Fare il nonno al tempo del covid-19...con le scuole chiuse i nonni sopperiscono ai maestri, e non solo ai genitori, alle vivande, ai giardinetti, alla spesa, ai giochi...lavoro duro quello dei nonni e sì che ci dicono di riguardarci: siamo i più esposti alle complicazioni determinate dal coronavirus, il virus codardo, che viene per sfoltire un po' la popolazione e chi si porta via? I nonni naturalmente, la parte più vecchia ed è giusto così; solo le guerre fanno sparire i figli invece che i padri e le madri. Ma non siamo forse in guerra?
Io sono nonno di due splendide bimbe che spesso si litigano anche per via della differenza di età una ha 9 anni e l'altra va per i 5 anni. La piccola la vuole sempre vinta e per via anche di un caratterino capriccioso riesce a ottenere quasi sempre quello che vuole...diversamente urla e sono suoni insopportabili. Ogni tanto così perdo la pazienza e mi metto a gridare anch'io; meno male che la nonna mi calma se no i bambini diventano tre. Spero che il covid19 sia messo al più presto sotto controllo e arrivi il vaccino. Così torneremo alla normalità anche come nonni...torneremo a farci apprezzare dai piccoli come dispensatori di si; torneremo nei giardini affollati a confrontarci con altri nonni sulle ricette di bonton e 'così faccio io'. Poi potremo lasciare casa per tornare a teatro o andare al cinema.
Intanto è arrivata la costrizione e bisogna girare con l'autodichiarazione che attesta che siamo in transito per una situazione di necessità nonnifera. A questo riguardo il percorso è dall'abitazione di residenza a quella della figlia e viceversa...con bimbe al seguito e anche no. I seggiolini montati dietro confermano il nostro ruolo: nonni in servizio effettivo permanente. Compiti scolastici compresi. Già, i maestri via whatsapp hanno inviato gli esercizi da fare e allora eccoci a rinverdire addizioni, moltiplicazioni e sottrazioni...nonché coniugazioni verbali. Poi c'è l'impegno dei pasti ed ecco che la nonna chioccia insegue con il piatto le bimbe con funzione imboccatrice. Non ditelo ai genitori: sono le cattive maniere nonnesche, ma in tempo di guerra il cibo non si spreca. Mettiamola così.
I tempi del coprifuoco si allungano. Alla sera siamo esausti, arriva la figlia a portare via le nipotine e allora con una occhiata di intesa siamo disposti anche a saltare la cena...il letto ci attende, ma non è il talamo inteso come la camera nuziale a dettare il da farsi, è il talamo struttura della corteccia celebrale che determina il sonno e la veglia...ora il sonno; sì il sonno ristoratore. Domani si ricomincia. Maledetto coronavirus.