venerdì, maggio 21, 2010

Potere e legge sulle intercettazioni

Gli stessi che hanno vinto le elezioni attraverso il tema della sicurezza facendo leva sulle paure dei cittadini, dicendo di combattere la criminalità, ora con la legge sulle intercettazioni rende chiara la strumentalità di quelle promesse elettorali: niente più delle intercettazioni riesce a combattere i crimini e dare la sicurezza ai cittadini. Si comprende sempre di più che l'illegalità e il crimine alberga dentro le stesse istituzioni e lo sbandieramento di pericoli procurati da clandestini e da poveracci era uno specchietto per le allodole. I veri ladri di ricchezza e di democrazia sono in giacca e cravatta; sono il frutto di un sistema che rende i ricchi degli intoccabili.
Ora si agita la privacy, la garanzia della riservatezza dei dati personali, ma questo è un falso problema e i social-network su internet lo dimostrano. La maggioranza dei cittadini non avverte nessuna invadenza nella propria riservatezza; questa legge è utile al malaffare del crimine organizzato e colluso con il potere politico e della cosiddetta casta.
E' sempre più chiaro che la nostra democrazia è malata e il 'ritorno del principe' è una realtà: chi ha letto il libro di Saverio Lodato e Roberto Scarpinato sul tema dei criminali che la politica combatte di giorno e poi alla sera si ritrova nei party a bere e ridere insieme, sa questa verità.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Quello che è successo oggi in questo piccolo ormai insignificante paese occidentale ben poco democratico è assolutamnte surreale, indecente, inclassificabile. Una vergogna per ogni italiano dotato di raziocinio, spirito critico e dignità. Saluti DAVIDE (Grazie per il commento positivo sull'intervista a Luciana!)