venerdì, settembre 17, 2004

Maffeo d'Arcole, un artista alla festanazionaledell'unità di genova 2004

Ad accogliere i visitatori della Festa Nazionale dell’Unità di Genova, c’è una grande installazione formata da 150 sagome intagliante in legno vecchio di 150 anni, proveniente dai solai di case abitate da emigranti, titolata ‘Popoli in Cammino’. Questa opera è di Maffeo Burati in arte d’Arcole; in origine l’opera che constava di 40 sagome si chiamava ‘Benvenuti albanesi’ e fu esposta a Padova suscitando qualche polemica. Era l’anno degli sbarchi degli albanesi sulle coste adriatiche e Maffeo si riprometteva di ricordare come la sua terra, il veneto, fosse una terra di emigrazione ed era pronta ad accogliere quelle genti che scappava in massa dalla miseria. Quell’opera esposta nel 1998 suscitò interesse e notata dalla stampa cattolica, l’artista fu invitato a presentarla a Roma al Giubileo del 2000.
Lì prese il nome ‘Popoli in Cammino’ ed ora inserendo l’attuale festa nazionale dell’Unità nel tema del Viaggio che anima Genova 2004 – Capitale Europea della Cultura- quel nome è stato dato alla stessa Festa Nazionale.
Ieri alla conferenza stampa di presentazione dell’opera di Maffeo d’Arcole, si è saputo come quest’opera abbia folgorato don Andrea Gallo e come con Maffeo sia nata una grande amicizia. Don Gallo si è detto entusiasta di quest’opera che esprime bene il ‘movimento’ l’andare verso un futuro migliore da parte di un popolo di disgraziati, diseredati, rappresentati da quelle sculture di legno vecchio; dietro c’è un lavoro di recupero che va’ oltre la memoria rendendoci una attualità drammatica ma piena di speranza.
Per Don Gallo, che lo ha invitato ancora a Genova per ulteriori scambi culturali, Maffeo d’Arcole potrebbe essere, attraverso la sua arte come ‘recupero’, un piccolo don Bosco: « Dai, mi rivolgo a chi può, facciamo un laboratorio d’arte a Genova che recuperando oggetti vecchi per fare arte, recuperi così anche molti giovani sbandati…»; don Gallo non si smentisce e coglie sempre le occasioni per lanciare positive provocazioni per smuovere coscienze e azioni.
Maffeo ha tracciato anche un breve ritratto di sé: ultimo di otto fratelli di una famiglia contadina del veronese, precisamente del paese di Arcole – da qui il nome d’arte-, è divenuto dopo il lavoro giovanile nei campi, entra in una fonderia come operaio ove rimane per molti anni maturando una forte esperienza di impegno sociale e sindacale. Lasciata la fabbrica come autodidatta affronta un percorso artistico che lo vede esprimersi nelle più varie forme: recitazione, regia, pittura, scultura. In tutte le opere di Maffeo si coglie come continuità il messaggio potente del riscatto sociale e culturale; la povertà, il dolore, il sacrificio, la fatica trasformati in cultura, tolleranza, rispetto e dignità. Una ricerca continua della qualità della vita; un diritto che cresce nella coscienza e insieme con l’arte. In questo caso l’arte di Maffeo d’Arcole.
Alla conferenza stampa erano presenti anche Lino Paganelli responsabile DS delle feste dell’Unità nazionali e Mario Tullo, segretario provinciale dei DS, che hanno ringraziato Maffeo per la sua disponibilità tracciando anche un ideale segno di continuità con il logo che richiama il ‘Quarto Stato’ di Polizza da Volpedo e l’opera ‘Popoli in Cammino’ che diverrà ‘Cittadini del Mondo’. Un bell’augurio che dà speranza alla risoluzione dell’evento drammatico e doloroso che caratterizza l’attuale fase storica, dove milioni e milioni di uomini e donne sono in cammino per migliorare le proprie condizioni di vita.
Maffeo per tutto il tempo della festa è stato presente, e lo sarà fino alla conclusione di domenica prossima, in prossimità della sua grande installazione e ha avuto modo di conoscere moltissime persone con cui confrontare impressioni e idee. Ora che si avvicina alla conclusione di questa esaltante esperienza, Maffeo ringrazia tutti ripromettendosi di tornare; anzi ha già in mente per Genova qualcosa. Per Natale, dice Maffeo, lo verremo a sapere. Sicuramente ci sarà lo zampino di don Gallo.

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