sabato, marzo 06, 2010

Il regime

Chi si chiede ancora se siamo in un regime? Nessuno, poiché ci siamo immersi così tanto che nessuno è in grado di vedere fuori.
L'ultima trovata del governo, che con il suo Presidente del Consiglio incarna il regime, è quella di fare decreti per far interpretare le leggi invece che applicarle. Questa iniziativa è solamente una delle tante che attestano la gravità istituzionale che stiamo attraversando.
Un governo dovrebbe essere sopra le parti; anche se espressione di una maggioranza dovrebbe governare per tutti, con senso istituzionale non intervenendo per sostenere gli interessi di una parte contro gli altri.
Invece vediamo che il governo interviene d'urgenza, per 'aiutare' i vituperati giudici che non sono capaci di intepretare le leggi invece di applicarle.
Se il partito escluso fosse stato una piccola formazione di opposizione al governo pensate che si fosse comportato alla stessa maniera? No. Alla faccia della democrazia e dell'uguaglianza dei diritti.
Con la storia di interpretare le leggi invece di applicarle potremo scoprire che rubare non è reato e casomai lo fanno solo i poveri; i ricchi perchè dovrebbero rubare? Hanno già molto e quindi se interpretiamo bene la legge scopriremo che è assurdo condannare un ricco: lui non può rubare...a quale scopo? Le tangenti, gli appalti truccati, il riciclaggio ecc. sono solo scambi di favori che aiutano a lavorare. Chi governa in fondo sono gli uomini del 'fare' e allora lasciamoli fare. Cosa sono queste interferenze indegne? Soprattutto contro uomini così bravi e così ricchi?

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