultura e allora? Ugualmente scopriamo che i boia dei giornalisti uccisi dall'ISS sono stati 'educati' in occidente...
Cosa ha spinto all'odio e allo spirito di vendetta i terroristi di Parigi verso un giornale satirico? Quale senso di libertà e di diritti hanno assimilato? Chiaro che non tutti gli occidentali hanno rispetto della libertà e dei diritti delle persone; valori per noi ritenuti universali. Allora? Come dovrebbe rispondere l'occidente?
Per una risposta prendo spunto da un articolo di Franco Cardini -storico saggista esperto in Medioevo- pubblicato poco tempo fa che risponde all'orrore della strage di Peshawar ricordando che:
Noi continuiamo a considerare i valori delle conquiste della nostra civiltà come universali: e non vogliamo renderci conto del fatto che essi sono stati fondati proprio sull’ineguaglianza e sull’ingiustizia. Il cammino di ascesa civile della modernità, dal Cinquecento in poi, è stato compiuto sulle teste, sulle spalle e – diciamolo pure – sui cadaveri delle popolazioni degli altri continenti.
Cardini conclude il suo discorso con '...a un assalto di questo tipo si dovrebbe reagire, da parte del mondo più ricco, libero e colto, con le armi della lotta al malessere e alle sue cause profonde anziché con quelle della repressione e della rappresaglia. Il grande pericolo che l’Occidente sta correndo in questo momento – e lo vediamo specialmente nell’opinione pubblica italiana – è invece l’illusione che l’unica risposta possibile alla cieca violenza sia quella dettata da una violenza altrettanto cieca e per giunta più dura'.
Occorre per tutti un momento di riflessione sul nostro futuro.