martedì, giugno 06, 2006

Bush, cattivo presidente

Ho appena letto un editoriale di Bob Herbert sul The New York Time e i giudizi su George W. Bush sono severissimi. Nell’articolo si dice espressamente che se potesse essere rimosso d’ufficio, lo avrebbero già mandato nel suo ranch molto tempo fa e se l’incompetenza fosse un crimine sarebbe già dietro le sbarre di una prigione.
Gli americani sono sempre più imbarazzati e scontenti di George W. Bush e negli ultimi sondaggi si registra, per questo sentimento, la percentuale del 68%.
Gli americani con molto ritardo si sono accorti della tragica inettitudine del loro presidente. Lo hanno perfino rieletto, ma in molti sostengono la possibilità di definire G. Bush, come il presidente più malaugurato di tutta la storia degli USA. Una delle colpe più grandi è stato il modo fraudolento con cui ha condotto la nazione in guerra con l’Iraq. Questa guerra di cui non si vede la fine ha già prodotto migliaia di morti americani e spese sempre in aumento.
Inoltre è sempre aperto lo scandalo CIAgate, per l’intercettazione di migliaia di cittadini ignari, si aggiunga poi la cattiva gestione del dopo disastro provocato dall’uragano Katrina: dove come per un attacco terroristico o per l’emergenza aviaria, il suo unico chiodo fisso è stato di inviare le truppe. L’uso dell’esercito e della forza militare sembra il suo solo pensiero.
Josè Saramago, il grande scrittore, aveva già espresso un suo severo giudizio, definendo George W. Bush come l’emblema dell’età della menzogna: ‘La società umana è impregnata di menzogna come della peggiore contaminazione morale e Bush è uno dei maggiori responsabili’.
In molti si chiedono come e perché gli Stati Uniti, un paese così grande sotto tutti i punti di vista, abbiano spesso avuto dei presidenti così piccoli, tipo Nixon, soprannominato Dick Trick, ovvero un ciarlatano. George W. è sicuramente il più piccolo di tutti. Con la sua abissale ignoranza e la sua maniera di esprimersi confusa e irresistibilmente portata alla ‘sparata’, quest’uomo si presenta di fronte all’umanità nella posa grottesca di un cow-boy che ha ricevuto in eredità il mondo e lo confonde con una mandria di bestiame. Certo, ha poi ha incontrato sulla sua strada tanti ‘yes men’: Berlusconi, Blair, Aznar…che non l’hanno aiutato.
Dobbiamo augurarci allora che l’Europa trovi una sua politica indipendente e originale risposta ai problemi del mondo. Un modo per rendere meno grave la pericolosità di un presidente che è soprattutto un piccolo uomo.
Pubblicato oggi su Italians

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