Ho appena terminato di vedere il film di Martin Scorsese ‘Rolling Thunder Revue: A Bob Dylan Story’; un film che il regista italoamericano ha girato dopo 15 anni da 'No Direction Home: Bob Dylan'. Un altro documentario che ci aiuta a comprendere bene l'artista Bob Dylan.
Martin Scorsese con cui tante volte ha scavato e rivissuto i propri mondi sonori, dalla serie ‘The Blues’ (2003) – tesa all’esplorazione di un intero genere musicale – a ‘Shine a Light’ (2008) dedicato ai The Rolling Stones; questa volta ha diretto una monografia sul ‘Rolling Thunder Revue Tour’ per Netflix.
Link al film:
https://www.netflix.com/watch/80221016?trackId=14277281&tctx=0%2C0%2C0f5ee11f-5843-4df1-be2f-62b63539ece1-8584013%2C%2C
Bob Dylan, pseudonimo di Robert Allen Zimmerman (Duluth, 24 maggio 1941), è un cantautore, compositore e poeta statunitense. Bob Dylan, che scelse il nome di Dylan in onore al poeta Dylan Thomas, (qualcuno invece sostiene che tale scelta fu dettata per sviare l'antisemitismo che spesso affiorava nella provincia da cui proveniva) distintosi anche come scrittore, poeta, e conduttore radiofonico, si è imposto come una delle più importanti figure a livello mondiale in campo musicale, in quello della cultura di massa e in quello della letteratura. Per quest'ultima attività è riuscito a conquistare il premio Nobel nel 2016. Di riconoscimenti e premi inoltre ne ha avuti tantissimi: il Grammy Award alla carriera nel 1991; il Premio Oscar nel 2001 per la canzone Things Have Changed (dalla colonna sonora del film Wonder Boys, per la quale si è aggiudicato anche il Golden Globe); il Premio Pulitzer nel 2008, la National Medal of Arts nel 2009; la Presidential Medal of Freedom nel 2012 e la Legion D'Onore nel 2013.
Bob Dylan ha iniziato la sua attività musicale partendo da genere country e poi è passato al blues al gospel/spiritual, fino ad affrontare il rock and roll, il rockabilly, il jazz e lo swing. Inoltre ha anche toccato con il suo stile la musica popolare inglese, scozzese e irlandese. La rivista Rolling Stone lo inserisce al secondo posto nella lista dei 100 miglior artisti, al settimo in quella dei 100 migliori cantanti e nel 2015, al primo nella lista dei 100 migliori cantautori.
In sostanza il background culturale, dove Bob Dylan attinge la musica per arrivare al suo personale stile, è multiforme ed è legata al fervido clima musicale degli anni 50. Ma prima di intraprendere il tour -raccontato nel docume ntario di Scorsese- che lo porterà in giro per gli Stati Uniti c'è a mio parere un incontro che per certi versi sarà determinante per la formazione culturale di Bob; si tratta di Suze Rotolo, la sua prima fidanzata. Suze Rotolo ebbe l'influenza culturale su Bob Dylan quanto la ebbe in campo musicale Woody Guthrie. Fu così che nacque quel moderno cantastorie, quel menestrello che aveva radici nella tradizione italiana. Naturalmente poi Bob Dylan aveva dato nuove parole alle canzoni; aveva costruito testi che erano di attualità, parlavano della condizione giovanile, dei problemi di giustizia, di questioni razziali, di diritti e lo faceva con testi nuovi e pieni di fantasia. In breve anticipava una stagione di cantautori che cantavano le proprie canzoni e per questo non c'era bisogno di belle voci, di voci sussurrate, di crooner, di note melodiose ecc.... Con Bob Dylan cambiava l'approccio alla musica discografica.
Suze Rotolo nacque nel Queens in una famiglia italoamericana. I suoi genitori, Joachim Rotolo e Mary Pezzati Rotolo erano amici della spia sovietica Charles Flato. Sua sorella maggiore, Carla Rotolo, conobbe Dylan all'inizio degli anni sessanta. La presenza di Suze Rotolo nella vita di Dylan ebbe una forte influenza su quest'ultimo, sia per quanto riguarda la scrittura di canzoni d'attualità che per il suo modo di suonare e di stare sul palco, influenzato dal teatro brechtiano a cui assistevano Suze e Dylan durante la loro relazione. Anche l'interesse di Dylan per la pittura è dovuto alla relazione con Suze. Secondo la sua autobiografia, Suze rimase incinta durante la relazione con Dylan, ma abortì. Intervenne poi anche Joan Baez che influenzò molto Bob Dylan dandogli delle sicurezze per affrontare il pubblico che lui all'inizio non aveva...ma questa è in fondo un'altra storia.
Suze Rotolo era una ragazza e poi donna molto impegnata; aveva una grande cultura e militava in una sinistra comunista statunitense che era sempre osteggiata. Senz'altro fu lei a coinvolgerlo per quanto lo fece in posizioni di difesa dei deboli e dei diritti degli emarginati. Anche quando Dylan in diversi passaggi del documentario cita cose italiane lo fa a mio parere perché sono un suggerimento fatto da Suze Rotolo.
Memorabili infine risultano le foto del giovanissimo Dylan con Suze Rotolo abbracciata che sono diventate una icona per il lancio del personaggio amato dai giovani statunitensi dell'epoca.