giovedì, aprile 20, 2006

Per Tina Anselmi- Presidente della Repubblica

Fra pochi giorni inizierà il balletto di nomi per l’elezione del Capo dello Stato italiano, il Presidente della nostra Repubblica; alcuni nomi sono già stati fatti nell’arengo politico, come Giuliano Amato o Giorgio Napoletano…senz’altro nomi importanti poiché abbiamo bisogno di un nome di alto profilo morale e politico: un nome che richiami ancora i valori fondanti la nostra Repubblica. Io proporrei, anche nel sostenere che è giunto il momento di avere una donna, a ricoprire quel ruolo, Tina Anselmi.
Tina Anselmi, la partigiana “Gabriella”, rispondendo alle domande di un’immaginaria nipotina, racconta nel libro, “Zia cos’è la Resistenza?” , non solo la sua Resistenza tra Castelfranco Veneto, Bassano e il Monte Grappa, ma quella delle donne e degli uomini della sua generazione travolti dalla tragedia della guerra, il senso profondo di una scelta (ribellarsi in armi all’occupante nazista e al risorto fascismo di Salò) che avrebbe cambiato non solo la sua, ma anche la nostra vita. Così motiva la sua scelta di quei momenti difficili:
“La scoperta più importante fatta in quei mesi di lotta durante la guerra, è stata l’importanza della partecipazione. Per cambiare il mondo bisognava esserci. Questo è il motivo che mi ha fatto abbracciare l’impegno politico: la convinzione che esserci è una parte costitutiva della democrazia, senza partecipazione non c’è democrazia e il paese potrebbe andare nuovamente allo sbando”.
Oggi la paura di nuovi sbandamenti è forte. Forte deve essere il richiamo alla democrazia. Potente deve essere l’esempio, di una esistenza dedicata alla libertà.

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