venerdì, ottobre 21, 2022

Liberate Alessia

Seguo da un po' di tempo Angela e Paolo tramite il loro canale youtube: 'Beyond the trip'. Recentemente sono stati in Iran e l'hanno lasciato in tempo alle prime avvisaglie di oppressione da parte del regime teocratico del governo. In Iran erano riusciti a fare amicizia con Alessia Piperno (la ragazza viaggiatrice imprigionata in Iran) e avevano postato dei video bellissimi su quel paese in cui erano entrati con un entusiasmo unico; loro che sono in viaggio nel mondo da oltre 4 anni per un tempo indeterminato e sempre con la modalità di non spendere più di 10 euro a testa, avevano con l'Iran raggiunto un sogno. Infatti le immagini che inviavano facevano vedere un Iran che pochi conoscono e soprattutto con l'incontro di una popolazione tra le più generose del mondo. Moschee bellissime, città con mercatini coloratissimi e curiosità culturali tra le più diverse, luoghi affascinanti con paesaggi incredibili e poi ancora soprattutto persone sempre pronte ad aiutarti e a offrirti qualcosa, mi hanno fatto apprezzare un Iran di cui in occidente si sa ben poco. Angela e Paolo avevano ben previsto l'inizio delle manifestazioni contro l'oppressione governativa anche con il distacco che si avvertiva tra la popolazione e il governo dell'Iran; in alcune zone poi era sempre chiaro che l'adesione alla religione sciita musulmana non era molto seguita...è un po' come in Italia con il cattolicesimo (raccontava Angela): sono pochi quelli che frequentano e osservano i dettami religiosi. Ancora di più Angela e Paolo conoscevano i sentimenti della popolazione giovane che non si spiegava più a certi divieti imposti dal regime. Ora Angela e Paolo sono giunti in India, altro paese che hanno nel cuore. In ogni loro video successivo all'uscita dall'Iran sostengono Alessia a resistere e sperare nella sua libertà. Anch'io nel mio piccolo che ammiro questi giovani che usano il viaggio per crescere e conoscere culture diverse, dico forza Alessia. Forza, tutti speriamo che presto sarai liberata.

martedì, ottobre 18, 2022

Antifascismo valore universale

Qualcuno sostiene che con l'avvento nelle istituzioni e nel governo di personaggi che si ispirano o si sono ispirati a idee politiche fasciste decada politicamente l'antifascismo che in politica ha sino ad oggi caratterizzato l'Italia. Per me non è così. Il fascismo non è solo un movimento politico, un'idea di formazione dello Stato, il fascismo è soprattutto uno stato dell'anima, un modo di essere che sorge quando in ognuno prende il sopravvento l'egoismo, la crudeltà, il senso della tribù e si ritiene la propria cultura ed etnia qualcosa di superiore agli altri. Filosoficamente fu Benedetto Croce che per primo avvertì che il fascismo per la sua peculiarità era soprattutto una malattia morale; un malessere che è uno smarrimento di coscienza, una depressione civile e una ubriacatura, prodotta dalla guerra. Per questo l'antifascismo è un valore universale e non dovrebbe mai venire meno. Anche in psicologia, ed espressamente nell'Analisi Transazionale di Eric Berne, si cita un 'piccolo fascista' che è dentro ognuno di noi e rappresenta la forza della conservazione, quella che ci tiene legati al sangue, alla tribù, ed è l'ostacolo più forte all'evoluzione umana. Il fascismo, che etimologicamente significa legare, unire, ripete l'istanza sovrana di concentrare l’autorità militare e l’autorità religiosa per realizzare un dominio totale. Un po' come avviene nei regimi confessionali tipo Iran e Afghanistan. Il fascismo come il nazismo albergando in ognuno di noi troverà sempre qualche leader politico capace di estrarlo da noi facendogli svolgere il suo ruolo per ripetere la storia degli orrori passati. L'antifascismo serve quindi a tenerci desti facendo attenzione a chi si professa guida infallibile, leader insostituibile, duce...tutto naturalmente dopo aver dato uno sguardo attento dentro di noi. Poi succede anche che chi si professa politicamente antifascista cada in azioni e comportamenti fascisti poiché prevale quello spirito tribale, quel fanatismo di gruppo o di branco che oscura le coscienze.

lunedì, ottobre 10, 2022

La Cina oggi

Domenica 16 ottobre si terrà a Pechino il ventesimo Congresso del Partito Comunista Cinese (Pcc). Questo congresso riconfermerà per un terzo mandato l’attuale Presidente Xi Jinping che così diverrà il  leader più potente del paese dopo Mao Zedong. Ma cos'è oggi la Cina nata nel 1949? Se andate su YouTube scoprirete un paese che non ha niente da invidiare alle culture occidentali e la sua gioventù sembra essere attratta dalle mode con comportamenti che si ritrovano nelle grandi metropoli mondiali. Automobili di lusso di tutte le marche, negozi con insegne famose nel mondo e soprattutto una infinità di motorini elettrici per non parlare degli smartphone con cui pagano ogni cosa- sembra che il contante sia sparito- caratterizzano la vita cittadina. La Cina si richiama sempre al comunismo, ma di quello mi pare resti ben poco. D'accordo c'è un controllo statale dei glanghi dell'economia ma per il resto sembra che la parola d'ordine 'Arricchitevi' lanciata da Deng Xiaoping molti anni fa abbia portato i suoi risultati e sia nata nel frattempo una classe di ricchi che prima non esisteva e insieme sono aumentate le ineguaglianze. Sono terminati i giorni in cui Tiziano Terzani, che aveva abbracciato il comunismo cinese, e poi denunciato con il libro 'la porta proibita'; era il 1984 e una parola d'ordine era quello che il nuovo è sempre meglio del vecchio...quante distruzioni di opere d'arte. Rimane la 'falce e martello' simboli del lavoro contadino e operaio come emblema dello Stato cinese, ma ora avviene che i milioni e milioni di contadini hanno ingigandito le città, che hanno sempre più l'aspetto di capitali occidentali. Certo è che la Cina con le varie transizioni sociali ed economiche si è trasformata diventando una potenza mondiale. La Cina nel 1949 era un paese arretrato, con una economia prevalentemente rurale, per cui è stata fatta dalla dirigenza comunista una manovra di enormi dimensioni che forse nessun paese aveva mai tentato. I cambiamenti dalla Riforma agraria al Grande balzo e dalla Rivoluzione culturale all' apertura dell'economia di mercato sono stati molti, ma tutti insieme hanno fatto crescere la Cina. In ultimo poi la scelta di proseguire a liberizzare l'economia e l'adesione di aderire al Wto (World Trade Organization) entrando a pieno titolo nel sistema economico globalizzato, ha favorito l’esplosione del commercio estero, così oggi ci troviamo ad avere in ogni casa dei prodotti cinesi; vi ricordate gli anni '60 quando succedeva con i prodotti giapponesi? Uguale. A tale proposito sembra che la Cina imiti la politica economica giapponese che attua con il suo sviluppo un controllo totale governativo. Già a parte il controllo statale oggi possiamo dire che anche in Cina il comunismo non ci sia più. Resta una speciale sottile tirrannia; questa è la Cina oggi che fa avvertire come il commercio e l'economia di mercato siano una illusione per fare intraprendere il cammino della democrazia.

sabato, settembre 24, 2022

Vale sempre il discrimine del neoliberismo?

Il liberismo è quel sistema che fa leva sulla libera economia di mercato, che in sostanza vorrebbe una egemonia del mercato stesso, senza interventi dello Stato che sono considerati costrizioni. Questo sistema sembra ormai l'economia vincente e preminente nelle maggiori nazioni del pianeta. Si considera il liberismo economico il sistema che garantisce una crescita permanente, ma non è così poiché anche gli assertori di questo tipo di economia poi invocano l'intervento dello Stato...ci si è accorti che il capitalismo non ha insito nella sua natura un equilibrio che assicura stabilità, pieno impiego e crescita stabile. In aggiunta in questo caso di crisi climatica si fa sempre più urgente e auspicabile un intervento della finanza pubblica: è evidente che senza un governo di economia statale non si avrà mai una inversione di tendenza utile a fermare la crisi climatica; crisi che è scaturita senz'altro da questo tipo di assetto economico che vede il neoliberismo emergere in tutti i campi. Il profitto senza regole è il vero obiettivo del neoliberismo. Al neoliberismo non frega niente la crisi ambientale. Così il neoliberismo in campo economico resta sempre la vera discriminante tra i sistemi sociali politici. Quindi Destra e Sinistra dovrebbero rappresentare i due campi avversi e facenti da discrimine. Purtroppo non è così. Il vero discrimine ad indicare un sistema avverso al neoliberismo è diventato l'ambiente. Ma anche qui c'è molta confusione e tutti, compreso la Destra, con vari distinguo si proclamano ambientalisti, salvo poi non affronatare in nessuna maniera quel sistema economico che porta e si richiama al neoliberismo: la battaglia si si sposta sulle tasse, sulle ricette del lavoro, sui diritti, sull'essere conservatori o progressisti...ma mai sulla necessità dell'intervento dello Stato nel dettare le regole per garantire la giustizia sociale e climatica. Senza gli ingenti interventi statali e il cambio di sistema economico non ci sarà mai una vera lotta alla crisi climatica. Per vincere il nazismo nell'ultima guerra mondiale fu necessario l'intervento massiccio nei paesi liberi della finanza dello Stato. Occorrerebbe anche oggi uno sforzo simile per invertire la tendenza alla crisi climatica...ecco un chiaro discrimine che nessuno affronta.

giovedì, settembre 22, 2022

Perché ancora la guerra?

Che il mondo si stia uniformando nelle mode e nei consumi è un dato di fatto. La cosiddetta globalizzazione ha senz'altro creato un mondo che sul piano commerciale e consumistico si è reso uguale ad ogni latitudine planetaria. Se guardiamo i vari video che ci sono sulla piattaforma di youtube e che fanno vedere la quotidianità delle varie città del mondo, sia asiatiche che occidentali, tipo Città Ho Ci Minh; New York; Shanghai; Istanbul, Teheran; Mosca; Roma etc. troveremo immagini simili. Troveremo persone intente a guardare il proprio smartphone, vestite pressochè uguali, che girano in strade con la tipologia di negozi simili, per non parlare dei grandi marchi...allora mi domando perchè continua la guerra tra Stati? Una volta si diceva che 'l'argent fa la guerre' e ora? E' ancora una visione ideologica tra capitalismo e socialismo? Come se ancora vivesse quest'ultima utopia, ma allora che cosa è? Quella di Putin è una autarchia nazionalista e di potere che poi trova riscontro in altre figure simili nel mondo nella ricerca di egemonia politico finanziaria; ma per il resto a me pare, a differenza del passato, siano guerre dettate da oligarchie e non da popoli. La componente ideologica cerca di far leva ancora su sentimenti nazionalistici che hanno fatto il loro tempo: anche alla luce di quanto detto prima. Per superare questo fatto bisognerebbe incentivare l'informazione e sconfiggere gli atteggiamenti egemonici nazionalisti trasformandoli in cooperazione tra i popoli. Lo so questo è difficile poiché metterebbe in discussione il capitalismo che di per sé richiama alla violenza e alla prevaricazione contro un internazionalismo che sboccherebbe nel socialismo... una utopia che malgrado tutto vuole continuare a vivere. Nel frattempo le guerre continuano sotto uno stesso segno: quello della prevaricazione dentro lo stesso sistema.

lunedì, settembre 19, 2022

L'assessore ai Servizi sociali, Lorenza Rosso, intervenuta alla Giornata europea della cultura ebraica alla sinagoga di Genova, avrebbe voluto fare dell'autoironia equiparando gli ebrei ai genovesi raccontando la storiella che dice: ‘Sai perché gli ebrei hanno il naso grande? Perché l’aria è gratis'. Questo ha lasciato stupefatti tutti i presenti. Certo che l'autoironia la può fare solo chi è interessato personalmente e il naso grande è un luogo comune – usato pure dai nazisti per disegnare la cosiddetta razza ebraica- come la spilorceria dei genovesi. Bisogna fare attenzione alle storielle e se non sei Berlusconi, che può dire tutte le cazzate e le barzellette che vuole, non si possono dire. Per i genovesi le storielle poi non mancano, tipo: 'E' morto un sciu Parodi. Avrà avuto la sua convenienza...'. - Dal giornalaio: 'mi scusi mi leva il prezzo? Sa è un regalo'. - Colletta all'ONU: uno scozzese sviene si alzano 10 genovesi e lo portano fuori. - Per i genovesi a Carnevale hanno inventato i coriandoli con l'elastico. - ' Giuan mi porti al cine?'. 'Ma ci siamo già stati''. 'Sì ma ora è sonoro'. Potrei continuare ma non ho il naso grande però sono genovese, per cui la salute è tutto ma senza 'palanche' è una mezza malattia. Ancora se non ho il naso grande come Cyrano io tocco e chiudo.

venerdì, settembre 16, 2022

I funerali della Regina Elisabetta II

I funerali della Regina Elisabetta II d'Inghilterra dimostrano, se ce ne fosse bisogno, di quanto sia presente la mitologia e il simbolismo nell'uomo. Al pari dello spirito religioso l'uomo sembra abbia innato il mito nel suo DNA; d'altronde si sa che non ci sia azione umana che non affondi il suo significato nel mito. Di più si può pensare che il mito sia all'origine del pensiero umano: quelle storie rappresentano la nascita della comunità umana e la sua coesione, ossia costituzione. La morte di una vecchissima signora che è stata per 70 anni alla guida di una monarchia era prevedibile e nel fattore tempo inevitabile; però questo non ha fermato il sentimento unanime dei sudditi inglesi e di buona parte del mondo nell'omaggiarla e testimoniarle da morta il proprio attaccamento. Rito, metafora, allegoria si trovano così ben rappresentati dalla manifestazione popolare dei funerali della monarca Elisabetta II. Il linguaggio simbolico trova espressione, al pari del sogno, nell'elemento metaindividuale indicato da Carl G. Jung negli archetipi. Proprio da quest'ultimi, gli archetipi, unendo simboli ad emozioni si costituisce attraverso le esperienze ripetute continuamente da generazioni quello che si definisce 'l'inconscio collettivo'. A me pare che questo inconscio sia molto prevalente in questo momento storico e questo funerale lo testimonia. Spero quanto prima si ritorni al 'Logos', alla ragione.

lunedì, settembre 12, 2022

'Il sentiero del sale' di Raynor Winn

Una storia che sembrerebbe un romanzo ed è invece una storia vera che parla di un viaggio intrapreso da una coppia che ha perso tutto: casa e attività; in più c'è la malattia degenerativa del marito che non lascia scampo. Il viaggio rappresenta una via di fuga dalla realtà ma che si presenta come una realtà ancora più viva. Moth e Raynor sono marito e moglie che hanno superato la cinquantina per cui nel mezzo della loro vita intraprendono un viaggio a piedi di1.013 chilometri lungo il South West Coast Path, il fantastico sentiero che si snoda lungo la costa sudoccidentale dell’Inghilterra, dal Somerset al Dorset, attraverso il Devon e la Cornovaglia. La storia ha un inizio tragico e attraverso una natura che sembra sopraffarli nasce una consapevolezza nuova; la camminata diventa terapeutica. Freddo, miseria, fame e dolori vari sono i compagni del viaggio che sa coinvolgere molto bene. Lei Raynor -che è anche l'autrice- è una donna che non perde mai la speranza e che riesce a trarre da ogni cosa un senso profondo di catarsi. La storia del viaggio è anche una storia d'amore.
Il cammino di Raynor con Moth è su un sentiero che corre lungo un litorale; una specie di margine di natura selvaggia che segue il mare. L'autrice ad un certo punto lo dice: 'Attirati verso il margine, una striscia di natura selvaggia dove potevamo essere liberi di lasciare che le risposte si presentassero, o no, liberi di cercare un modo per accettare la vita, la nostra vita, qualunque essa fosse. Eravamo forse in cerca di questo stretto bordo fra la terra e il mare per trovare un altro modo di essere, diventando, strada facendo, della gente che vive sospesa sul margine? Bloccati fra un mondo e l’altro. Camminavamo lungo la linea sottile fra l’addomesticato e il selvaggio, il perduto e il trovato, fra la vita e la morte. Lungo il margine del­l’esistenza'.
Questo libro mi ha preso. Il susseguirsi di accadimenti in fondo uguali, in cui fame e freddo scandivano i giorni e le camminate in attesa di un accampamento dove aprire la tenda, riusciva a coinvolgermi.
Coinvolge anche la storia d'amore, che corre tutto il libro anche sotto traccia, per poi uscire e dire: “...ma quando Moth mi tirò a sé e mi baciò con un’urgenza che non lasciava dubbi, con un fervore che non poteva deludere, il tempo si voltò indietro. Ero a dieci milioni di minuti e diciannove anni prima, ero alla fermata che aspettavo l’autobus per andare a casa sua, sapendo che i suoi genitori non c’erano, ero una madre con i bambini piccoli che rubava momenti di intimità in una cabina armadio; noi eravamo noi, ogni secondo di noi, uno stufato degli ingredienti della vita marinato a lungo. Noi eravamo tutto quello che volevamo essere e tutto quello che non avevamo voluto essere. Ed eravamo liberi, liberi di essere tutte quelle cose, e più forti grazie a esse. La pelle contro la pelle desiderata, e la vita poteva aspettare, il tempo poteva aspettare, la morte poteva aspettare. Questo istante fra i milioni di istanti era unico, l’unico in cui potessimo vivere. Ero a casa, non c’era rimasto più niente da cercare, lui era la mia casa.
Poi quando meno te l'aspetti arriva la giusta coincidenza di trovare un tetto...il viaggio di nomadi senzatetto era terminato e l'autrice che ha scelto la speranza alla fine non lascia la pagina bianca ma termina il libro con la sua storia.
Scritto con una prosa molto bella, si scopre che l'autrice Raynor Winn è poi divenuta una camminatrice professionista.

sabato, settembre 03, 2022

La mia partecipazione al Maurizio Costanzo Show

Sono passati trent'anni da quando partecipai al Maurizio Costanzo Show come ospite invitato dalla sua redazione. Vi andai con mia figlia e furono due giorni a Roma molto piacevoli. L'occasione scaturì dopo una mia lettera a commento di una puntata della trasmissione dove una ragazza, sostenuta dalla madre, malediva il proprio padre. Quel fatto mi fece annotare alcune considerazioni: la programmazione parentale e l'imprinting materno. Mentre esponevo questi argomenti sul palco, Maurizio Costanzo mi chiese se avevo la figlia in sala; risposi di si, infatti mia figlia era seduta in prima fila. A quel punto Costanzo chiese di passare un microfono a mia figlia Chiara. Non credevo al fatto: lei prima della trasmissione mi aveva detto di non dire nulla su di lei e che si sarebbe mescolata nella sala del teatro dei Parioli insieme all'altro pubblico, dove avvenivano le registrazioni. Invece eccola lì in prima fila sicura e disinvolta con il microfono in mano a rispondere alla domanda di Costanzo: 'Com'è suo padre?...'Noioso', fu la risposta. In un attimo Chiara aveva fatto cadere tutta la mia prosopopea e mi riportò alla realtà che vedeva lo scarto generazionale e interpretativo tra mia figlia – che allora aveva compiuto appena i 18 anni- e me. La sala proruppe in un applauso. Ero stato abbattuto. 'In che senso è noioso', proseguì Costanzo, e mia figlia rispose: 'Ripete sempre le stesse cose...'. Toccato! 'Esempio?' proseguì Costanzo. ''Mi dice spesso spegni la luce'. Appunto interloquii: 'Se non la spegni te lo ripeto...'. Ma ormai il messaggio della mia noiosità era passato. Ricordo che prima che andasse in onda la trasmissione Costanzo mi volle conoscere e così andai nel suo camerino del teatro. Lì vidi per la prima volta una biondina seduta sul divano con un cane lupo in braccio: era Maria De Filippi non ancora famosa conduttrice; era la nuova compagna di Costanzo. Ricordo che parlammo delle elezioni politiche che ci sarebbero state di lì a poco e della candidatura del direttore di quel periodo de Il Secolo XIX Carlo Rognoni, che poi aiutai a far campagna elettorale portandolo in giro nel mio quartiere di Genova Carignano. Ospiti di quella puntata erano Arturo Brachetti; il cantante Sergio Caputo e la soubrette di 'Non è la RAI', Yvonne Sciò. Ricordo che qualche anno dopo ad una Festa dell'Unità riincontrai Sergio Caputo che dal palco mi dedicò una canzone. Furono belle e contrastanti emozioni, che a distanza di moltissimi anni voglio ricordare. Di quell'evento televisivo avevo una videocassetta che non trovo più; per questo ho voluto raccontare quell'episodio. Diversi anni dopo fui nuovamente contattato dalla redazione del Costanzo Show per un mio scritto pubblicato su la Repubblica; riguardava la scuola e la mia esperienza. Ci fu un interessamento per la mia partecipazione, ma poi non se ne fece nulla. Comunque un bel ricordo.

giovedì, agosto 25, 2022

A chi fa paura la Meloni?

A chi fa paura la Meloni? Fa paura la destra italiana che come diceva Montanelli è sempre stata reazionaria, fascista e mai europea. Ora abbiamo a rappresentarla Giorgia Meloni che politicamente è l'immagine di quanto sia scaduta la nostra classe politica. Io la ricordo quale ministro del governo Berlusconi che organizzava ad Atreju il festival della gioventù e con ospite il suo primo ministro rideva alle sue squallide battute. Alla festa di Atreju poi è stato presente, oltre a Viktor Orbàn, anche Steve Bannon, l'ideologo di Donald Trump. Poi la Meloni è alleata in Europa alla destra più retriva: il movimento spagnolo Vox, Viktor Orbàn, Marine Le Pen...insomma una bella compagnia di reazionari antieuropei.
Inoltre basta poi vedere la lista dei candidati per scoprire quanto il fascismo sia presente nell'ideologia dei candidati, anch'essi tutti di una bassa caratura politica. Nessuno dei candidati ha poi vissuto il fascismo e forse non sa neppure che è stato l'ispiratore del nazismo, che era un fascismo in salsa tedesca. Quindi ci sarà, in caso di una vittoria della destra, data ormai per scontata dai sondaggisti, da scendere in piazza per difendere Costituzione e diritti.
A meno che non vadano alle urne tutti quegli astensionisti che intravedono il pericolo di un neo fascismo che dietro il vecchio slogan di Dio, Patria e Famiglia ci voglia far tornare indietro.

lunedì, agosto 22, 2022

Sintesi di una intervista a Piero Angela di Telmo Pievani su Micromega.

Nel febbraio del 2020 Piero Angela rispondendo a Telmo Pievani in una intervista apparsa su Micromega parlava del web e di come questo strumento facesse crescere la disinformazione. Sul web aumentano le persone che credono in ogni cosa. Telmo Pievani ricorda che nel 2004 gli italiani che dubitavano dell'esistenza dell'Olocausto erano meno del 3%, mentre oggi siamo arrivati al 15%...'Cosa pensi del ritorno di queste forme di negazionismo?'. Piero Agela rispondeva: 'Ancora oggi in America c'è una percentuale impressionante di persone che crede che gli americani non siano mai stati sulla Luna. Come pure c’è gente che non crede ai vaccini. C’è un po’ di tutto.'.

Piero Angela aveva seguito tutto il 'progetto Apollo' che aveva l'obiettivo di portare gli statunitensi sulla Luna e non perchè la cosa le importasse più di tanto ma per vincere la gara con l'URSS. Il progetto Apollo era un progetto militare: il dominio dello spazio era strategicamente fondamentale in quel periodo.
Poi c'era la motivazione, quella che servirebbe oggi per il tema ambientale.
'Perché, se ci si rendesse davvero conto dei rischi che si stanno correndo, potrebbe darsi un impegno forte come quello profuso allora per arrivare sulla Luna. Purtroppo questa consapevolezza non c’è e anche per una ragione psicologica: noi siamo stati abituati, sia geneticamente sia culturalmente, a reagire alle cose che abbiamo davanti e non ai pericoli futuri.'. Si, fatichiamo a pensare ai problemi con un'ottica rivolta al futuro.
'Siamo dentro una sorta di trappola cognitiva che ci paralizza. Ci mancano la lungimiranza e l’immaginazione necessarie, senza contare gli egoismi e le ritrosie a cambiare i modelli di sviluppo e di consumo, le abitudini quotidiane.'(...)'L’interesse per l’ambiente è aumentato perché se ne parla tanto, perché per fortuna c’è Greta Thunberg, e la speranza è che questa volta non si tratti solo di fuochi di paglia. Anche perché le nuove generazioni cominciano a percepire che la questione li riguarda. Chi nasce oggi se lo vivrà tutto il futuro che ci attende...
'.

Piero Angela è stato uno dei primi a fare trasmissioni sull'ambiente; già dagli anni '80, ma ancora prima negli anni '70 quando con Aurelio Peccei e il suo Club di Roma uscì il rapporto 'I limiti dello sviluppo', commissionato dal MIT di Boston. Aurelio Peccei per Piero Angela era una Greta Thunberg ante litteram. Con lui collaborò a molte iniziative. Piero Angela ricorda che da quel rapporto del Club di Roma ad oggi è stata fatta molta strada, ma ancora ne serve e anche se i dati fossero veri solo in parte... 'anche solo per prudenza, è meglio se risparmiamo energia, tanto più che noi non ne abbiamo e quindi diventare perlomeno efficienti è comunque un buon affare'.
Piero Angela si occupava tanto di ambiente anche se aveva la consapevolezza data l'età che la cosa lo riguardasse poco: 'non sarà nei prossimi tre-quattro anni – il tempo che ancora mi rimane da vivere, se va bene – che le cose cambieranno'.
Impariamo da questa bella lezione a guardare il futuro e soprattutto a provare a cambiare il nostro atteggiamento nei riguardi dell'ambiente. Grazie Piero Angela.

venerdì, agosto 19, 2022

Sì, io ci sono passato.
Sì, io ci sono passato.

Se mi chiedi di quella volta che ho ballato
in quella balera in piazza
e ho baciato sul collo una ragazza;
beh, ti dico che mi sono innamorato
e sono arrivato a casa tutto sudato.

Devo saperlo che sono un cuore fragile
e ad innamorarmi di qualcosa era facile.
Ero combattuto e il mio scopo era di farmi accettare,
non intendo a colpi d'accetta, ma dello stato del fare e pensare.
Sentirmi unito a delle persone...per quello aspiro all'unione.
Tutto senza essere una eccezione.

sabato, agosto 13, 2022

Paura del nuovo fascismo?
E' chiaro che il fascismo, che non è solo un movimento politico ma è il più forte attacco alla trascendenza umana, se dovesse tornare come forza politica non lo farebbe con i segni del passato: con i riti e le simbologie del ventennio ma in forma nuova. Politicamente si avrà un attacco ai diritti con elementi di nazional populismo mai sopito come: prima gli italiani; a loro andrebbero riservati i diritti che andrebbero riconosciuti ad ogni essere umano. Il potere accentrato in una qualche figura politica istituzionale, sposterebbe poi la centralità dei partiti a scapito della partecipazione alla democrazia. Insomma chi vince prende tutto. Addio ai poteri bilanciati e ai diversi ruoli dettati dalla nostra vecchia Costituzione. Agli italiani forse tutto questo piacerà...in fondo Piero Gobetti lo avvertì il 23 novembre di un secolo fa, scrivendo su la rivista 'la Rivoluzione liberale', a proposito dello stretto collegamento esistente fra il successo del fascismo e il carattere profondo degli italiani: il fascismo come autobiografia della nazione'. Certo che per il fascismo politico, seppur percorrendo strade nuove, sarebbe necessaria una figura carismatica come lo fu quella di Benito Mussolini. Attualmente questo manca...fortunatamente abbiamo al giorno dì oggi solo mezze calzette e non è pensabile che Berlusconi, Salvini o la Meloni possano rappresentare qualcosa di importante per un nuovo periodo fascista.

lunedì, giugno 27, 2022

Il caso Assange

WikiLeaks o 'Fuga di Notizie' è l'organizzazione internazionale fondata da Julian Assange. Questo sito curato da giornalisti, attivisti e scienziati in gran parte anonimi, invita i cittadini di ogni parte del ondo a denunciare e inviare materiale tenuto nascosto che faccia luce su comportamenti non etici di governi e aziende. Quindi lo scopo finale è quello di avere trasparenza da parte dei governi quale garanzia di giustizia, etica e una più forte democrazia. Sappiamo dell'attività di questa organizzazione con i primi documenti riservati pubblicati il 25 luglio 2010 su documenti relativi alla guerra in Afghanistan; un po' prima il 5 aprile 2010 'wikileaks' diffuse un video di 17 minuti che mostrava l'assassinio di 12 civili iracheni come fatto di un 'danno collaterale'. Seguiranno poi innumerevoli diffusioni di notizie riservate come quelle di Guantanamo, che fanno capire come il potere- qualunque potere -giochi sempre sulle nostre teste. Ora si vuole estradare, dal Regno Unito, Julian Assange negli USA dove rischia per la diffusione di quelle notizie vere e pubblicate da vari quotidiani fino a 175 anni di carcere. Nel caso di Julian Assange c'è il reato di 'spionaggio' che non permette di fare riferimento all'interesse pubblico. Questa legge statunitense chiamata ’Espionage Act', è del 1917; nel frattempo è cambiato il mondo. Ora viviamo in una società definita 'informatica' dove i dati e la loro trasmissione sono diventati il prodotto del moderno sviluppo sociale, scientifico e tecnologico; è possibile che il potere, soprattutto ad opera di Stati che si definiscono democrazie avanzate, combatta sempre contro l'interesse pubblico? Le notizie vere e verificate vanno sempre pubblicate e sono nell'interesse di tutti. In gioco nel caso Assange c'è non solo la libertà di stampa ma anche i diritti umani che trovano nella CIA un nemico consolidato: questa organizzazione sì da mettere sotto processo.

sabato, giugno 04, 2022

Nonni

Mia figlia ha detto alle nipotine: 'domani andrete dai nonni'. Già qualche anno prima con la frase 'adesso vai in braccio al nonno...', avevo realizzato che all'interno del nostro gruppo familiare erano sorte delle nuove figure: i nonni. Io e mia moglie eravamo diventati nonni; con la nascita della figlia di mia figlia, eravamo passati da genitori a genitori di genitori, ossia nonni. Un ulteriore passo nella gerarchia dell'età; l'età avanzata. Nasceva una nuova consapevolezza anche per rispondere al quesito delle nipotine: 'Quanto sei vecchio nonno?'. Già voleva dire quanti anni ho. Tanti. Ma da dove viene il termine nonni? Dal tardo latino nonna/nonnus che significava all'origine 'balia' e poi anche 'monaca'. Quindi un termine per designare assistenti ai bambini e religiose. In tedesco il termine Nonne è tutt'oggi usato per indicare la suora e analogamente, in inglese si usa nun. In francese il termine nounou, sta per indicare il personale domestico che si occupa dei bambini. L'italiano è dunque l'unica delle lingue citate in cui il termine latino nonna/nonnus è stato poi utilizzato per designare gli avi, venendo a perdere ogni nesso con figure religiose. Ma cosa dovrebbero dare i nonni ai nipoti? Dovrebbero fare tesoro di una saggezza acquisita con il tempo e trasmetterla, ma poi io mi arrabbio quando non riesco a farmi obbedire e mi metto a gridare fino all'intervento della nonna che mi riporta al senso originario: 'Non metterti sul piano delle bambine...'. Addio saggezza, prende il sopravvento la stanchezza. Alla sera dico addio anche alla tv ed io e la nonna andiamo a dormire presto. Però è bello diventare nonni e seguire la crescita dei bambini con una nuova consapevolezza, che una volta da genitori non si aveva. E' bello diventare nonni e dare un senso alla vecchiaia nel servire ad aiutare i figli, che rimangono sempre tali. Poi faccio una cosa che anche Papa Francesco nella sua saggezza dice: 'un genitore che non sa giocare con i propri figli non è maturo'...ed io continuo a giocare con le nipotine, come avevo giocato con la figlia. Essere nonni e maturi è un traguardo vero.

Scrivo a voi governanti e potenti della Terra

Scrivo a voi governanti e potenti della Terra; scrivo a voi che avete la possibilità di dichiarare guerra. Sappiate che io non ci andrò. Scrivo a voi governanti e potenti della Terra, di qualunque partito e ideologia siate, che il potere di uccidere lo delegate ad altri uomini che di fronte a tribunali poi dicono sempre di avere ubbidito a degli ordini...i vostri. Voi prima di dichiarare guerra e poi mandare degli uomini a uccidere altri uomini, dovete dimostrare che siete anche voi in grado di uccidere un uomo. Io no. Voi che stabilite che un altro uomo è un nostro nemico, dovete sapere che non si uccide per questo un uomo. Non si toglie la vita a nessuno nemmeno per delega. Voi governanti e potenti della Terra non dichiarate mai guerra; dovreste sapere che non si vince mai in casa altrui: i vostri morti pesano il doppio. Voi governanti e potenti della Terra che inseguite armi sempre più potenti ricordate il detto che dice: chi ha tanta corazza di solito ha poco cervello; cercate di usare quello e bene, non prove di forza violente che si chiamano guerra. Voi governanti e potenti della Terra che volete la guerra sappiate uccidervi voi a singolar tenzone; che noi uomini semplici della Terra vi chiediamo di non far la guerra.

5 giugno 2022 Giornata Mondiale dell'Ambiente

5 giugno 2022 Giornata Mondiale dell'Ambiente Sono passati 50 anni da quando l'ONU proclamò il 5 giugno 1972 la giornata mondiale dell'Ambiente. Ed è stata celebrata per la prima volta nel 1974 con lo slogan Only One Earth. Già, Una Sola Terra. Solo quella abbiamo e bisogna preservarla. Tutto ebbe inizio molto prima, addirittura nel 1962 con il libro manifesto ambientalista 'Primavera silenziosa', della biologa statunitense Rachel Carson. In seguito un pacifista John McConnell propose di assocciare alla giornata della Terra il concetto di Pace. Oggi vediamo come senza pace tutti i problemi ambientali della Terra vengono aggravati. Fu grazie agli ecologisti e a studiosi illuminati che i problemi ambientali iniziarono a diventare di dominio pubblico; fu resa la necessità di fermare l'inquinamento di aria, acqua, suolo e la distruzione degli ecosistemi con la scomparsa di migliaia di piante e specie animali. Insieme fu indicata la soluzione del passaggio alle energie sostenibili. La battaglia non si ferma e quest'anno la Giornata Mondiale dell'Ambiente ha per tema 'Go Wild for Life', ovvero il 'Va il Selvaggio per la Vita'; prestare l'attenzione sul commercio illegale degli animali selvatici. L’uccisione e il traffico delle specie in via di estinzione non solo minacciano la biodiversità ma danneggiano altresì l’economia, favoriscono il crimine organizzato e incrementano la corruzione. Con la celebrazione della Giornata Mondiale dell'Ambiente c'è il richiamo dell'ONU a salvare la biodiversità. Speriamo che in questo periodo di dibattito politico per le elezioni amministrative e i referendum non si perda di vista il tema fondamentale a cui tutti siamo legati volenti o nolenti: quello ambientale, quello che farà vivere le generazioni future. Il 5 giugno serve anche a quello. Serve una coscienza che si sviluppi soprattutto a livello locale e per questo tutte le scelte politiche anche quelle che riguardano una singola regione, città o paese sono importanti...con quelle poi si arriva alla celebrazione mondiale.