giovedì, luglio 05, 2007

Commedia italiana

La storia segnerà i 2 anni trascorsi come i più incredibili per le istituzioni italiane. Nel 2005 e 2006 è successo di tutto: Il governatore di Bankitalia, Fazio indagato; lo scandalo del calcio con la combriccola di Moggi; Vittorio Emanuele in carcere per prostituzione e affari, al margine di ricatti e vallette ‘incoronate’ –si fa per dire- da Fabrizio Corona con vari personaggi di contorno; l’ex ministro della Sanità, Storace, accusato di aver fatto spiare illegalmente suoi avversari politici; i furbetti della finanza: Giampiero Fiorani, Giovanni Consorte, Stefano Riccucci, Francesco Gaetano Caltagirone e Danilo Coppola indagati per reati vari…ma soprattutto, e non dulcis in fundo: il duo Pollari-Pompa. Sì, Nicolò Pollari e Pio Pompa: il capo degli agenti segreti e la sua ombra. Da aggiungere poi anche il giornalista Renato Farina, vicedirettore di “Libero”, agente Betulla per il Sismi, che spiava colleghi, magistrati, poliziotti e finanzieri, per ambizione e danaro.
Nicolò Pollari lo troviamo comunque vicino o perfino dentro tutte le vicende che hanno sconquassato l’Italia; anche al centro delle più controverse storie di terrorismo internazionale di matrice fondamentalista: dal sequestro abusivo dell’Imam Abu Omar, della moschea milanese di via Quaranta, alla discussa conduzione delle trattative per liberare gli italiani sequestrati dai terroristi in Iraq e in Afganistan.
Ma cos’è tutto questo? Un’escalation parossistica che non può essere casuale. Di fatto l’Italia è stata delegittimata su più fronti agli occhi degli osservatori internazionali. A pensarci bene tutto risponde ad un canovaccio della commedia dell'arte. Come si poteva chiamare l’ombra del capo dei servizi segreti se non Pio Pompa? E gli altri agenti segreti inquisiti? Mario Scaramella, Maurizio Broccoletti e Michele Finocchi? E per la serie nomen omen, chi potevano fare capo della polizia se non uno che si chiama Manganelli? Gli italiani sono decisamente dei burloni.
Certo che la cosa però è seria. La classe politica tutta, con Berlusconi in testa, rappresenta bene questa commedia italiana: sono gli attori e registi di un teatrino i cui spettatori stanno fuggendo. Le ‘stronzate’ a questo punto non sono termini giovanili usati da settantenni compulsivi; ma fatti di costume che perpetuano dei Pulcinella.

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