Ero stato attratto dall'Analisi Transazionale (A.T.) Di Eric Berne con cui spiegava come certi luoghi della società come Pronto soccorso, Tribunali, prigioni ecc. fossero l'epilogo di giochi relazionali negativi. Già, i giochi descritti da Berne sono i modi che attraverso la relazione con cui si cerca di ottenere riconoscimento e carezze. Poi in mancanza di carezze ecco che si preferisce all'indifferenza anche le sberle e le punizioni. Leggendo il libro Maggio Selvaggio di Edoardo Albinati, che ha insegnato un anno dentro il carcere romano di Rebibbia, scopro come il carcere sia un luogo dove la natura umana dimostri tutta la sua complessità. D'accordo l'idea di Eric Berne ha sempre una sua funzione esplicativa di come le relazioni non assertive -così chiama quelle che non aiutano a crescere o ad ottenere le giuste risposte- conducano per il loro disturbo comunicativo a drammi e sofferenze.
A proposito di 'Maggio Selvaggio' questo libro ricco di annotazioni a volte commoventi, ispirate, sibilline, ironiche e profonde si può considerare prodromico, il testo preparatorio, a 'La scuola cattolica' con cui l'autore vinse il premio Strega nel 2016.
Attraverso 'Maggio selvaggio' ho compreso anche come il male non fosse come pensavo frutto involontario di ignoranza, ingiustizia, odio e altro ma a volte scelta consapevole; un male che non porta rimorsi e sensi di colpa. Un male fatto con la volontà di provocare dolore e per questo reiterato.
Edoardo Albinati è uno scrittore che con una particolare vena intimista fa scoprire un mondo ricco di sfumature, di sentimenti inaspettati e le cui storie sono parte del vivere presente. A volte l'autore prorompe in pagine dai testi ispirati, dove si innesta una prosa quasi poetica; il lettore perde quasi il filo, ma rimane con il gusto di pezzi di grande letteratura.
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