domenica, maggio 25, 2003

libertà dalla responsabilità


E' inutile negarlo il berlusconismo incalza e avanza indipendentemente da Berlusconi. Un segnale importante è dato dalla crescita dei capelli sulla testa di Bruno Vespa e dalla sparizione dei nei dal suo viso. E' dato dall'aumento delle labbra a canotto, dalle tette rifatte e soprattutto dallo stravolgimento delle parole. Un altro dato è il continuo stillicidio della lingua italiana con il valzer di affermazioni poi smentite, dell'uso di epiteti e aggettivi in maniera parossistica da far diventare tutta la lingua specchio dell'insipienza. Le parole sono usate a sproposito e iI loro significato è invertito. Nomi come libertà, giustizia, politica, etica, democrazia, divengono strumento per polemiche senza costrutto…
Infatti si parla di "uso politico della giustizia", come se la giustizia non fosse una cosa politica; si sentivano le stesse cose tanti anni fa da parte delle BR che dopo avere ucciso e rapinato si dichiaravano prigionieri politici. Forse anche allora come adesso in carcere ci finiscono con gli assassini solo i poveracci: ma tant'è, ora che c'è il rischio che ci vadano altri per corruzione, malversazione e per tangenti mai finite, ritorna per qualcun altro l'uso politico della giustizia. Ma non è la classe politica che fa le leggi? Perché il loro rispetto non deve essere considerato politico? Ma questo è niente in confronto della volgarità che si diffonde; il linguaggio triviale per offendere chi non la pensa come noi è ormai un luogo comune. Il rompic…dato da un ministro ad un professore assassinato per il suo impegno civile non è un caso; ieri un altro ministro ha tacciato una giornalista come testa di c…Tutto in nome della libertà; libertà dall'intelligenza dal buon gusto e dalla responsabilità, oltre che dalla lingua italiana.

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