mercoledì, marzo 25, 2015

C'è bisogno di Sinistra si dice. Da parecchio tempo la si invoca; ma che cos'è la Sinistra? L'amico Luigi Fasce ha scritto un libro, cui ho contribuito a redarre, Quale politica per le riforme (Biblion edizioni) che reca come sottotitolo Bussola per l'orientamento a sinistra. Ecco sulla base di quello che indica il libro, penso ci sia bisogno di una riflessione su che cosa sia la Sinistra oggi.
Innanzi tutto bisognerebbe capire che non è Sinistra quella racchiusa dentro il Partito Democratico, ed è rappresentata da personaggi come Fassina, D'Alema, Bersani, Civati, Cuperlo...ecc. Questi sono i reduci di una Sinistra (rottamata) che non esisteva più da tempo e che in sostanza loro stessi hanno contribuito ad affossare. Non è poi Sinistra quella di SEL (Sinistra Ecologia Libertà), un partito che nato sul carisma di Vendola si è poi perso in un vortice attrattivo -tipico dei pianeti satelliti- tra potere e apparato di gestione dello stesso. Non è Sinistra nemmeno quello che potrebbe essere rappresentata da quei partiti residuali che hanno nel proprio nome un riferimento al comunismo...da rifondare o da vantare per identificazione ideologica.
La Sinistra oltre che rivendicare posizioni classiste e di schieramento parlamentare, dovrebbe avere sempre alla base il discrimine di essere antagonista al potere economico neoliberista rappresentato da un Mercato pigliatutto: quello che riduce in merce o in PIL ogni valore umano. Il Mercato ostacola il primato di una politica che determini una crescita di reale benessere collettivo. Di più l'economia perversa è il motore della continua corruzione che investe tutta la politica e trova nei partiti il terreno fertile della propagazione.
Questo discrimine è stato abbandonato da tempo e il mercato, con le sue crudeli leggi di sviluppo ed espansione, crea sempre più diseguaglianze, povertà e ingiustizie. La Sinistra ha abbandonato di contrastare il liberismo selvaggio e supinamente accetta, se non asseconda coscientemente, l'ideologia del Mercato Padrone.

Il problema di una Sinistra disorientata non è solo italiano. In tutta Europa i detentori dell'appellativo 'di sinistra' sono ormai altra cosa. Lo strappo era iniziato con Tony Blair in Inghilterra e Gerhard Fritz Kurt Schröder in Germania ad avviare una transmutazione genetica della Sinistra. Tutti poi seguirono e le esperienze italiane di Sinistra segnarono la proclamazione del disastro.
Ora qualcosa sta rinascendo. In Italia, dopo l'esperienza della lista Tipras che riprendeva ciò che accadeva in Grecia, e ora in Spagna con Podemos, si sta avviando un movimento che partendo dal basso e organizzandosi in forma federale, si tratta di L'Altra Italia che coordinerà le varie realtà regionali. In Liguria esiste il progetto l'Altra Liguria -così come in altre regioni esistono gruppi con la denominazione regionale accompagnate da Altra- e la parola Sinistra sta ritrovando le sue originali e originarie vocazioni. Stop al consumo di territorio, alle privatizzazioni selvagge, ridare al lavoro il valore economico e sociale che gli compete. Mettere al centro le persone con i loro beni comuni e inalienabili. Fermare la guerra economica; la guerra che è frutto di decisioni politiche. Ricordiamolo!

C'è da segnalare che in Italia è sorto il Movimento 5 Stelle, nato sul rigetto della vecchia politica: una reazione populista e qualunquista al berlusconismo, che insieme a tutti i partiti esistenti, ha contribuito al massimo degrado della cosiddetta classe dirigente -se mai così si può chiamare. Questo movimento non ha connotazioni ideologiche definite e anzi, nella totale confusione, si rifà alle decisioni umorali di un leader che diventa speculare a ciò che più manifestamente è ciò che si vorrebbe condannare. C'è proprio bisogno di Sinistra!

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