domenica, ottobre 12, 2003

Lettera agli italiani


Mi sono ricordato che la lettera io l'ho già ricevuta:

Cari amici e amiche di tutte le città dei paesi, dei comuni provincie regioni, mari monti in barca o in automobile a piedi o in bicicletta al lavoro e no, veniamo a noi a dirvi, con questa mia a addirvi che, scusate se sono pochi, ma un milione di vecchie lire, non ci fanno specie che questanno c'è stato una grande moria di vecchi per la calura, come voi ben sapete: questa moneta servono che voi vi consolate (e che io ho già data, come da programma firmato nella televisione) dal dispiacere che avreta o meglio avreti, per la nuova rifforma delle pensioni perché non ne sono morti abbastanza. Anche per i denari che non prenderete in là, non dovreti preoccupare: dato che io studia e tengo la testa per voi al solito posto sul collo di me medesimo ho pensato con il coraggio che ho, di non aspettare a mandare in pensione i vecchi prima delle prossime estate calorose e con lafa mortuaria. Date il consenso prima a me che io stesso risolvo il problema alla radice: meno pensioni più lavoro, meno pensionati più vita.
Salutandovi indistintamente e "senza a nulla pretendere" il cavaliere vostro Berluscone. Apro parente "che poi sono io". Chiusa parente.

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