domenica, aprile 10, 2005

Essere TV o non essere TV?

Anche Berlusconi alla fine si è accorto che le sue apparizioni televisive, fatte dal ‘cameriere camerlengo’ Bruno Vespa, non ottenevano più consensi. Così dopo la batosta elettorale e dopo 9 anni di monologhi televisivi ha deciso di andare a Ballarò: la trasmissione politica di punta di Rai3.
Gettandosi ‘senza rete’, in un dibattito televisivo serrato come quello di Ballarò, Berlusconi ha dato anche un segnale per fare capire che lui crede ancora molto in se stesso e nella sua capacità di rigenerarsi come attore principale, come guest star.
Qui, però, si è riscontrato quello che era già previsto; di fronte a D’Alema e Rutelli che gli ponevano domande precise e lo incalzavano con dati precisi, lui rispondeva con la frase consueta: tutto falso, la sinistra è campione di falsità, lei controlla stampa, televisioni, scuole superiori…Berlusconi dimostrava, se ce n’era ancora bisogno, tutta la sua inconsistenza politica; l’opposto di quello che sarebbe necessario per affrontare la grave recessione economica italiana.
Ora mentre il centrodestra sta studiando il modo di recuperare consensi e cerca di organizzarsi per affrontare l’anno che ci separa dalle prossime elezioni, nella testa di Berlusconi c’è un nuovo interrogativo: come affronto le prossime trasmissioni televisive? Questo è il suo vero dilemma. L’uomo della TV, nato con le televisioni, ottenendo con queste il consenso che lo ha portato ad essere il leader di uno schieramento, ora si chiede: essere TV o non essere TV?
Per Berlusconi cui affidava all’immagine, alla ‘presenza’, all’abilità comunicativa ogni mossa politica, vedersi tradito gli provoca sconcerto. ‘Tutto previsto’ è stata la frase d’approccio dopo la sconfitta. Ancora qualche sorriso e poi, via al rilancio: come un giocatore di poker, Berlusconi rilancia ma ormai tutti hanno capito il bluff. Quale sarà il ruolo della TV nel suo prossimo futuro?
In politica prima o poi tutti i nodi vengono al pettine e i siparietti cui ci ha abituati ormai non incantano più. Se ci devono essere risposte alla crisi del paese, e del centrodestra, queste non saranno certo dettate dall’auditel o dall’aspetto fisico. In queste ultime elezioni un altro fatto dovrebbe fare pensare: è finito il successo per chi passa dallo spettacolo alla politica; si è visto con alcuni protagonisti tipo Flavia Vento, Miss o campionesse di fitness: tutte bocciate.
Allora ancora: essere TV o non essere Tv? Questo è per Berlusconi il dilemma.

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