martedì, dicembre 01, 2009

Chi siamo?

Chi siamo veramente? Da un punto di vista fisico siamo frutto di una mitosi: un processo di 50 o 60 suddivisioni cellulari, attraverso 5 fasi, con cui cresciamo, aumentiamo e cambiamo nel corso della vita da quell'ovulo che eravamo.
La mitosi è un processo complicato e ancora poco conosciuto a livello molecolare. È di vitale importanza che le cellule si dividano in modo corretto, perché un errore in questa fase può favorire i tumori, portare alla sterilità e causare ritardi mentali.
Un'altra cosa interessante è che la parola mitosi ha un riferimento onomatopeico e deriva dal greco mitos, che indica 'filo', nome dovuto all'aspetto filiforme dei cromosomi durante la metafase, ma il mito è anche quello che ci accompagna dalla nascita del pensiero. Per Maria Zambrano ogni nostra azione non può prescindere dal mito. Ora scopriamo che anche la nostra crescita fisica ha nel mito un riferimento.
Nella mitosi avviene uno sdoppiamento dei cromosomi con un processo straordinario e molto complicato che genera cellule figlie identiche della madre. Poi abbiamo i 'salti quantici' ossia variazioni misurabili solo con la meccanica quantistica. Poi entriamo in gioco noi: noi esseri specchianti; osservatori osservati. Per antonomasia noi siamo il riflesso di una intelligenza che si riflette nelle sue parole, idee e pensieri per cui la coscienza è scienza del sé. Lo stesso procedimento della mitosi è lo specchiarsi cellulare, un riprodursi identico che genera nuova identità.
La riflessione è un esercizio del pensare che ci permette di guardare dall'esterno ciò che avviene all'interno. Tutto in fondo si riflette, rimbalza, ripercorre, attraversa e quello specchio concavo del cielo stellato entra in noi rivelandoci di che materia siamo fatti: polvere di stelle.
Pensiamo ad esempio quante cose ci avvolgono, legano, ingarbugliano; quale incredibile matassa di fili invisibili ci circonda: le onde elettromagnetiche, i campi radio, le cellule di telefonia mobile, le immagini criptate di segni luminosi, i suoni ultra e infrarossi, flussi di segnali bip e bit…
Ecco noi siamo questo: polvere di stelle che si auto-osserva.
* Pubblicato sulla mia pagina nel sito di David Racah

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