sabato, ottobre 06, 2012

Lettera a uno studente

Durante una cena tra amici, una professoressa del Nautico ha chiesto ad Attilio Sartori, vecchio professore, cosa potesse dire ai suoi alunni per spronarli a studiare e impegnarsi di più nella scuola. Nonostante tutto il suo impegno lei vedeva i suoi studenti demotivati e assenti. Perché allora non scrivere una lettera indirizzata a loro per leggerla in classe? Ecco che cosa ha dettato il vecchio professore:
LETTERA A UNO STUDENTE

Caro Studente, da poco hai inaugurato una fase della tua vita. Fase particolarmente delicata e piena di difficoltà. Conosco questa contraddizione tra il voler essere e la paura. Come si può superare? Rendendosi conto dell'età che hai raggiunto, della porta nuova che si apre in un corso di studi obbligatorio. Corso che ti darà, se ti darà, soddisfazioni e delusioni. Cosa devo consigliarti io che sono un vecchio professore? 1) Di superare con destrezza queste primi ostacoli: devi cercare nel fondo di te stesso le tue contraddizioni. 2) Devi scegliere: è il primo gesto responsabile che hai davanti. 3) Hai di fronte a te 3 anni di corso superiore. Non dico che sei nelle condizioni già ora di scegliere una via d'uscita. Ma devi prepararti a superare diffidenze, ambiguità frustrazioni, facendo leva soprattutto sulla forza morale e sulle vie che ti si aprono e sul cui tragitto troverai molti ostacoli. 4) l'importante è che tu, dedicando qualche tempo a questi problemi, non ti abbandoni al facile iniziale rifugio dell'insegnante e alla forza conoscitiva che ti assale come un enigma. 5) Devi sentirti solo e libero e disposto ad aprirti al mondo della parola, a quello della fantasia, a quello della libertà d'agire che non possono provenire dallo sbando e dall'angoscia, ma avvicinarti con cautela a tutte le forze del sapere umanistico e scientifico, in fondo al quale tu saprai guidare come Ulisse la tua piccola nave e raggiungere un porto tranquillo. Faccio leva sul concetto di tranquillità che non significa, altrimenti ti inganni, quietismo, nullismo, menefreghismo, che sono le tentazioni peggiori per un giovane che studia. Ma giungere alla soglia del Sapere facendo leva sul tuo campo di conoscenze, fidandoti dei saperi altrui quando lo sono veramente. Questo poco che ti ho detto è solo una chiave, forse piccola ma necessaria per raggiungere la maturità e la coscienza di sé stessi più consoni alle tue virtuali facoltà e che ti accompagnerà sul cammino non facile della tua prima giovinezza spalancando l'orizzonte delle tue scelte e delle tue convinzioni. Prof. Attilio Sartori

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