giovedì, settembre 23, 2010

Titoli del regime berlusconiano

Potrebbe anche cadere la Cupola di San Pietro in Vaticano o accadere un terremoto in Sicilia ma sicuramente i quotidiani Libero e il Giornale titolerebbero a 9 colonne che la casa di Montecarlo risulta del cognato di Fini. Questo è il livello di certa stampa di regime. I due direttori dei rispettivi organi di stampa sono Maurizio Belpietro e Vittorio Feltri: due 'cani da guardia' contro le malefatte dei politici...di parte; di parte avversa a Berlusconi si intende.
Per chi osa fare battaglie morali o accenna al malcostume del regime berlusconiano ecco che scatta la manovra per fare sapere all'opinione pubblica che il più bravo ha la rogna. Tutti ladri, nessun colpevole: questa è la strategia dei giornali pro Berlusconi.
Nessuno deve parlare: 'chi è senza peccato scagli la prima pietra' e quindi dovrebbero stare tutti zitti. Si è liberi solo di dare addosso al clandestino, al ladro di arance o al 'povero cristo', quello a cui il vero Cristo aggiungeva alla frase di prima: di non guardare la pagliuzza negli occhi degli altri per nascondere la trave nei propri.

martedì, settembre 21, 2010

sondaggi e sondaggi

Guai dire che i sondaggi sono sfavorevoli a Berlusconi; per lui che è alla continua ricerca del consenso segnalare statistiche che lo dicono al ribasso di popolarità è una falsità.
Così capita di vedere Nando Pagnoncelli, dopo aver mostrato i cartelli dei suoi sondaggi ad ogni puntata di Ballarò, venire attaccato come fazioso o non corretto.
Dovrebbero averlo capito tutti gli italiani che Silvio Berlusconi non governa, ma comanda in base alla ricerca del consenso. Governare significa fare scelte difficili, anche impopolari e contro il consenso della maggioranza dei cittadini, ma questo Silvio Berlusconi non lo fa. Per questo si va in malora ugualmente e i cittadini perdono la fiducia in chi guida il governo, ma per Berlusconi non è così: lui è sempre il più amato di tutti e se qualcosa va male la colpa è di altri o di regole che gli impediscono di fare quello che lui vuole. Allora in conclusione i sondaggi, eccetto i suoi che lo vedono sempre in testa al gradimento degli italiani, sono fasulli.
Un'altra storia che si aggiunge alla biografia di un uomo malato di protagonismo che sta portando l'Italia verso il baratro. Lui ha bisogno di sentirsi dire che va tutto bene e grazie a lui tutto è a posto. Ad aggravare la situazione c'è poi una corte che lo circonda e fa scudo nel nascondere il disastro. Quelli non fammo altro che incensarlo e difenderlo sopra ogni realtà. Esempio:manca un ministro da più di 5 mesi e Berlusconi ha preso l'interim; per gli altri ministri va tutto bene, anzi non è mai andato tutto bene come ora che manca il ministro. Cosa dire d'altro?

martedì, settembre 07, 2010

Una destra europea per l'Italia

Ho ascoltato via internet il discorso di Gianfranco Fini a Mirabello e l'ho trovato corretto: un uomo di destra che vuole un partito di destra liberale e europeo. Da sempre in Italia abbiamo avuto una destra illiberale, autoritaria e che cavalca gli umori più retrivi del cittadini. Una destra italiana che Berlusconi ha saputo raggruppare prima in cartello elettorale e poi in un partito, che è a sua immagine e somiglianza.
Gianfranco Fini ha esposto nel suo discorso, in modo pacato, cosa serve per una destra italiana che guardi al futuro e viva anche senza Berlusconi; questo progetto è una cosa a cui guardare con interesse, ma si sa in Italia fare della buona politica con Berlusconi in mezzo è quasi impossibile. Viviamo in un regime per cui o sei con lui o contro; non ci sono alternative.
Ora assistiamo all'ennesimo siparietto di fellonia e di spregio delle regole costituzionali con la richiesta di dimissioni di Fini quale Presidente della Camera dei deputati.
Berlusconi e Bossi appaiono due burattinai in cerca del teatrino per svolgere le loro sgangherate commedie.
L'Italia sta a guardare quando invece avremmo bisogno di sentire forte la voce dell'opposizione.