Destra o Sinistra per DNA?
Ad intervalli regolari vengono annunciate le scoperte biologiche che determinano le più varie malattie e stati psicologici umani. Con la scoperta del gene che provoca la morte precoce, chiamato Cloto, ecco quello che provoca l’ernia, la paura, l’infedeltà e l’eterna giovinezza…recentemente è stato trovato il gene che provoca l’obesità. Ricordo anche la scoperta del gene della violenza, nell’agosto del 2002: ‘Sei violento? Decide un gene’, così titolava la stampa quotidiana. Poi abbiamo, sempre in quello stesso periodo, trovato il gene del linguaggio: un gene potrebbe far parlare gli scimpanzè…per ora, intanto, parlano anche gli idioti.Ricordo la scoperta data dalla Rockefeller University di New York, dove Paul Greengard scoprì la molecola responsabile della depressione. La molecola si chiamava P11 ed era forse l'anello mancante a lungo cercato per capire le basi molecolari della depressione.
Oggi, 31 gennaio 2008, viene ripresa una notizia dello scorso anno,-chissà perché?- tratta da uno studio condotto dalla New York University, per cui la scelta di essere un conservatore o un liberale dipende dai neuroni del nostro cervello: altro che materialismo storico, lotta di classe, condizione sociale e altro…sono le attività cerebrali a determinare le tendenze politiche. Essere di destra o di sinistra non dipenderebbe dalla nostra volontà - o dall'educazione ricevuta - ma dal corredo genetico. Progressisti o conservatori quindi si nascerebbe e non lo si diventerebbe. Con quest’ultima scoperta, il Corriere della sera si lancia nel titolo: ‘Destra o sinistra: dipende dai geni?’. Non è serio e nemmeno vero.
Come reagire a queste informazioni? Noi profani divoratori di farmaci e notizie cosa dobbiamo pensare? dovremo solo sorridere o sperare? Gratta, gratta forse scopriremo che ancora una volta non ci sono ragioni di salute, ma ragioni di business: riportare situazioni psicologiche, sindromi psichiatriche, stati esistenziali e perfino le scelte politiche ad un eccesso o ad un difetto molecolare per i quali è già pronto il farmaco, è solo un metodo per accrescere il fatturato di certe case farmaceutiche. Non è un caso che quei ricercatori poi lavorino per quelle stesse aziende. Che non abbiano nel frattempo da venderci una pillola contro Berlusconi o Veltroni?
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