giovedì, aprile 20, 2023

In materia di espressioni quali la 'difesa o sostituzione etnica' vorrei rimarcare ciò che diceva il filosofo Ludwig Feuerbach: 'noi siamo quello che mangiamo'. E già, ho sempre pensato che noi siamo genovesi perchè mangiamo il 'pesto' e per questo lo diventino tutti quelli che come noi lo mangiano. In effetti non c'è niente di più di quello che rappresenta la nostra cucina per identificare la cultura ed è per questo che possiamo dire che noi siamo un prodotto multiculturale...come la pizza. Quest'ultima pur essendo riconosciuta napoletana per eccellenza ha un'anima multiculturale. Guardiamo i suoi ingredienti: la pasta è di origine egiziana; il pomodoro è sudamericano; la mozzarella è italiana; l'olio è greco; il basilico è indiano... Con tutto ciò siamo ancora alla ricerca -come sostiene Edgar Morin- di una nuova metamorfosi per la costruzione di una civiltà della Terra che porti alla convivenza e alla pace. Insomma è decisivo concepire noi esseri umani con un solo destino. Noi esseri umani abbiamo in noi stessi i geni che condividiamo con altri animali, piante, funghi, batteri; che abbiamo in noi stessi le macromolecole organiche che si sono costituite negli eoni ancestrali e caotici della vita sul nostro pianeta; che abbiamo in noi stessi gli atomi e le molecole il cui gioco di interazione ha costituito la lunga e accidentata via verso la vita. La possibilità inedita di suicidio dell’umanità prodotta dalla minaccia nucleare e dalla minaccia ecologica che gravano sulla biosfera ha generato la comunità di destino di tutti i popoli dell’umanità intera con la Terra. Cosa ci sarebbe altro da dire? Altro che valenza etnica.

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