Il cambiamento
Mi sono chiesto spesso come mai molte persone cambino in modo così repentino e soprattutto scegliendo l'opposto di ciò che affermavano con foga fino a qualche tempo prima.Nella pratica quotidiana cosa succede se un 'baciapile' un bigotto poi me lo ritrovo un ardente ateo e mangiapreti? Oppure che dire all'opposto di marxisti convinti praticanti dell'ortodossia materialistica, scoprirli poi docenti di pratiche spirituali e religiosissimi seminaristi delle chiese più svariate?
Penso subito al percorso dell'Eroe; ovvero il classico percorso personale verso la responsabilità della propria vita che comprende le tre grandi tappe: l’Eden, la Caduta e il Ritorno. Insomma pare che queste persone, in cui vedo i cambiamenti, forse in fondo 'ritornano' a ciò che erano in origine.
Rimango tuttavia perplesso; c'è una componente che rimane in quel cambiamento invariata ed è l'estremismo, il fideistico abbraccio alle visioni del mondo che poi cambiano. Come mai? Ecco non sarà questo modo di vivere acriticamente la loro vita e le loro decisioni che li porta a trasformarsi in potenziali soldati giapponesi pronti sempre alla guerra?
Faccio questa considerazione per spiegarmi i cambi di casacca che spesso avvengono in campo politico: cos'è una maturazione? Certo che in politica può giocare l'opportunismo, l'interesse personale di emergere ricercare consensi e potere fuori da ogni logica di pensiero...ma poi?
Ecco io spero solo che i percorsi personali di certi individui poi non influiscano più di tanto nelle scelte collettive, per cui si salva un governo disastroso o si vota una legge criminale solo per ripetere il viaggio dell'Eroe...
Ma non saremo a nostra volta noi tutti un essere unitario che deve imparare a crescere?
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