venerdì, gennaio 11, 2013

Berlusconi da Santoro

Eccolo, Berlusconi che pensando di racimolare voti, da cacciatore di consensi qual'è, va a casa del diavolo; naturalmente di quei suoi personali satana: Santoro e Travaglio. Il momento è difficile e con la sua visione del mondo incrollabile, dove conta più l'apparire che l'essere, ecco la maschera di Silvio Berlusconi affacciarsi sul teleschermo di Servizio Pubblico. Capelli finti di un colore improbabile- alla Zed, il robot; fondo tinta a tre strati a coprire le rughe, non il fisico imbolsito di un uomo di oltre 76 anni; sorriso immarcescibile...lo stesso ben raffigurato dal vignettista Altan. Sono passati molti anni e in un mondo dove tutto cambia in fretta fa senso vedere l'ostinazione di questo uomo nel perseguire un potere, che pure ha esercitato per lungo tempo e blandito in tutte le sue versioni. Sono passati Gorbaciov, Clinton, Bush, Blair, Chirac, Sarkozy, Aznar, Zapatero, Schmidt, ecc. ma lui è sempre nell'agone politico a imbastire una commedia tragico comica. Sono passati Mubarak, Lula, Gheddafi, re e regine e Berlusconi riprova a suonare la stessa musica di sempre, distribuendo colpe ad altri per quello che non è riuscito a fare. Quello che doveva essere il giorno per dimostrare ai suoi avversari chi è veramente, l'ha fatto: il suo squallore morale, psicologico e umano è venuto fuori inevitabile. Il momento clou che ha rivelato, se ce ne fosse stato ancora bisogno, la sua piccola statura di uomo ( non intendo solo quella fisica) si è compiuta con la lettura del mattinale preparato dai suoi scribacchini. Quel mattinale elencava i processi civili nei quali era incorso il giornalista Marco Travaglio. Il piccolo uomo voleva far vedere che chi lo accusava di gravi fatti era anch'esso un reo. L'uomo che è stato presidente del consiglio, quello che si riteneva uno statista, un uomo superiore, un uomo che è tra i più ricchi d'Italia, ha dimostrato tutta la sua miseria e bassezza spirituale. Berlusconi non rispondeva alle accuse ma provava a girarle sul suo accusatore, con il sottinteso intento che se lui è una merda lo sono anche gli altri. Bella prospettiva. La realtà è che le cause che interessavano Marco Travaglio sono o erano normali contenziosi civili dovuti alla professione di giornalista, mentre quelli dove è incorso Berlusconi sono fatti di rilevanza penale legati all'evasione, alla concussione, alla corruzione ecc. Quella che doveva essere una puntata televisiva per guadagnare qualche consenso si è rivelata un grave infortunio: Berlusconi, incontrando il giornalista che ha raccontato i suoi fatti, ha secondo me accelerato la sua parabola discendente.

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