giovedì, giugno 16, 2005

Bisogno di intimità

Il bisogno più forte delle persone è l’intimità ma tentiamo di negarlo o semplicemente evitiamo di soddisfarlo. L’intimità è una relazione profonda che avvicina le persone in modo autentico e fa conoscere aspetti non visibili esteriormente. A questo tipo di conoscenza intima, spesso frapponiamo l’Io e la paura del giudizio negandoci all’altro. L’Io è una maschera, una bella immagine di quello che vogliamo mostrare di noi agli altri e alla società: così supportiamo la nostra immagine magari con titoli professionali, scolastici, di merito; presentiamo il nostro ‘fare’ e non il nostro ‘essere’. Paradossalmente più ricchi sono i titoli che assumiamo, tanto più impoveriamo il rapporto con il prossimo.
L’intimità invece cerca altre cose: con essa non si conoscerà mai un professore, uno scienziato, un attore ma solo una persona.
Ecco che con la negazione dell’intimità, e la paura di mostrarci per quello che realmente siamo, rifuggiamo nel conformismo.
Questo conformismo è per me la prima forma di fascismo latente. Vivere una uniformità di pensiero fa scaturire a livello collettivo il pericolo di fascismo. Il fascismo è sostenuto da una realtà nascosta, inconscia, che è rappresentata dalla personalità definita ‘standard’. Oggi assistiamo a parecchi comportamenti omologati e di conseguenza a caratteristiche ‘standard’, per cui il fascismo è sempre più presente nella nostra società. Il fascismo assume le caratteristiche di ‘normalità’, per cui è normale dare sfogo ad istinti di vendetta o di odio. Abbiamo per questo bisogno di allargare i nostri punti di vista, ma soprattutto di conoscerci in modo diverso.
Questa è la vera sfida; la vera scommessa di questa era, dove si sono sviluppate, con la tecnologia, numerosissime possibilità di comunicare e di relazionarci. Paradossalmente invece aumentando la quantità di comunicazione tra noi, ne abbiamo impoverito la qualità. Siamo sempre più superficiali. Riflettiamoci.

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