venerdì, settembre 01, 2006

In memoria

C’è una bella lettera scritta da Nando Dalla Chiesa che ricorda, con una successione di ‘Ho visto…’, quanti misfatti sono stati commessi nella passata legislatura. Si ricordano le leggi ad personam, quelle sul falso in bilancio, sull’abolizione dell’imposta di successione sui patrimoni più grandi; sull’occupazione monopolistica della RAI e l’istituzionalizzazione del duopolio con Mediaset. Si ricorda la legge che abolisce l'appellabilità delle sentenze di assoluzione; l’ allungamento della durata della legislatura per votare l’impunità in un processo ad una persona; l’istituzione di una commissione, ‘Telekom Serbia’, negando quella sui gravi fatti successi a Genova durante il G8. Ancora poi, si rammenta come è stata levata ai giudici di pace la competenza sugli incidenti stradali più gravi, perché lavoravano troppo velocemente creando problemi alle assicurazioni- anche alla Mediolanum; gli insulti alle parlamentari, definite ‘vacche’ e ‘galline’, perché reclamavano le ‘quote rosa’; l’umiliazione del Parlamento e dell’opposizione, negando le discussioni su legge costituzionale e legge elettorale; l’esultare di un ministro della Repubblica italiana, al grido: ‘chi non salta italiano è’…magari andando a presenziare subito dopo, con i fazzoletti verdi padani, a un metro dal tricolore sulle bare nei funerali di Stato.
Quella lettera dovrebbe essere ricordata tutti i giorni dai parlamentari eletti nel centrosinistra, affinché non succeda più di trovarci in quella situazione. Purtroppo è risaputo che la memoria degli italiani è molto corta; poi, per i politici tutti, valgono migliaia di convenienze sempre alla faccia dei cittadini. Così conviene a certi ‘sinistri figuri’ di invocare principi da non infrangere per regalarci nuovamente altri anni di ‘straordinario’ berlusconismo.
Grazie, abbiamo già dato, mi verrebbe da dire. Grazie, ricordo quando Bertinotti per le ‘35 ore’ -di cui ora non parla più nessuno- mandò via Prodi dal governo. Grazie a questi paladini, se la politica è più partitica che altro. Insomma, prima di tutto c’è il partito: il simbolo di un’appartenenza che regala cariche, stipendi e infine anche qualche idea pronta a diventare ideologia da non infrangere. Sempre alla faccia dei più deboli. Intanto anche se ritornerà la destra al governo a loro che importa? Sarebbe ‘Un altro giro di giostra’, regalato a loro. Per noi solo un altro ‘girone dantesco’.

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