mercoledì, aprile 18, 2007

Il giorno 20 aprile a Mondovì

Manifestazione del 20 aprile 2007 al teatro Baretti di Mondovì
dal titolo ‘Parole di Pace’. Serata di poesia e musica

Nel ricordo della Resistenza le parole che portano pace.
"Per non dimenticare...la libertà"

Una serie di eventi per celebrare la Resistenza e non dimenticare i tragici anni della Seconda Guerra Mondiale.

Per non dimenticare tutte le guerre; quelle sociali e interiori, quelle del passato e quelle future: quelle dell’acqua, del petrolio, del lavoro…
Per non dimenticare quelle odierne, quelle che ogni giorno i media ci raccontano: quelle dei disastri ambientali, quelle dovute alle morti sul lavoro, quelle sulla mancanza di sicurezza e di stabilità...quelle che minacciano e minano l'equilibrio personale e famigliare.
In questo quadro ad esorcizzarlo ci vengono in aiuto le parole:
parole di pace
Svolgimento Serata:
L'attore Michele Rados leggerà una poesia di Brecht
seguirà la presentazione di un partigiano (come da locandina)
A questo punto ci sarà un mio intervento come giornalista e scrittore per introdurre la serata…
Questa è la traccia:
Stasera ascolteremo parole di pace che creano armonia, parole di pace che ricordano, parole di pace che tessono magicamente una rete invisibile di aiuto e comprensione tra gli esseri umani, al di là del concetto di nazione e religione. Parole che creano una alchimia interiore e sociale che crea armonia e quindi forza e solidarietà.
Stasera ascolteremo molte voci di poeti. Poeti di diverse culture e paesi. Ascoltando i poeti invitati e letti, comprenderemo come quello raccontato sia universale, appartenga a tutti. E’ il linguaggio della poesia ma anche dell’anima. E’ la letteratura che parla della nostra condizione sempre alla ricerca di quel bene prezioso che è l’amore, insieme alla pace e la libertà.
Le parole dei poeti sono parole che trasmettono emozioni; interpretano sentimenti vari e ad ognuno richiamano stati dell’anima che riconoscono propri. Per questo si dice che ascoltando la poesia si diventa poeti noi stessi.
La poesia, quando è vera poesia, non va discussa, commentata o criticata, la poesia va solo ascoltata e poi per incanto fa parlare con il cuore chiunque.
Insieme alle parole ci saranno dei suoni, sono armonie nate dalle poesie e tramutate in musica e parleranno ancora, in modo ancora più diretto, alla nostra anima.
Io aggiungo qualche parola. Parole che riprendo dalle ‘Lettere dei condannati a morte della Resistenza’. Parole semplici e seppur scritte in momenti tragici, sono parole piene di calma, di pace, di speranza e amore. Parole per quello tanto più forti e pregnanti.
Lettura del 25 aprile che sogno…
Seguirà poi un intervento di Livio Berardo (presidente dell’ Istituto Storico della Resistenza e della Società Contemporanea)
Poi un brano di Piero Ponzo (jazzista)
Piero Ponzo suonerà sax e clarinetto- le parole che si sposano con la musica diventano unguento per l'anima.
Poi i poeti:
Bruno Rolleri (cileno) e Angelo Guarnieri (italiano) con poesie più vicine
alla lotta che all'armonia. Gli orientali più armoniosi e nostalgici.: Muin Masri (turca), Meeten Nasr (ebreo palestinese) e Younis Tawfik (Iracheno)
Letture di Semsa Gezgin, traduttrice di Orhan Pamuk (Nobel per la letteratura)
Chami Kimura, (Giappone) con cui leggerà insieme a Michele Rados anche degli haiku (componimenti poetici giapponesi molto brevi – caratterizzate da versi di 5, 7,5 sillabe- richiedono una grande sintesi di immagine e pensiero).

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